Pubblicato in " Appunti " maggio     2016 n 5,  anno XIII     HOME

 

Le “sciocchezze” dei giornali

 

 Giovanni De Sio  Cesari +

 

Comune è la lamentela che i giornali dicano cose approssimative, ingannevoli, anche propriamente errate,  delle “sciocchezze” insomma

 Mi pare cosa vera  e giusta:  tuttavia penso che bisogna distinguere quello che si legge

 I giornali innanzi tutto riportano le notizie : quindi prima di tutto quello che dicono i politici in genere essi dicono ““sciocchezze”  se letti letteralmente:  vanno interpretati, cosa in generale non agevole, a volte quasi impossibile  Il politico deve tener conto dell’umore della gente, deve dire cose che non debbano dispiacere agli elettori e soprattutto dire cose che convengano alla sua parte politica senza  badare troppo che sia vero o falso

 Ricorderà quindi i sacrosanti principi della liberta quando  vorrà o dovrà restringerla, dirà di essere dalla parte dei lavoratori  quando diminuirà i salari,  nell’indire una azione militare parlerà di stabilire la pace, parlerà di franco dibattito  fra amici quando sono volati gli stracci  Dice una cosa ma ne intende un ‘altra  In generale pero si riesce pure a capire quello che veramente   ha in mente ma occorre interpretare, approfondire,  confrontare  Non è che i politici sono insinceri per loro  pochezza o malvagità  : si tratta di caratteri propri del  linguaggio politico che necessariamente tutti i politici in concreto devono adottare qualunque sia la parte politica che rappresentano

 I primi che vengono ricordati  ( e non certo in primi che lo fecero)  che teorizzarono il linguaggio politico furono i sofisti e  Socrate aveva facile gioco a dimostrare  che dicevano “sciocchezze”. Però Socrate fini col bere la cicuta e l’arte dei sofisti è  adottato universalmente dai politici.

 I giornali riportano i discorsi dei politici come primo compito :  non  sarebbe nemmeno corretto che i giornali soverchiassero i discorsi dei  politici con critiche

In secondo luogo i  giornali riportano notizie  nei momenti in cui avvengono, frammentari incerti non hanno il tempo per inquadrare storicamente e criticamente e d’altra parte non è questo il mestiere del giornalista, del reporter di quello cioe che rende nota una notizia  Se una persona è assassinata per motivi politici si riporta la notizia che crea commozione sdegno: tuttavia  non si dice se si tratta di un fatto isolato e per questo clamoroso oppure di una fatto ordinario in quel certo paese:  è una quadro che da significato alla notizia ma non fa parte della notizia stessa

 

  Esistono poi gli editoralisti ( gli anchormen come dicono gli inglesi In realtà pure essi sono dei politici,  fanno discorsi più accorti , complessi ma pure essi, come i politici, dicono quello che deve essere detto a favore di una certa parte politica e contro un’altra parte
Sì aggiunga poi che i giornali si muovono pur sempre in determinati orizzonti politici  e ancora  poi che la proprietà condiziona da lontano ma pesantemente  l’indirizzo
Quello   che  é veramente interessante è il commento dei così detti analisti politici economici militari  sinologhi, islamisti  ecc  che si distinguono perché non si identificano in una determinata parte politica: non si tratta qui più di “sciocchezze” ma di opinioni, interpretazioni che sono approfondite critiche anche se ovviamente  sempre opinabili  In genere i loro articoli  finiscono nelle parti interne dei giornali  o nelle  ore impossibili delle TV ( occorre magari arrangiarsi  a con un sistema di  registrazione)  

Aggiungerei  pure che  in campo economico vanno  preso con prudenza gli  studi che si dicono indipendenti  ma è difficile  che giungano a conclusioni opposte a quelle dei finanziatori . c’ è un establishment  forse più forte che in campo politico ma tutto viene presentato come scientifico nel senso di oggettivo, certo