“UNICUM
“ DELLA SHOAH
di
Giovanni De Sio Cesari
Lo
sterminio degli ebrei nei lager nazisti è l’avvenimento più
noto in Occidente secondo in notorietà forse solo alle
vicende evangeliche . Da oltre 50 anni è stata prodotta una
valanga di film, di mini e maxi serie TV, di documentari e
di interviste e il fenomeno non pare in via di esaurimento
e ci sembra un bene . Se la II Guerra Mondiale è il tema
intorno a cui in tutto il mondo è stato prodotto il maggior
numero di libri, memorie, ricostruzioni, saggi pur tuttavia
in questo ambito il maggiore rilievo spetta proprio alla
Shoah. Noi non crediamo veramente che si corra il rischio
che le nuove generazioni non conoscano questo avvenimento:
ben pochi hanno idea del genocidio degli Armeni e
vagamente i meno giovani ricordano quello dei Tutsi ma
tutti sanno di Anna Frank e il nome di
Auschwitz è uno
dei più noti al mondo.
Tutto ciò
è un bene, non bisogna mai dimenticare: se mai quindi un
avvenimento al mondo può essere considerato “ il male” in
assoluto questo è la Shoah, non c’è dubbio
Proprio
per questo però vi la tendenza a ricondurre ad essa tanti
altri avvenimenti negativi o considerati negativi per
assimilarli ad essi e far cadere quindi su di essi un pò
della luce sinistra che grava e meritatamente sulla Shoah
stessa : si va dalla lotta dei Palestinesi (espressione di
nuovo antisemitismo) all’interevento americano in Irak
(espressione della capitalismo da cui si è generato anche il
nazismo)
E c’è chi
lo mette in confronto con i lager sovietici o con le foibe
dell’Istria lamentando che non si dia il medesimo spazio
anche a questi pur terribili avvenimenti.
Non
entriamo in merito alla discussione di questi particolari
avvenimenti e siamo convinti che anche altri fatti
andrebbero maggiormente ricordati: tuttavia noi crediamo
che la Shoah nell’ambito della pur tragica sequela di
terribili avvenimento che la storia ci offre sia un
“unicum”, un qualcosa di non riconducibile, di non
assimilabile
Gli
stermini nella storia sono stati tanti ma quello ebraico è
l’unico perpetrato contro un popolo che non fosse in guerra,
che non costituisse un pericolo anzi che non si difendeva
nemmeno.
I Turchi
sterminarono gli Armeni perché temevano di essere attaccati
alle spalle mentre combattevano contro i Russi, gli Hutu
hanno massacrato i Tutsi per porre fine al dominio che
questi esercitavano su di loro, e andando indietro con la
storia i Conquistadores sterminarono gli indios per
conquistare l’america, le legioni di Cesare operarono
terribili eccidi per impadronirsi delle Gallie
Ma agli
ebrei non erano nemici dei Tedeschi, non minacciavano mai in
nessun modo le armate del Reich, non erano un obbiettivo
bellico
Anzi
proprio l’assurdità. la incredibilità dello sterminio in
qualche modo lo rese possibile.
In realtà
anche se correvano voci e paure nè gli ebrei , né i non
ebrei e nemmeno la stessa grande maggioranza dei loro
persecutori poteva concepire e quindi credere veramente che
fosse possibile uccidere scientificamente e a freddo
milioni di esseri umani: era una cosa che andava oltre la
più sfrenata immaginazione
Quello che
comunemente veniva creduto dagli ebrei e dai non ebrei da
quelli che li aiutavano e da quelli che li perseguitavano
era che essi sarebbero stati spostati in qualche parte
dell’est europeo.
I
nazisti misero su una specie di falso luogo destinato agli
ebrei: dissero che proprio Hitler aveva regalato agli ebrei
una cittadina presso Praga , Theresienstadt dove gli ebrei
potevano vivere in una specie di comunità autonoma: il
luogo fu visitato nel giugno del 44 da una commissione
internazionale della Croce Rossa. Si vedevano ebrei che
organizzavano vivaci attività culturali, che erano
addirittura nutriti e vestiti meglio che gli altri popoli
allo stremo per l’infuriare della guerra. Certo si pensava
che la propaganda accentuasse gli aspetti positivi ma in
sostanza i delegati della Croce Rossa si convinsero che gli
ebrei erano deportati in altri territori e non sterminati
perchè questa era la convinzione generale.
Se gli
ebrei avessero compreso che andavano verso lo sterminio non
sarebbe stato d’altra parte cosi facili portarveli.
Va
considerato che anche la deportazione era comunque un
terribile crimine e che d’altra parte la storia degli ebrei
è intessuta di espulsioni. Per problemi di fede gli ebrei
non si lasciarono mai completamente assimilare dalle
popolazioni dei paesi dove vivevano magari da tempi
lontanissimi e venivano quindi considerati degli
“stranieri” anche se abitavano in quei luoghi da tempi
remoti, fossero addirittura la comunità più antica: la
comunità di Roma vi si era stabilita prima ancora della
stessa nascita di Cristo ( più antica del Cristianesimo
stesso quindi) , in Irak addirittura sembra ascendere al VI
secolo a. C, se, come sembra, discenda almeno in parte dai
deportati da Nabucodonosor in Babilonia, più di
milleduecento anni prima dell’arrivo degli arabi stessi.
In quanto
“stranieri “ era possibile la loro espulsione dai territori
nazionali: infatti furono espulsi alla fine del medioevo
dalla Inghilterra, dalla Francia, dalla Spagna, dal
Portogallo: anche gli ebrei che vivevano nei paesi slavi
occupati dalla Germania nazista erano stati espulsi dalla
Germania tanto che parlavano ancora una dialetto tedesco (
yddish)
La stessa
nascita dello stato di Israele che si andava preparando in
Palestina aveva il fine di creare un proprio spazio per gli
ebrei.
Dopo la
nascita dello stato di Israele gli Ebrei sono stati anche
espulsi dai paesi arabi perdendo tutto ciò avevano spesso
frutto del lavoro di molte generazioni in quanto non
considerati veramente cittadini
Nei paesi
dominati direttamente o indirettamente dal nazismo è proprio
quello che avveniva agli ebrei: in Italia persero la
cittadinanza, furono assurdamente definiti appartenenti a
una “nazione ostile”
L’espulsione violenta di parte della popolazione, la perdita
di cittadinanza a motivi razziali è senza altro un crimine,
nessun dubbio sussiste che la “pulizia etnica” lo sia ma si
tratta di qualcosa di ben lontano dallo sterminio nei lager
e purtroppo abbastanza comune nel passato come anche nel
presente ( ex Yugioslavia, conflitto indo-pakistano) : la
shoah è qualcosa di unico nella storia e speriamo di non
ripetibile.
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