Pubblicato da www.americacallsitaly.org ottobre 2014. HOME
IL MITO DI UN SUD IMMOBILE
di Giovanni De Sio Cesari
il sud di Italia è piu povero e genericamente anche più arretrato del nord, non ci sono dubbi: Inutile citare la valanga di ricerche statistiche di un fatto che è visibile semplicemente a colpo d’occhio D’altra parte è un fatto del tutto inevitabile che parti diverse di uno stato abbiano redditi diversi cosi come i cittadini di ogni singola città o rione o condominio hanno redditi diversi: il problema in tutti i casi non è la differenza ma l’eccesso di differenza
Nel meridione non è ovviamente una realtà tutta uniforme: bisogna non solo distinguere fra regione e regione ma anche da situazione a situazione. Nel sud c’è di tutto, a macchia di leopardo: quando la Campania sprofondava sotto la “monnezza” la Salerno di De Luca era pulitissima, ci sono imprese di avanguardia di livello mondiale e carrozzoni clienterali, scuole che non funzionano e centri culturali di eccellenza, terre abbandonate e culture pregiate.
Non è paragonabile alla Grecia, come qualcuno ha fatto, che è semplicemente un paese piu povero in modo uniforme e generale
Ma la valutazione di una realtà presuppone sempre un punto di riferimento: possiamo paragonare il sud al nord ( sincronico) oppure il sud di ora a quello del passato (diacronico)
Nel quadro generale del secondo quadro ci poniamo in questa sede un quesito specifico: il sud è rimasto immobile nel tempo oppure esso ha progredito economicamente e civilmente come il nord ( o piu del nord) ma il divario rimane perchè anche il nord ha progredito a sua volta ( praticamente il divario è incolmabile)
La conseguenza della prima ipotesi sarebbe che gli interventi (straordinari) dello stato sarebbero stati un buttare soldi al vento mentre nella seconda ipotesi essi avrebbero avuto i loro risultati che andrebbero valutati
Per chiarezza osserverei che il sud riceve due aiuti dallo stato ( dal nord): uno è quello ordinario e continuo della redistribuzione del reddito che è funzione propria dello stato ( moderno). Lo stato gestisce servizi gratuiti (scuola, sanità, strade) e da sussidi veri e propri (pensioni sociali, maternità) utilizzando le sue entrate: poiche le tasse le pagano in proporzione i piu abbienti si redistribuisce il reddito. In questo modo i ricchi, sia di Palermo che di Milano, pagano per i più poveri sia di Palermo che di Milano. Tuttavia poichè ci sono piu poveri e meno ricchi a Palermo che a Milano accade che, in pratica, notevoli risorse passano da Milano a Palermo ( con grande disappunto dei milanesi in generale e dei leghisti in particolare, ovviamente) Però quando parliamo di politica per il sud (es: Cassa per il mezzogiorno) parliamo di un secondo tipo di aiuto che è finalizzato proprio al miglioramento delle strutture economiche: infrastrutture, agevolazioni, prestiti, grandi poli industriali (italsider, Fiat)
Allora la domanda è: questi interventi hanno funzionato ? Forse non erano sufficienti? Forse male indirizzati? forse solo apparenti perche alla fine tornavano al nord? Forse invece hanno funzionato ?
Qualcuno afferma che il sud ha ricevuto aiuti al reddito ma non per migliorare le sue strutture economiche : il classico: occorre insegnare a pescare più che dare dei pesci che alla fine diventa negativo perche non spinge nemmeno piu a pescare
Cambiamenti al sud
La domanda cruciale quindi è se il sud è cambiato
Guardiamo innanzi tutto all’esperienza comune di chi è vissuto al sud : non esiste affatto la percezione di un sud immobile. La povertà diffusa di un tempo e ancora di piu di quella che si sente raccontare da genitori e nonni è qualcosa ormai non piu immaginabile
Se ci riferiamo anche a precedenti letterari vediamo che il sud descritto nell’anteguerra non corrisponde per nulla a quella di oggi Penso per esemplificare alle pagini di “Cristo si è fermato a Eboli “.di Levi . Circa 80 anni fa quelle terre apparvero al torinese Levi fuori della storia, addirittura di civiltà italica pre romana anche fisicamente irrangiugibili ( non per niente era confino di polizia ). Se capita di passare per quelle terre, un volta inaccessibili, si vede che ora sono percorse da strade ampie e libere che portano dovunque nei piccolissimi centri sparsi in una specie di deserto italiano. E guardando i giovani del posto non si potrebbe mai immaginare che i loro nonni erano quelli descritti da Carlo Levi immersi in un mondo pervaso di magia, con le streghe al posto dei medici
E tanti ,oltre allo stesso Levi, citavano Matera, la citta nella quale si diceva che si vivesse come all’alba della preistoria, nelle caverne: ma ora le grotte, i cosiddetti “sassi” ormai disabitate, sono diventate un sito storico che attira folle di turisti: da qualche anno sono anche lo scenario del presepe vivente piu grande e forse piu affollato del mondo
Silone parlava della Marsica come di un luogo in cui vivevano solo due categorie di persone quelle che avevano un minuscolo pezzettino di terra da cui ricavare un minimo per vivere con una fatica inumana e quelli che non avevano nemmeno quello : i secondi erano disposti a qualunque sacrificio, per quanto terribile per passare nella categoria dei primi e tutti vivevano nella più squallida miseria Se ora passiamo per quegli ameni luoghi montani vediamo un succedersi di villette piccole e grandi, di supermercati, di centri storici ripuliti e restaurati divenuti centri di attrazione turistica . Dappertutto si respira benessere non piu fame e miseria
Non è che nel sud aspettano solo i finanziamenti statali: si fa quel si puà.
Esemplificando: si dice che il sud potrebbe sviluppare il turismo
Negli ultimi anni piccoli e dimenticati centri si sono inventati una rievocazione storica romana, bizantina, normanna perfino dei brigantaggio post unitario, hanno ristrutturato i mille castelli diroccati
Piccole e deliziose cittadine sperdute fra i monti attirano folle di visitatori e turisti
A Napoli un comitato spontaneo di professori e studenti ha inventato venti anni fa anni “Il maggio dei movimenti “ che ha riscoperto il notevole patrimonio che era abbandonato, poi ci fu l’impulso dell’allora sindaco Bassolino ( che poi ha dato tanta cattiva prova di se come governatore) che uso il G7 come pubblicità : i turisti, assenti da sempre, sono venuti a Napoli ( e ci vengono ancora) Nel periodo natalizio la strade dell’artigiano presepiale diventano a senso unico anche per i pedoni tanta è la ressa.
Un po di turismo minore è stato possibile ma quando si è trattato di scegliere una sede per Disneyland Parigi è stata preferita a Napol.:Ed è comprensibile: o andava al centro del mondo europeo oppure in paesi periferici dalle basse retribuzioni.
Anche per quanto riguarda il turismo bisogna tener conto della domanda interna La riviera romagnola è sostenuta all’immenso e soprattutto prospero ricco retroterra della valle padana e a cui si aggiungono i tedeschi . La bellissima riviera del Cilento ha alle spalle paesi miseri e disabitati appollaiati su incredibili cocuzzoli di montagna. Molta parte del turismo del sud è sostenuto dal ritorno per ferie di emigrati interni e dall’estero: in un paesino arroccato fra i monti ho dovuto chiedere informazioni in inglese
MENTALITA
Si parla di una mentalità familistica allargata che ostacolerebbe una attività economica moderna, veramente concorrenziale.
La ragnatela della abitudini, delle amicizie dipende dall’ ampiezza dell’ambiente sia a nord che a sud. Ovviamente in un paese disperso fra i monti con mille abitanti è piu facile che ci siano rapporti di amicizia, di parentela anche, fra un negoziante e i suoi clienti tanto al nord che al sud. cosi come in una grande citta Napoli , Milano e Parigi è piu facile che si conoscano appena. il che comporta una diversa possibilità di fare concorrenza. Il sud spesso viene erroneamente identificato con i piccoli paeselli da cui provennero in maggioranza degli emigrati al nord. In realtà le difficoltà di impiantare una nuova attivita economica, mettiamo un negozio di scarpe al sud dipendono dalla debolezza della domanda : dove c’è meno prosperità la gente ripara le scarpe vecchie, ne compra meno di frequente, vuole pagare di meno Gia il negoziante gia esistent trova grandi difficolta per mantenersi, in due diventa una lotta per la vita nella quale parentela e amicizie sono elementi decisivi
Per questo un esercito di calzolai manovali, fiscalisti e professori si sposta dalle zone più povere ( a bassa domanda) a quelle piu ricche ( a maggiore domanda). Si muove dalle campagne verso le citta, dal mezzogiorno alle valle padana , dall’Europa mediterranea e dell’est a quella del nord. Una valanga incontenibile ora si sta movendo drammaticamente dal Medio Priente verso il nord d’europa senza fermarsi nei Balcani o in Sicilia: l’offerta va dove c’è la domanda ( e meglio si pensa che ci sia) cosi come i cacciatori inseguono i branchi di prede
Il problema è che come dice un proverbio: “sono i soldi che fanno i soldi” Allargando : ove c’è progresso, ordine, legalità, prosperità (Berlino ) è estremamente piu facile creare strutture produttive che dove non ci sono ( Napoli )
Bisogna pero considerare che a volte il progresso viene ostacolato non tanto da incapacita o noncuranza ma anche da una precisa volontà
In una piccola realtà si può detenere il potere effettivo promettendo qualche piccolo lavoro precario qui e la. Se arriva,, mettiamo una industria, che assicura a tutti un reale e dignitoso posto di lavoro il potere della piccola raccomandazione è infranto A volte quindi gli intralci burocratici sono semplicemente un modo efficace di mantenere un piccolo potere
MAFIA
Dopo decenni di lotta alla mafia pare che siamo sempre all’inizio come se nulla si fosse fatto. Si sentono le stesse cose da tanti decenni direi da sempre. E’ stato tutto vano oppure le cose sono cambiate e non ce ne siamo accorti?
Non è che non si lotta contro la mafia. dai maxiprocessi di Falcone, agli arresti della squadra di Ultimo (quando era ministro Maroni ) alle mobilitazioni popolari dappertutto, da Bagheria a Casal di Principe, al famigerato 41 bis, credo unico esempio in Occidente. Perà poi dopo decenni pare che siamo all’anno zero
Allora la lotta alla mafia è una cosa del tutto inutile oppure non si valutano abbastanza i cambiamenti: la seconda ipotesi mi pare quella piu verosimile
Si parla di una illegalità diffusa generale in cui appalti e vita economica sono condizionati da una specie di grande cupola politico mafiosa in cui conta l’appartenenza Ma se allarghiamo il concetto di criminalità organizzata ( mafia camorra) non è essa una peculiarità solo del sud. Pare infatti generale la prassi
della spartizione dei lavori pubblici secondo logiche di correnti partitiche e anche per avere i permessi, licenze che sarebbero comunque dovute bisogna dare qualcosa
Non è solo al sud che conta soprattutto l’appartenenza politica, lo scambio di favori con chi detiene il potere. Da sempre si sente parlare di scandalose compromissioni fra pubblico e privato ( la corruzione ne è solo un aspetto) dappertutto, non solo al sud: dal sistema Sesto a Mani pulite, fino allo scandalo della banca Romana di fine Ottocento. Ma al di la degli aspetti propriamente penali il successo delle imprese pare dappertutto legato all’aiutino politico: le TV di Berlusconi non si sarebbero state senza l’appoggio, non certo disinteressato, di Craxi ( tutti e due milanesi) ma anche la mitica FIAT ha progredito sotto l’ala protettrice prima dai liberali giolittiani, poi dei fascisti, poi dei democristiani poi del centro sinistra
Il fenomeno credo che sia presente, sia pure in misura diversa, in tutto il mondo. Insomma a Shangai come a Detroit non basta essere un bravo manager per avere finanziamenti: occorrono anche le entrature giuste, i contatti che contano
Dove sta la peculiarità del sud?
Nel fatto che esiste una malavita armata che uccide, certamente
Anche nel fatto che impone tangenti da pagare che oltre al danno economico comporta la paura di avere a che fare con personaggi pericolosi cose che certo non incoraggiano le attività economiche
Non tutto il sud pero ne è preda. Se a Nola si paga la malavita per ogni costruzione (una specie di IMU delinquenziale) ad Avellino, appena passato il crinale delle colline, non si è mai sentito parlare di malavita organizzata
CONVENENZA PER IL NORD
Ci si chiede se Il fatto che l’intervento ordinario perequativo dello stato trasferisce somme dalle regioni piu ricche a quelle piu povere è solo un danno per il nord oppure, nel complesso, tutto considerato anche dal punto di vista politico e sociale c’è per le regioni ricche una sostanziale convenienza
Facciamo un esempio banale: nella produzione di pandoro a Verona si pagano delle tasse ( tangenti, direbbero i leghisti) che vanno al sud: però è anche vero che se il sud non comprasse i pandoro la loro produzione diminuirebbero. Forse alle fabbriche di pandoro conviene pagare qualche tassa in più che limitare la produzione. Fatti i conti pero si vede che il prelievo fiscale per i veronesi sarebbe superiore al guadagno per i pandoro venduti al sud. Diciamo in altri termini che se i veronesi danno ai meridionali i soldi per comprare i pandoro e come se li regalassero: il che è giusto.
Certo: dal punto di vista finanziario le tasse pagate in piu per il sud non ripagano certamente il guadagno per i prodotti venduti al sud e che bisogna anche tener conto che quei prodotti si venderebbero pure se ci fosse un confine
Tuttavia non si pretende che i trasferimenti di tasse al sud siano compensati dai consumi del sud ma di una valutazione di impatto generale che è tutta altra cosa
Contrariamento al passato la prosperità di alcuni non è in contrasto con quella degli altri ma ne viene incrementata: dare dei panettoni ai napoletani non significa toglierli ai veronesi che ne possono produrre piu di quanti tutti gli italiani possano poi realmente mangiare .
Bisogna considerare la spinta di un aiuto al sud : si dovrebbe quantificare tutto nel complesso il che non implica un semplice calcolo matematico: l’incremento dei consumi ritorna poi a tutto il paese (soprattutto al nord) sotto forma di domanda .
Le politiche dello stato sociale hanno un valore redistributivo e favoriscono i piu poveri: ma l’aumento della domanda è un aumento generale della ricchezza non una redistribuzione
Analogamente un default della Grecia avrebbe un impatto modestissimo dal punto di vista finanziario sull’Europa ma notevole dal punto di vista generale (e inoltre bisogna tener conto di quello politico) : infatti tutti a buttare soldi a palate nel pozzo senza fondo della Grecia ( anche se c’è un limite, ovviamente)
CONCLUSIONE
Mi pare evidente che sia il reddito che la mentalità nell’ultime generazioni è cambiata radicalmente al sud ,ma che nel frattempo anche il nord ha progredito e che quindi la differenza permane e magari si approfondisce A meno che il nord per qualche motivo non fermi il proprio sviluppo non sara mai raggiunta dal sud.
. Nel progresso del sud presumibilmente gli interventi dello stato hanno avuto un forte impatto D’altra parte se vediamo all’estero, ad esempio alla Germania le regioni dell’est ex comuniste sono state integrate con uno sforzo grandioso nella piu progredita Germania occidentale. Tuttavia superato il gap dovute all’insuccesso generalizzato del comunismo ugualmente l’est della Germania appare meno ricco dell’ovest della Germania renana cosi come storicamente è sempre stato da secoli
Molti pensano che i guai del sud possono essere risolti licenziano i famigerati forestali calabresi: ma cosi si salvano solo i bilanci ma si aggravano le condizioni economiche: occorre offrire posti produttivi in cambio di quelli improduttivi
Il fatto e che non trovando posti produttivi i calabresi cercano di arrangiarsi a fare i forestali
la questione fondamentale pare allora che che sia : come evitare che gli aiuti vengano spartiti fra i potentati locali, legali o delinquenziali e come fare che comunque siano produttivi?
La soluzione mi parrebbe quella di commissioni simili a quelle USA che hanno incentivato l’economia americana: costituite da esperti economici nei vari settori che abbiano un effettivo potere e autonomia decisionali e di intervento.
Non ci si nasconde la difficolta di una soluzione del genere in un paese come il nostro in cui da una parte tutto è sottoposto a minuziose e soffocanti regole e con l’incubo dell’intervento imprevedibile della magistratura e dall’altra afflitta a una corruzione ampia e generalizzata
Il fatto è che nell’era della globalizzazione il sud è troppo povero per competere con i paesi più avanzati e troppo ricco per competere con quelli periferici. E non penso solo alla Cina o all’Egitto: i paesi dell’est europeo sono avanzati come noi ma hanno retribuzioni molto piu basse.
Conviene quindi investire nei paesi del terzo mondo per usufruire di salari bassi o dei paesi piu progrediti per le infrastrutture di avanguardia. Il sud è troppo ricco o troppo povero: e questo può essere detto forse per tutta l’italia