Pubblicato da www.americacallsitaly.org marzo 2007. HOME
CRISI DEL GOVERNO PRODI
spiegato agli italiani d'America
Giovanni De Sio Cesari
PREMESSA
Per un Italiano che vive da molto in America ed è quindi abituato a seguire quel tipo di politica la recente crisi del governo italiano guidato da Prodi appare difficilmente comprensibile. In verità anche a chi risiede in Italia poi non è tanto facile decifrarla. Volendo spiegare questo avvenimento a chi vive in America crediamo pero che non sia importante soffermarsi sui particolari ma descrivere la cornice generale in cui l’avvenimento si situa facendo i necessari confronti con la politica americana
LE ISTITUZIONI AMERICANE
L’ordinamento istituzionale degli USA deriva da quello della monarchia inglese del ‘700. Il re governava nominando i ministri che erano suoi fiduciari e rispondevano a lui solo. Il presidente americano ne prese i poteri: non è pero ereditario e viene eletto per 5 anni. Al re faceva da contrappeso la camera dei lord (ereditaria) e dei comuni ( elettiva ) e una serie di immunità ampiamente diffuse nel paese
Analogamente il presidente USA trova limiti nelle camere dei rappresentati e del senato, ambedue elettive e soprattutto in una serie di autonomie locali e centrali cosi come accadeva anche in Inghilterra. Comunque il Presidente USA detiene il massimo potere per i cinque anni previsti ( solo in casi assolutamente eccezionali può essere destituito ) e poichè gli USA sono la nazione più potente del mondo si dice che il Presidente sia l’uomo più potente del mondo
ISTITUZIONI ITALIANE
L’assetto istituzionale deriva dall’evoluzione della monarchia assoluta. Con le rivoluzioni liberali dell’800 si stabilisce che il governo nominato dal re deve avere la fiducia del parlamento: sembra piccola innovazione ma, in realtà, in questo modo il governo in pratica dipende dal parlamento eletto dai cittadini mentre il re perde l’effettivo potere di governare e diviene una figura rappresentativa. (come nell’odierna monarchia inglese). In Italia, con l’avvento della repubblica, nel 1946, le funzioni del re vengono attribuite al Presidente della Repubblica: questi è eletto per sette anni dal parlamento, rappresenta lo Stato ma il potere di governare è affidato al “governo” (il consiglio dei ministri e il suo presidente) che, sia pur nominato dal Presidente della Repubblica in realtà è designato dal parlamento. Il potere effettivo quindi è nel parlamento che può fare e disfare i governi secondo alleanze fra i gruppi che possono mutare continuamente: non è quindi mai prevedibile quanto resterà effettivamente in carica un governo
Solo il governo di Berlusconi per la prima volta nella storia è riuscito a restare in carica per tutti i cinque anni della legislatura
LE ELEZIONI IN AMERICA
In america vi sono come in Italia una infinità di tendenza politiche e culturali, di destra di sinistra, conservatori , liberali moderati, dai fondamentalisti cristiani a quelli che vorrebbero abolire il Natale,
Tuttavia il sistema elettorale non da rappresentanze a tutte le correnti: esso infatti è basato sull’alternativi fra due candidati (sistema maggioritario, derivato da quello inglese). Questo significa che molti elettori non trovano alcun candidato che rappresenti le proprie dee e devono scegliere fra due candidati che, per avere la possibilità concreta di essere eletti, debbono avvicinarsi il più possibile al centro e quindi sono appena distinguibili politicamente. Ciò avviene a tutti i i livelli ma soprattutto nell’elezione principale, quella del Presidente. Poichè le differenze politiche non sono molto significative i candidati cercano di attirare la simpatie più che il consenso politico degli elettori: la campagna elettorale diviene quindi qualcosa di personale nel quale conta molto la simpatia, la capacita di comunicare. Sembra a volte più una questione da pubblicitari che di politici. Ad esempio è importate la first lady e la famiglia: l’americano pensa che se un candidato non è riuscito a guidare nemmeno la sua famiglia tanto meno sarà capace di guidare la nazione.
LE ELEZIONI IN ITALIA
In Italia invece il sistema elettorale (proporzionale) permette in concreto un gran numero di partiti: ciascun elettore quindi trova il partito che corrisponde alle sue idee: abbiamo quindi una maggiore democrazia. Tuttavia tutti i numerosi gruppi politici una volta eletti devono mettersi d’accordo che è cosa non facile per cui la instabilità dei governi è quasi una regola ,tanto che fino al 1994 un governo in media durava solo un anno
Agli inizi degli anni ’90 si cercò di mettere rimedio a questa difficoltà varando una serie di modificazioni e correzioni delle leggi elettorali che se da un parte hanno modificato l’assetto generale del parlamento tuttavia non hanno in sostanza posto rimedio alla instabilità. Attualmente si presentano alle elezioni due schieramenti con relativi leader. Tuttavia ciascuno dei due schieramenti in realtà è formato da un gran numero di partiti ( talvolta divisi in correnti al loro interno): pertanto il leader vincitore deve poi contrattare con i m numerosi gruppi e gruppetti, talvolta con singoli personaggi, l’azione di governo: basta che uno solo di questi gruppi sia contrario che il governo rischia di andare in minoranza e quindi sia costretto a dimettersi
Inoltre per esigenze elettorali avviene che si aggreghino fra di loro gruppi che sono assolutamente diversi e in forte contrasto che una volta eletti entrano naturalmente in conflitto
ULTIME ELEZIONI ITALIANE
Alle ultime elezioni si sono presentati due schieramenti : uno di centro (casa della libertà), guidato da Berlusconi e uno di centro-sinistra guidato da Prodi formato da ben 12 partiti . Il secondo ha vinto per poche migliaia di voti come avvenne in USA per Bush: mentre però la legge elettorale americana da tutto il potere al vincitore, non importa di quanto abbia superato l’avversario, quello italiano elegge semplicemente il parlamento che poi dovrà esprimere a sua volta il governo e la indicazione del leader,pure prevista, in effetti non ha nessun valore vincolante ma è solo una indicazione generale.
Per complesse meccanismi elettorali alla camera dei deputati (corrispondenti alla camera dei rappresentati americana) il margine dlla maggioranza è abbastanza ampio mentre invece al senato non c’è propriamente una maggioranza del centrosinistra ed esso vi giunge comunque per il voto favorevole del senatore eletto fra gli italiani dell’America Latina
SENATORI A VITA
Il senato italiano è composto, oltre che dai senatori eletti, anche da un piccolo numero di senatori nominati a vita. In origine infatti il senato era di nomina del re in quanto derivava dalle assemblea medioevale dei feudatari ( corrispondente alla camera dei lords inglesi) : con l’avvento della repubblica ( come avvenne in America) però il senato diventò elettivo ma si conservò al presidente della Repubblica la facoltà di nominare cinque senatori a vita fra le personalità che aveva dato onore all’Italia ( poeti, scienziati, imprenditori, politici ) e inoltre si stabilì che gli ex presidenti della repubblica avessero anche essi un seggio in senato. Quindi si tratta di persone al di fuori degli schieramenti, in genere di età avanzata ( una di essi, Rita Montalcini ha addirittura 98 anni). Nell’attuale situazione i voti di tali senatori sono decisivi per la sorte del governo: l’opposizione protesta affermando che non sono voti che corrispondono alle elezioni popolare ma, dall’altra parte, si ribatte che sono voti assolutamente legittimi. Il punto è che si tratta di personalità che non hanno vincoli di partito e che possono quindi decidere (come è effettivamente avvenuto) di cambiare il loro voto secondo i casi
LA SINISTRA ANTAGONISTA
La stragrande maggioranza degli italiani, condivide gli indirizzi di fondo dell’Occidente liberista e democratico, uscito chiaramente vincitore dal confronto con i regimi comunisti Tuttavia vi è una parte minoritaria, diciamo intorno al 5%, che invece rifiuta una tale collocazione e pensa a una società alternativa, non chiaramente delineata ma confusamente sentita a vagheggiata: in parte essi si rifanno al comunismo ( non a quello sovietico considerato una deviazione dal “vero “comunismo” ) in parte ad altre matrici culturali (ecologisti, pacifisti,no-global ), Si tratta di una galassia formata da un gran numero di movimenti e gruppi poco numerosi ma molto attivi.
Il fenomeno è comune anche all’America in cui questi movimenti non sono probabilmente meno diffusi che in Italia. Il sistema elettorale americano tuttavia li emargina e, seppure attivi nel sociale, tuttavia non condizionano le scelte politiche
Il sistema elettorale italiano invece da ad essa una certa rappresentanza politica che risulta decisiva per il governo di centro sinistra. Infatti, per vincere le elezioni, la sinistra tradizionale (paragonabile ai democratici americani) ha dovuto allearsi ad essi raggiungendo un certo accordo sul programma. Tuttavia le differenze restano profonde e riemergono al momento in cui si affrontano temi particolarmente sensibili: allora i parlamentari della sinistra antagonista si trovano di fronte al dilemma di votare provvedimenti in stridente contrasto con i loro ideali o mettere in crisi il governo con il pericolo concreto di consegnarlo alla destra
AFGANISTAN E BASI MILITARI USA
La attuale crisi nasce da un fatto di politica estera .
In Afganistan vi sono truppe italiane insieme a quelle di tutti i paesi della NATO allo scopo di combattere il terrorismo: tuttavia la sinistra antagonista non crede che il terrorismo islamico sia un pericolo per l‘Occidente, non crede nemmeno che ci sia stato un attentato dell’11 settembre (che sarebbe una macchinazione della CIA) o comunque un semplice pretesto per scatenare un guerra imperialistica del capitalismo USA. Per questo sarebbe contraria alla continuazione della presenza italiana o chiederebbe almeno una dissociazione italiana. Ma questo non è accettato dagli altri partiti della sinistra che comunque condividono le idee di fondo prevalenti in America e in tutto l’Occidente che individua nel terrorismo islamico un nemico da combattere. L’opposizione di centro-destra incalza che non si può perdere la connotazione politica dell’Occidente per un’avventurosa politica di isolamento. A questo si è aggiunto un altro fatto:l’allargamento della base USA di Vicenza. chiesto dagli USA. La sinistra antagonista sarebbe contraria alle basi americane all’estero considerate lo strumento del capitalismo americano per imporre il proprio dominio nel mondo. Il governo non ha considerato l’ampliamento una questione da discutere ma lo ha accordato senza alcuna obiezione. Questo però è sembrato una cosa inaccettabile alla sinistra antagonista per un governo da essa stessa sostenuto
In realtà nell’uno e nell’altro caso la sinistra antagonista non chiede tanto decisioni concrete quanto posizione dimostrative ma proprio per questo motivo il governo non può cedere per non apparire in balia di una piccola minoranza e perdere il consenso del paese e della sua stessa maggioranza.
Di per se l’allargamento della base di Vicenza è un fatto poco importante che sarebbe passato inosservato in un altro contesto (ben pochi italiani conoscevano la stessa esistenza della base) ed infatti il suo allargamento era stata concessa dal governo precedente come un fatto di ordinaria amministrazione di cui ben pochi sapevano
Ma in questo caso è stata organizzata una grande manifestazione a Vicenza contro la base alla quale hanno partecipato molti esponenti dei partiti che appoggiavano il governo
LA CRISI
A questo punto il governo è stato costretto in una formale seduta delle camere a verificare se la sua condotta avesse o meno la fiducia del parlamento. Benchè tutti i partiti avessero annunciato voto favorevole, preoccupati degli effetti della sua caduta, alcuni esponenti della sinistra antagonista hanno votato contro. Anche alcuni senatori a vita, prima favorevoli, hanno votato contro, qualcuno era assente, qualcuno ha cambiato schieramento: per qualche voto il governo è uscito sconfitto
In realtà nulla obbligava il governo alle dimissioni, si trattava di una semplice mozione: tuttavia Prodi ha deciso di dimettersi e il Presidente Napolitano ha iniziato le consultazioni per superare la crisi.
Poichè tuttavia tutti i partiti della maggioranza hanno affermato che avrebbero appoggiato ancora il governo Prodi, il Presidente ha respinto le dimissioni. Il governo è tornato alle camere ed ha ottenuto la fiducia per qualche voto in più che è rientrato
Tuttavia tutti i problemi restano: alla prossima occasione alcuni senatori potrebbero nuovamente votare contro bloccando l’azione del governo
La soluzione sarebbe un nuovo sistema elettorale che evitasse, come avviene ora, che una piccola minoranza sia in grado di bloccare tutta la vita politica
Ma una riforma elettorale è cosa complessa: sono tanti anni che ci si prova senza successo anche perchè ogni partito vorrebbe una sistema che lo favorisse.
Vedi anche dello stesso autore:
Dieci, cento mille Nassiriya http://www.americacallsitaly.org/politica/nassirya.htm
La marcia di Vicenza http://www.giovannidesio.it/brevi/vicenza.htm
Le elezioni italiane http://www.americacallsitaly.org/italian%20life/elezioniitalia%20.htm
Il dopo elezioni: frattura fra gli italiani http://www.giovannidesio.it/brevi/dopoelezionii.htm
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