Pubblicato in "Osservatorio internazionale settembre 2011 , n 97 ,anno IX HOME
Il mito del genocidio palestinese
Giovanni De sio Cesari
Indice: il problema - i fatti - arabi israeliani -rapporto ONU - violenza interna
IL PROBLEMA
L'opinione pubblica mondiale nella sua (quasi) totalità accetta l'esistenza di Israele: questo non significa per niente che ne condivida la politica. Molti dubbi ci sono sulla effettiva volontà di Israele di arrivare alla pace, e, soprattutto, la (quasi) totalità della opinione pubblica mondiale condanna la politica degli insediamenti in Cisgiordania: questi infatti sono il principale ostacolo alla formazione di uno stato Palestinese. Se mai si arrivasse alla pace si invocherebbe il solito principio della situazione di fatto. Anche ora le misure per difendere gli insediamenti costituiscono il più grave problema per la popolazione palestinese: anche nello stesso Israele una consistente parte è contraria ad essi.
Tuttavia tutte le critiche vengono rigettate in quanto si dice che manca il VERO riconoscimento di Israele da parte degli Palestinesi: nessuno ragionevolmente può chiedere a Israele di abbandonare i territori occupati perche vi si formi uno stato che vuole distruggerla
Nella propaganda degli opposti estremismi è nato nel mondo arabo e in buona parte anche in occidente una mito: la Palestina è un posto in cui accadono delle cose terribili e inaudite. mai avvenute nella storia quasi che questa si trovasse nella situazione della Varsavia occupata dai Tedeschi, o della Russia delle purghe staliniane e nella Cambogia di Polpot e si arriva perfino a parlare seriamente di genocidio dei palestinesi: la realtà effettiva pero è molto lontana da queste rappresentazioni fantasiose
I FATTI
Al di la di ogni amplificazione propagandistica e di valutazioni di chi sia nel giusto, esaminiamo i fatti
Attualmente (settembre 2011) il conflitto sanguinoso rimane come sospeso dopo la operazione di Piombo Fuso con la quale gli israeliani hanno sostanzialmente costretto HAMAS a non lanciare più i missili Kassam contro Israele. anche se incidenti sanguinosi si ripetono ancora continuamente
Ci riferiamo allora al periodo fra il 2000 e il d 2007, la cosi detta “Seconda intifada” nella quale si è avuto il massimo numero di vittime di tutto il conflitto israele palestinese .
Innanzi tutto non si è trattato di una repressione contro una popolazione inerme: esiste una stato di guerra asimmetrica, come quasi tutte le guerre negli ultimi 40 anni: da una parte un esercito regolare israeliano, in divisa, dall’altro miliziani nascosti e anonimi fra la folla palestinese
I miliziani con attentati suicidi (e quando questi sono divenuti impossibili, con missili Kassam) colpiscono deliberatamente fra i civili nemici, compresi anche gli arabi di Israele : hanno ucciso circa 1.500 persone
Gli israeliani rispondono cercando di individuare i miliziani: poiche essi sono tra la folla colpiscono inevitabilmente anche i civili ( come in tutte le guerre asimmetriche): sono state uccise circa 5.000 persone
Niente di paragonabile alla distruzione di Varsavia del 44 (300.000 morti), all''assedio di Leningrado (800.000 morti per stenti) al bombardamento di Dresda (250.000 morti arsi dalle bombe al fosforo)
Il numero dei caduti è lontanissimo anche dalle contemporanee guerre nei paesi vicini; si pensi alle strage di Curdi e sciiti in Iraq, di Armeni in Turchia, del FIS in Algeria Si ricordi ad esempio la strage di circa 20 mila persone con la quale fu repressa. una manifestazione dei fondamentalisti islamici (Fratelli mussulmani )a nella vicina citta siriana di Hamā nel febbraio del 1982 .
Si noti pure che un numero maggiore di caduti Palestinesi si è avuto in Giordania e in Libano per mano di altri arabi
Tutte le misure prese ( molte e gravi per la verità ) contro i Palestinesi hanno lo scopo di prevenire attentati : se essi finissero finirebbero anche le misure. Gli Israeliani non impediscono nemmeno la forte propaganda anti israeliana soprattutto l’indottrinamento nelle scuole palestinesi: in nessun paese arabo è possibile una tale liberta di propaganda.
Non si puo parlare assolutamente di genocidio
Il genocidio consiste nella eliminazione di una popolo (o di parte consistente di essa) fatta con la intenzione di eliminare quel popolo
E avvenuto per gli ebrei, soprattutto del centro Europa le cui comunita sono quasi sparite (e anche la lingua che parlavano l'Iddish): per gli Armeni della Turchia ; non ne esistono piu in quelle terre per i Tutsi nell’africa centrale
Per i Palestinesi non esiste nè il fatto nè la intenzione
In 7 anni sono stati uccisi circa 5.000 palestinesi su un totale di circa 3 milioni e mezzo ,cioe circa il 2 per diecimila l'anno: ci vorrebbero 5.000 anni per compiere il genocidio ( le cifre sono molte approssimate ma danno l'idea )
Non c'è nemmeno la intenzione :gli Israeliani non uccidono tutti i palestinesi che possono: poiche i soldati nemici ( miliziani di HAMAS ) si confondono, fra la gente, inevitabilmente, nel cercare di colpirli colpiscono un certo numero di civili: se un palestinese di Gaza non si trova nella zona da cui partono i Kassam non corre particolare pericolo
Anche se gli israeliani colpissero deliberatamente i civili sarebbe una rappresaglia per quanto fanno i palestinese che colpiscono deliberatamente i civili israeliani : non c'entrerebbe niente con il genocidio .
Con lo stesso criterio potremmo accusare i Palestinesi di genocidio : ma sarebbe e comunque una tesi ugualmente insostenibile
Non c'è nessun genocidio in Palestina: almeno fino ad ora
ARABI ISRAELIANI
Va pure tenuto presente un fatto spesso sottaciuto; una parte dei palestinesi arabi sono cittadini israeliani, Non si tratta di un piccolo numero di arabi ma di 1.400.000 cittadini, circa un quinto della popolazione, ne furono espulsi circa 700.000 nella "nakba" del 1948.) e circa un quarto anche di tutti i palestinesi
Essi hanno un livello di libertà e anche di prosperità economica superiore a quello medio degli altri stati arabi: sono gli unici a potere partecipare a libere elezioni e non mostrano nessun desiderio di trasferirsi nei paesi arabi ( gli israeliani ne sarebbero ben contenti )
Infatti non risulta che essi fuggano da Israele magari per rifugiarsi in qualche paese arabo (come fecero gli ebrei) nè che abbiano mai fatto qualche attentato.
E’ vero che c'è qualche discriminazione istituzionalizzata: per esempio hanno il possesso (e non la proprietà) della terra ma non si puo negare che in nessun paese del M. O. gli arabi godano di tanta liberta come in Israele .
Per quanto riguarda discriminazioni non codificate ve ne sono in tutti gli stati e colpiscono gli stessi ebrei : i Falascia dell'Etiopia , per non parlare della dicotomia askenaziti e sefarditi e più recentemente per gli immigrati russi
E’ comune nei palestinesi la convinzione che non solo Israele è un invasore, ma è parte di un complotto internazione, sono assassini spietati di bambini, una espressione satanica ecc ecc.
Ora non importa che queste idee siano fondate o pure fantasie: l’importante è che sono condivise dai palestinesi dei quali la TV ,i mass media e soprattutto la scuola battono incessantemente su una esaltazione della lotta contro Israele e dei suoi martiri e eroi.
I dirigenti palestinesi dovrebbero quindi spiegare al loro popolo che Israele deve essere accettata ma sarebbe come dire ai Palestinesi che gli immensi sacrifici di tre generazioni sono stati tutti inutili. Qualcuno cerca di dirlo ma i Palestinesi ascoltano molto di più quelli che dicono che la vittoria è vicina e che Israele sparirà presto come un brutto incubo, come la nebbia al levarsi del sole dell’Islam.
Prima collegato a una lotta laica anticoloniale ora ha assunto aspetti di una visione religiosa di carattere millenaristico ( che NON rappresenta l'islam nel suo insieme ma solo una sua corrente minoritaria)
Si coltiva l'idea che sia volontà di Dio che venga distrutta. che esistono profezie che questo avverrà e cose simili: la fede prevale sui fatti , ssi vedono dovunque i segni di questa imminente fine
Ma è una follia pensare che gli Hezbollah e HAMAS siano in grado di distrugger Israele e non si vede nessuna altro che abbia la intenzione o la possibilità di farlo.
RAPPORTO ONU
Prendiano in esame il rapporto ” United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs OCHA Special Focus occupied Palestinian territory
di agosto 2007 Clicca qui
Come si vede dai dati parziali forniti abbiamo senza altra una situazione drammatica ma no confrontabile e con altre situazioni ben meno note e comunque ogni idea di genocidio è del tutto fuori luogo