Pubblicato in " Appunti " giugno 2015 n 3 ,anno XII HOME
Leader e democrazia
Giovanni De Sio Cesari
E compatibile la democrazia con la presenza di un leader che assommi in se un forte potere essendo egli stesso ad avere, in sostanza, il voto degli elettori?
Alcuni danno una risposta operando una distinzione fra leader inteso come sintesi di un gruppo (e quindi sostituibile con un’altra personalità) e leader che invece ha un mandato personale e diretto dagli elettori: solo il primo sarebbe effettivamente compatibile con una piena e completa democrazia mentre il secondo costituirebbe una deriva autoritaria, una democrazia più apparente che reale A noi sembra però che anche il secondo tipo di leader sia pienamente compatibile con la democrazia . Storicamente osserviamo che nelle democrazie effettivamente costituite (reali) è presente nella più grande e antica democrazia e nelle moltissime imitazioni sparse in tutto il mondo: il presidente degli USA ha un potere personale grandissimo, sceglie tutti i suoi collaboratori e anche i dirigenti piu importanti : non si può dire che gli USA non siano una democrazia
Anche se sarebbe preferibile comunque il primo tipo di leader occorrerebbero certi presupposti : partiti forti, organizzati, identitari, diffusi sul territorio come lo erano i partiti prima del 90 in Italia. Poi i partiti si sono liquefatti, sono divisi in fazioni che lottano fra di loro ancora più che con gli altri partiti . Da qui la necessità di persone che assumano un ruolo unificante. Anche Berlusconi deve il suo successo elettorale al fatto che era riuscito a unificare quattro partiti diversi, Ora il PD con le sue eterne e incolmabili divisioni non è in grado di riscuotere la fiducia degli elettori: pare che invece Renzi ci riesca,. personalmente piuc he come leader di un partito per altro diviso
La governabilità viene prima della rappresentatività: vi sono e vi sono stati governi (buoni e cattivi) non rappresentativi ma non vi sono governi ( se non pessimi) che non possano governare
La democrazia è caratterizzata dal dissenso è vero: ma anche dal governo della maggioranza: se la minoranza blocca la prima non vi è democrazia
Anche sul rispetto delle regole occorre chiarire. Bisogna rispettare le regole ed esistono regole per cambiare le regole: certamente chi ne dubita?
Tuttavia esistono momenti in cui nè le prime nè le seconde funzionano piu: esistono momenti di emergenza in cui il rispetto delle regole, può essere fatale alla nazione Tutte le rivoluzioni pacifiche o violente sono un abbattimenti delle regole (anche di cambiamento). Soprattutto poi bisogna considerare che le norme vanno sempre interpretate e questo puo avvenire in modi diversissimi
Le norme che regolano i fatti sociali sono poi sempre estremamente complesse. Io direi che vi sono sempre due piani di regole quelle formali e quelle che descrivono “come le cose avvengono realmente”
Le leggi , gli ordinamenti le costituzioni sono fatte per il popolo e non il popolo per quelle
Il vero politico è colui che al momento opportuno sa uscire anche dalla regole per crearne di nuove se occorre ( ma questo avviene in ogni campo )
Infatti avviene (quasi ) sempre nella storia che nei momenti difficili di crisi, di confusione appaiono personaggi che assumono su di se la somma del potere
Se Cesare non avesse varcato il Rubicone non avrebbe fondato l’impero, se Napoleone non avesse cacciato i Cinquecento dal parlamento con le baionette non avrebbe portato la rivoluzione in tutta l’Europa Se piu modestamente Napolitano non avesse un po forzato le regole non avrebbe salvato l’Italia dal default. Se Renzi non avesse sloggiato a S. Valentino il sereno Letta non avrebbe potuto fare il tentativo di smuovere l‘Italia che sta facendo
Se Berlusconi fosse riuscito, violando tutte le regole possibili e immaginabili, a far decollare l’economia come in Germania, la storia lo avrebbe proclamato grande :il fatto è chr non ci è riuscito
Poi si può pensare che era meglio non creare l’impero, o non portare la rivoluzione in Europa, o il default per l’italia o che Renzi sta portano l’Italia alla catastrofe: ma questa è un’altra questione.
Certo bisogna governare e soprattutto governare bene perchè, come dicevo, alla fine quello conta sono i risultati. Dalla percezione che avranno gli italiani dei risultati dipenderà il successo o l’insuccesso di Renzi: tutto il resto conta poco: (coerenza, onestà, lealta sincerita moralità personale ecc )
Ma per poter governare occorre sempre il consenso e in democrazia questo si esprime attraverso il voto: se un governo non interpreta la volontà popolare non puo governare, nè bene, nè male: questo è il succo della democrazia. E questo avviene sia che esista o non esista un leader carismatico