Pubblicato da Appunti, maggio 2008, n 63 , anno V Home
Analisi logica e analisi psicologica
Govanni De Sio Cesari
Quando ci troviamo di fronte a un opinione dobbiamo analizzarla, esaminarla dal punto di vista della sua verità, considerando i fatti, la coerenza, le premesse e le conseguenze: non possiamo sostituire la analisi condotta logicamente invece con l’analisi psicologica delle persone che intervengono nella discussione
Quando si discute e esaminano delle opinioni non importa "chi" lo dice ma "cosa" dice, non il "perche" ( in senso psicologico ) lo dice ma il "perche" ( in senso logico) lo dice
Sarebbe grave errore infatti confondere l'ordine psicologico ( cioe che il pensiero nasce da ciò che ci colpisce emotivamente ) con quello logico (cioè considerare vero quello che emotivamente ci colpisce)
Non si può dire che una tesi è errata perche chi la sostiene è un malvagio: a volti i malvagi dicono cose vere ( a pensare male a volte si azzecca) e i santi cose errate ( a volte sono degli illusi)
E
analogamente per quanto riguarda gli sciocchi,
i folli , gli emarginati i bambini : possono
dire cose vere mentre i sapienti e gli integrati e i maturi possono dire delle
grandi sciocchezze
Anche il fatto che si provi orrore, schifo, sdegno in nessun caso può
essere considerato una prova che una tesi è errata : infatti è chiaro che
questi sentimenti nascono delle singole personalità, che derivano da educazione,
ambiente, scelte fatte e non sono certo condivise da chi sostiene la tesi in
questione
Anzi:il fatto che si provi particolari sentimenti non avvalorano una tesi ma
al contrario: si può pensare che ci si lasci portare dai pregiudizi,
convinzioni e educazione e che non si sia abbastanza oggettivi
L'indignazione NON E' un argomento logico, è una rispettabile posizione psicologica ma sulla quale non vi può essere discussione: posso indignarmi a chi mi dice che gli ebrei sono una razza inferiore ma questo NON E' un argomento per dimostrare che gli ebrei NON sono una razza inferiore ma solo la dimostrazione che questa affermazione urta contro quello che io credo giusto e vero per motivi di educazione, scelta, appartenenza sociale culturale ecc. ecc.
Bin laden si indigna se vede donne in costume da bagno, noi ci indigniamo se vediamo donne con il burqa : nell'uno e nell' altro caso si tratta semplicemente della nostra reazione personale dovuta alla cultura appresa: fa parte della psicologia non della logica. Pensare che la nostra reazione psicologica debba essere la misura della verità è chiaramente insostenibile.
Nemmeno si può dire che certe opinioni non sono ammesse dalle leggi:
infatti è impensabile che le leggi civili possano stabilire il bene e il vero ma
sono invece chiaramente l'espressione delle posizioni che hanno vinto (democraticamente o meno non ha importanza): come non si può dire che quando
c'erano leggi razzialinon per questo vero che gli ebrei fossero
una razza inferiore, nemmeno si può dire il contrario oggi: è una questione da
decidere con l ‘analisi delle argomentazioni.
A parte tutto rifiutare la discussione avvalora nell'altro sempre la convinzione
che egli ha ragione e noi torto: effettivamente se non siamo in grado di
confutare una tesi e ci rifugiamo dietro lo sdegno, la morale, le leggi,
effettivamente le nostre convinzioni non sono certamente molto fondate ma
semplicemente ripetiamo quello che ci hanno detto.
Insomma dobbiamo SAPERE PERCHE’ è infondato una certa tesi , non basta
SAPERLO e basta
Altro ambito è la propaganda politica, religiosa e ideologica: in questo
caso la passione dell'oratore trascina gli altri perchè diventa una
testimonianza personale di grande impatto emotivo ( non logico) : un
predicatore che non mostrasse di sentire veramente la fede non porterebbe alla
fede nessuno.
Ma la propaganda è cosa diversa dalla discussione.