Pubblicato in APPUNTI , febbraio 2013 HOME
La nascita della scienza
Giovanni De sio Cesari
Quando è nata la scienza? Per alcuni il pensiero va immediatamente al XVII secolo, in Occidente, diciamo soprattutto a Galilei. Per altri invece la scienza è nata molto prima, soprattutto al tempo dei Greci o meglio dell’Ellenismo e vengono alla mente i nomi di Euclide e Archimede, di Eratostene e di Galeno
La risposta, ovviamente, dipende da che cosa si intende per scienza. Se intendiamo quella attività autonoma conoscitiva che ci ha fatto capire il mondo come funzione (gli astri, le sostanze, i viventi) allora essa inizia solo nel 600 e in Europa: non esisteva prima nell’Ellenismo, nel Medioevo nel Rinascimento: infatti le teorie “scientifiche” anteriori non sono piu valide. Se apro un comune manuale di scienze (fisica, chimica, medicina) non trovo nessuna ( o quasi nessuna) nozione che sia anteriore a quanto scoperto dal 600 in poi in Occidente.
Se invece apriamo un manuale di arte, letteratura, filosofia vediamo che quello di cui si tratta è in diretto riferimento. in continuazione, diciamo, a quello che dicevano gli antichi : i riferimenti sono continui organici: in particolare in filosofia possiamo dire che tutto quello che la filosofia ha detta in seguito era già stato detto dai Greci.
Se per scienza intendiamo in generale il tentativo di conoscere la realtà al di la delle apparenze allora essa è antica come l’umanità stessa. Pure riconoscendo la genialità di tanti Greci non c’è motivo per considerarli i padri della scienza. In effetti risultati simili per valore si ebbero anche nelle altre grandi civiltà, indiana e cinese soprattutto ma non solo: è un pregiudizio etnocentrico pensare soli ai Greci. Analogo discorso possiamo fare se includiamo nel concetto di scienza quello di tecnologia. Essa è presente in i tutta l’umanità da sempre, si è sviluppata in tutte le civiltà senza per questo disconoscere il notevole livello di quella ellenistica.
Solo con la scienza europea moderna ( da Galilei in poi) abbiamo cominciato a capire come è fatto il mondo. E’ nata la fisica moderna che ci ha spiegato come e perchè si muovono gli astri perchè un oggetto “pare” cadere verso la terra, che l’ara pesa e che alcuni corpi vi possono galleggiare cosi via . E poi con la chimica si è capito come sono fatte tutte le cose: i 92 elementi, le molecole, gli atomi. Con la biologia e e la medicina si è capito come funzionano i viventi , come si ammalano, che ogni vivente deriva da un altro vivente, la trasmissione genetica, l’incredibile mondo dei microorganismi
In un secondo momento, da Einstein in poi ,diciamo, si sono elaborati modelli non intuitivi dell’universo, si parla di fotoni e di particelle subatomiche, della relatività del tempo, dell’ indeterminismo e altro ancora del tutto impensabile anche ai tempi della prima scienza
La scienza aristotelica, ellenistica, medievale rinascimentale come quella indiana e cinese avevano una immagine tutta diversa del mondo: il sole si muoveva nel cielo insieme a tutti gli altri astri in sfere incorruttibili, esistevano quattro elementi, fuoco, aria, acqua e terra di cui alcuni per propria natura andavano verso l’alto e altri verso il basso, l’acqua saliva nelle pompe perchè la natura aveva orrore del vuoto.
Gli essere viventi erano tali per una misteriosa forza vitale, i vermi nascevano dal fango, nei semi vi era in piccolo l’essere che poi si sviluppava. le malattie infettive erano dovute a miasmi se non a influssi delle stelle e cosi via
Il punto essenziale della differenza fra la scienza moderna e quella antica sta nel tipo di osservazione della natura. Si dice comunemente che la scienza moderna nasce dall’osservazione diretta della natura Questo è vero: pero per osservazione della natura non dobbiamo intendere quella comune ma qualcosa che va al di di essa. In realtà la scienza antica era proprio essenzialmente un tentativo di razionalizzare, classificare, ordinare quello che appariva comunemente senza che si riuscisse a capire perchè le cose funzionassero in un certo modo
Vediamo qualche esempio
Il geocentrismo era la sistemazione di quello che l’esperienza ci dimostra con ogni evidenza. Cosa è più chiaro del movimento degli astri nel cielo: è invece il sistema eliocentrico che invece nega quello che appare cosi evidente all’esperienza per affermare quello che tutta la esperienza comune nega: che la terra si muove e si muove con enorme velocità
Il principio di inerzia che è essenziale per l’eliocentrismo è anche esso la negazione della comune esperienza. Esso afferma che se io do un calcio a un pallone questo continuerà a muoversi per l’eternità nella stessa direzione ( moto rettilineo uniforme) mentre ogni esperienza mi dimostra, al contrario, che il pallone si muoverà solo per un breve tratto e descriverà una curva E l’esperienza ci assicura pure ogni momento che i corpi solidi e liquidi cadono verso il basso mentre l’aria e il fuoco verso l’alto ( teoria dei luoghi naturali ) e invece la scienza moderna ci dice che l’aria pesa come qualunque altro oggetto e che pesa enormemente su ognuno di noi, che non è nemmeno vero che ogni oggetto cade verso il basso, anzi che non esiste nemmeno un basso
E poi chi ha mai visto sterminati masse di piccoli esseri viventi che sono dappertutto, anche nel nostro corpo e che alcuni di essi causano le malattie contagiose e non i miasmi dell’aria. E poi scopriamo le onde elettromagnetiche che nessuno ha mai poi potuto vedere E solo il primo passo nella scienza più moderna a cui seguono elettroni e fotoni, e quark, Con la nuova fisica lo spazio il tempo, la causalità non sono come appaiono tanto evidenti, e l’universo segue modelli che vanno al di la di ogni nostra intuizione
Tutti hanno sempre saputo succhiare l’acqua con una cannuccia. ma solo alcuni occidentali nel 600 cominciarono a capire perchè l’acqua risalisse nella cannuccia e che dire che” la natura ha orrore del vuoto” non significa niente.
La scienza moderna non è uno sviluppo di quella ellenistica o di quella rinascimentale : è qualcosa di radicalmente nuove nella storia. La visione del mondo che abbiamo noi moderni è cosa affatto nuova rispetto alle elaborazione precedenti in Europa e nel resto del mondo
In realtà mancava proprio il concetto di scienza come conoscenza della natura, che si struttura in un sapere autonomo. Precedentemente “scientia” significava “conoscenza certa e affidabile” e indicava un sapere tutto organico inscindibile nelle sue componenti ( come in Dante per intenderci)
Un discorso a parte va fatto, però, per la matematica che propriamente non è parte della scienza: i principi matematici e le sue applicazioni sono anche “prima e altrove” e restano ancora validi, come si vede in qualunque manuale di geometria che riporta i principi di Euclidee e il teorema di Pitagora . Certo la matematica ha avuto grandi sviluppi ma quei principi enunciati dai greci sono ancora validi.
In realtà i postulati sono semplicemente il risultato della esperienza comune, assunti come principi logico- matematici.
e furono sempre riconosciuti come validi benchè indimostrabili; ma dall’antichità si capi che nulla può essere dimostrato in assoluto e quindi occorrono dei postulati non dimostrati Anche nella scienza moderna furono ritenuti validi : solo alla fine dell’800 furono superati dando luogo a quell’incredibile fiorire di teorie della “nuova matematica”
La matematica ebbe grandi applicazioni soprattutto nel campo dell’astronomia ma non solo in essa
Le previsioni astronomiche degli antichi si rivelano valide: ma anche i Maya riuscirono a fare un calendario precisissimo ma pure credevano che il sole si nutrisse di sacrifici umani. Cosi Tolomeo, pure descrivendo quasi perfettamente i moti degli astri, pure credeva ai loro influssi benefici o malefici.
Aristarco addirittura, applicando la matematica pensò che il sole potesse essere al centro ma restava sullo stesso livello di Tolomeo ( dei cinesi, degli indiani) : solo con Galilei e poi con Newton e Keplero abbiamo capito come e perchè si muovono gli astri : abbiamo cioe la “scienza” astronomica
Anche al di fuori dell’ambito astronomico troviamo pregevoli e interessantissime scoperte. Per esempio Archimede studiò le leve, enunciò il principio dei galleggiamento: in realtà si trattava di fenomeni noti a tutti che vengono poi resi in termini matematici.
Ma per capire "come realmente è fatto il e si muove il mondo" dobbiamo arrivare al 600