Pubblicato in "Osservatorio Internazionale " novembre 09, n. 11, HOME
RAPPORTO GLADSTONE
E REALTA' DEL CONFLITTO PALESTINESE
Giovanni De Sio Cesari
Indice Il Rapporto Gladstone - le convenzioni internazionali - il mito palestinese - i fatti reali
Il Rapporto Gladstone
Nell’ottobre del 2009, da una commissione istituita dall’ONU presieduta dal giudice sud africano Gladstone, per indagare sui fatti di Gaza è stato redatto un discusso rapporto
Nel rapporto, di 547 pagine, si denuncia che nella guerra condotta da Israele fra il 28 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009, vi sono state “gravi violazioni ai diritti umani internazionali e alle leggi umanitarie” e accuse a Israele di aver commesso “crimini di guerra e forse crimini contro l’umanità”, con attacchi miranti a “punire, umiliare e terrorizzare la popolazione civile”. Il rapporto condanna pure come “crimini di guerra” anche gli attacchi missilistici dei militanti palestinesi a Gaza contro la popolazione israeliana.
Israele e Hamas hanno negato le accuse contenute nel rapporto.
Era stato anche proposto dalla Libia la discussione urgente del rapporto ma gli Stati Uniti e Israele hanno invece chiesto e ottenuto un rinvio. con l’avallo del rappresentante palestinese di Abu Mazen, per questo gravemente contestato all’ interno
LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI
In realtà quello che afferma il rapporto Gladstone è assolutamente vero se giudichiamo i fatti accaduti con il metro delle prescrizioni del diritto internazionali e delle convenzioni di Ginevra
Il problema, però, è che esse non sono applicabili alle guerre asimmetriche e infatti in nessuna di esse sono state mai applicate. Furono pensate per una guerra fra eserciti schierati, non furono osservate nelle guerre coloniali perche non riconosciute dalle parti avverse, furono applicate solo fra gli europei ma già per moltissima parte della Seconda Guerra Mondiale saltarono
Vi sono state quattro guerre “tradizionali” fra gli eserciti degli stati arabi e quello israeliano e in tutte, le convenzioni di Ginevra sono state sostanzialmente, anzi direi, scrupolosamente osservate
Ma Israele e la resistenza palestinese sono in una situazione di guerra asimmetrica da oltre 40 anni
Ognuno dei contendenti usa i mezzi che si ritrova e non potrebbe fare diversamente se non rinunciando: si accusano i palestinesi di terrorismo: ma che altri mezzi avrebbero? Si accusano gli israeliani di repressione,controlli, uccisione più o meno mirate,di cercare “di punire, umiliare terrorizzare la popolazione civile” ma che altri mezzi avrebbero ?
I miliziani con attentati suicidi e, quando questi sono divenuti impossibili, con missili Kassam colpiscono deliberatamente fra i civili nemici, compresi anche gli arabi di Israele Gli israeliani rispondono cercando di individuare i miliziani: poiche essi sono tra la folla dei civili colpiscono inevitabilmente anche i civili, come in tutte le guerre asimmetriche.
I popoli possono scegliere di fare la guerra o la pace: ma i mezzi per combattere dipendono dalle circostanze, non dalle proprie scelte
Nel linguaggio comune attuale si intende terrorista quello che uccide programmaticamente dei civili ( si fa esplodere in mezzo alla folla,mette una bomba in un mercato)
In teoria un bombardamento su un obbiettivo militare che coinvolge i civili non sarebbe terrorismo: lo sarebbe se avesse per fine deliberato di uccidere dei civili
Ma a distinzione fra l'uno e l'altro caso è molto opinabile,dipende soprattutto dalla parte nella quale ci si ritrova. in realtà il terrorismo è l'arma dei poveri e fa meno morti degli attacchi aerei.
Il fatto è che Hamas rivendica gli attentati contro i civili mentre gli israeliani negano accanitamente di voler uccidere dei civili; per questo i primi finiscono sulla lista dei terroristi e i secondi fra i criminali di guerra.
Va notato che il fatto che la causa sia giusta o ingiusta non c'entra niente con il concetto di terrorismo : anche se il terrorista fosse nel giusto rimane sempre un terrorista qualsiasi cosa noi possiamo poi intendere con questo termine
IL MITO PALESTINESE
Palestina non è solo una piccolo pezzo di terra grande come una nostra regione (per meta deserto) ma assume un valore emblematico e la questione palestinesi richiama difficili equilibri internazionali, posizioni ideologiche e religiose che altri conflitti non comportano
E’ stata, per tutto il periodo della guerra fredda, un campo di confronto indiretto fra arabi sostenuti dal blocco comunista e Israele sostenuta dall’America e, più in generale, dall’Occidente. Crollato il comunismo è divenuto il punto di riferimento e di rottura del conflitto fra fondamentalista e moderati scatenatosi all’interno e all’esterno del mondo arabo-mussulmano
Pertanto la questione palestinese ha avuto in 60 anni sui mass media di tutto il mondo un rilievo. una risonanza sproporzionata all'entità dei fatti:in realtà vi sono tante altre situazione nel mondo di oggi più gravi e sanguinose di cui non si sa quasi nulla.
Ad esempio la "battaglia di Gaza” ha avuto una risonanza
almeno dieci volte superiore a quella contemporanea dello Sri Lanka nella
quale le vittime sono state almeno dieci volte quelle di Gaza: diciamo
allora che un vittima di Gaza vale,dal punto di vista mediatico, almeno 100
volte una dello Sri Lanka
E’ nato un mito della Palestina come di un posto in cui accadono delle cose
terribili e inaudite. mai avvenute nella storia quasi che questa si
trovasse nella situazione della Varsavia occupata dai Tedeschi, o della
Russia delle purghe staliniane e nella Cambogia di Polpot
In realtà le perdite umane sono molte contenute:in otto anni di guerra si segnalano poco più di 7 000 morti fra l’una e l’altra parte
Niente di paragonabile alla distruzione di Varsavia del ’44 (300.000 morti),all''assedio di Leningrado ,(800.000 morti per stenti) ai bombardamenti di Tokio, Dresda o Hiroshima
Il numero dei caduti è lontanissimo anche da simili guerre nei paesi vicini . Si pensi alle strage di Curdi e sciiti nell’IraK di Saddam, al FIS in Algeria, alla guerriglia contro i talebani in Pakistan e Afganistan,alle stragi quotidiane in Iraq.
Perfino un numero molto maggiore di caduti Palestinesi si è avuto in Giordania e in Libano per mano di altri arabi
Ora se gli israeliani avessero veramente colpito Gaza in modo indiscriminato, come fecero i Tedeschi, gli Alleati, gli Iracheni, i Giordani e i Libanesi non avrebbero fatto 1300 morti in 23 giorni di combattimento ma 130.000 morti in 23 ore.
A volte addirittura si parla di genocidio ma non ne ricorrono assolutamente le condizioni.
Il genocidio consiste nella eliminazione di una popolo (o di parte consistente di esso) fatta con la intenzione di eliminare quel popolo
E avvenuto per gli ebrei, soprattutto del centro Europa le cui comunità sono quasi sparite, per gli Armeni della Turchia, non ne esistono più in quelle terre
Per i Palestinesi non esiste nè il fatto nè la intenzione
In 8 anni sono stati uccisi circa 6.000 palestinesi su un totale di circa 3 milioni e mezzo ,cioe circa il 2 per diecimila l'anno: ci vorrebbero 5.000 anni per compiere il genocidio ( le cifre sono molte approssimate ma danno l'idea)
Non c'è nemmeno la intenzione : gli Israeliani non uccidono tutti i palestinesi che possono: poichè i soldati nemici ( miliziani di HAMAS ) si confondono fra la gente, inevitabilmente,nel cercare di colpirli, colpiscono un certo numero di civili . Anche se gli israeliani colpissero deliberatamente i civili sarebbe una rappresaglia per quanto fanno i palestinese che colpiscono deliberatamente i civili israeliani: non c'entrerebbe niente con il genocidio .
Con lo stesso criterio potremmo accusare i Palestinesi di genocidio : ma sarebbe e comunque una sciocchezza.
Non si può assolutamente parlare di genocidio in Palestina
I FATTI REALI
Al di la di ogni amplificazione propagandistica e di valutazioni di chi sia nel giusto, esaminiamo i fatti
Innanzi tutto non si tratta di una repressione contro una popolazione inerme:esiste una stato di guerra asimmetrica, come quasi tutte le guerre negli ultimi 40 anni: da una parte un esercito regolare Israeliano, in divisa, dall’altro miliziani nascosti e anonimi fra le folle palestinesi
Tutte le misure prese (molte e gravi per la verità ) contro i Palestinesi hanno lo scopo di prevenire attentati: se essi cessassero finirebbero anche le misure. Gli Israeliani non impediscono nemmeno la forte propaganda anti israeliana, soprattutto l’indottrinamento nelle scuole palestinesi: in nessun paese arabo è possibile una tale libertà di propaganda.
Ma le notizie vengono date in modo unilaterale senza spiegare i motivi delle azioni delle due parti e quindi in modo che possiamo definire fazioso
Si dice : la marina israeliana spara sui pescherecci di Gaza: ma perche mai, forse per pura malvagità? E' come dire: i sottomarini tedeschi affondavano navi dirette in Inghilterra senza spiegarnei motivi strategici all'interno della guerra mondiale: sembrerebbe solo un'azione folle.
La notizia, andrebbe correttamente completata spiegando che c'è un divieto conosciuto da tutti e che sono colpi di avvertimento (nessuno è stato mai ucciso): Bisognerebbe anche spiegare che le fortissime limitazioni ai movimenti dei pescherecci sono una parte di quelli ben più gravi e generali che restringono fortemente i movimenti dei civili palestinesi allo scopo di impedire che dei civili mettano bombe che uccidano altri civili
E’ anche ugualmente fazioso dire che alcuni si fanno esplodere sugli autobus senza dire che non hanno altro mezzo per combattere, che si ricorre al terrorismo perche non si hanno aerei e carri.
Naturalmente capire le ragioni non significa necessariamente giustificare : ma almeno bisogna capire le ragioni.le ragioni di TUTTI non solo di alcuni
E' soprattutto fazioso dire un che una parte in causa non osserva le regole di guerra se non si dice che quelle regole non sono applicate nemmeno dall’altra parte e che MAI sono state applicate in NESSUNA guerra di un tale genere perche chiaramente inapplicabili
In realtà il conflitto palestinese è un conflitto inutile nel senso che nessuno delle due parti puo sperare di vincere veramente.
E' impensabile che gli Hezbolla e AMAS siano in grado di distruggere Israele e non si vede nessuno altro che abbia la intenzione o la possibilità di farlo
Ma anche Israele potrà vincere molte battaglie ma mai la guerra,
Anche se elimina molti nemici ne sorgeranno sempre di nuovi più accaniti perche "vengono dal basso": occorre trattare come concedere ai Palestinese una loro patria fermando gli insediamenti:lo ha riconosciuto privatamente lo stesso Olmert insieme a tanti altri esponenti israeliani.
In effetti l'Occidente ha una posizione comune universalmente condivisa sul problema palestinese: Israele ha diritto ad esistere come gli arabi palestinesi hanno diritto a un loro stato.
Nessuna forza consistente di destra o sinistra che governi o aspiri a governare un paese occidentale si allontana da questa posizione : tuttavia la sensibilità, i tempi e i modi possono essere molto diversi.
Cosi alcuni vogliono negoziati con HAMAS e altri no: questo significa che per il primi è più efficace il negoziato. per i secondi l'isolamento ma nessuno dei due mette in dubbio il diritto sia di Israele che dei Palestinesi ad aver un proprio stato