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GIOVANNI DE SIO CESARI
KANT E LA "MODERNITA'
Il filosofo Emanuele Kant ha esercitato una influenza enorme non solo sul pensiero dell'800 ma anche ai nostri giorni è considerato un termine di riferimento per chiunque intraprenda studi di filosofia e pertanto ha un posto di assoluto rilievo anche nei nostri licei. Ma il suo pensiero d'altra parte appare complesso, spesso astruso, poco comprensibile, a mio parere anche poco condivisibile. Poco compreso dai nostri alunni fu di difficile comprensione anche ai suoi tempi e soprattutto non è mai esistita un "Kantismo" come un insieme di filosofi che condividano certi concetti fondamentali del fondatore ( cosi come è invece esistito il marxismo, il tomismo, l'idealismo) : tutti fanno riferimento al suo pensiero ma nessuno poi lo segue veramente. Come mai? Perchè questa che potremo definire una anomalia?
Il motivo è che il suo pensiero a parte ogni considerazione critica particolare è considerato uno dei fondamenti del pensiero moderno: in questo articolo cercheremo di spiegarne il perchè.
Per rendere più chiaro la esposizione rovesciamo il discorso: vediamo prima in che cosa consiste la "modernità" e poi vediamo in che senso il pensiero kantiano ne è un presupposto o meglio, direi, una espressione.
Noi chiamiamo qui "modernità "quella civiltà che si è sviluppato negli ultimi due secoli (ma aveva avuto gia i prodromi prima) e che ha creato una frattura fra il nostro mondo e quello che diremo pre-moderno: l'uomo "moderno" si è sviluppato prima in occidente: nell'800 la civiltà europea con una "marcia trionfale" si è affermato su tutti i continenti e nel 900 si è poi diffusa dovunque (ma soprattutto in Giappone ed più recentemente in Cina) E' nato cosi il mondo moderno con l'industrializzazione,il mirabile sviluppo scientifico e tecnico , lo stato di diritto, la democrazia, la libertà, l'uguaglianza ,l'emancipazione femminile.
Io non dirò che questo mondo è migliore degli altri (sarebbe altro problema) : mi limito a notare che ha avuto un "enorme successo": benessere, civiltà e modernità sembrano quasi sinonimi.
Bisogna allora comprendere la differenza sostanziale ,essenziale fra la "mentalità dell'uomo "moderno" e quella quella del "pre-moderno"
Il "pre- moderno" ritiene che il mondo sia retto da immutabili leggi divine (o naturali) alle quali bisogna adeguarsi: la saggezza consiste nell'adeguare noi alla realtà
L' uomo moderno ritiene che la realtà possa essere modificata: la saggezza consiste nell'adeguare la realtà a noi
Esemplificando il "pre- moderno" dice: se Dio ( o la natura) avesse voluto che l'uomo volasse, allora gli avrebbe fatto le ali"
Il "moderno" dice: poichè Dio (o la natura ) non ci ha fatto le ali occorre che ce le costruiamo noi"
La mentalità pre-moderna porta alla passività: le cose avvengono solo se vuole Dio (inch'allah ,dicono gli arabi) ;la mentalità moderna all'azione: ciò che avviene è frutto di cause identificabili e modificabili.
Il lettore si chiederà che c'entra questo con le antinomie della R. P. o le forme trascendentali o le categorie di Kantiana memoria. A prima vista niente: ma. approfondendo, in effetti essi sono gli strumenti concettuali (astrusi, magari superati, forse anche inaccettabili) con i quali Kant apre la strada alla fondazione della modernità
L'essenza infatti del pensiero Kantiano viene espressa dal famoso paragone della "rivoluzione copernicana": "Come Copernico aveva messo al centro del cielo il sole e non la terra cosi Kant mette al centro della conoscenza non la realtà (l'oggetto) ma l'uomo( il soggetto).". In altri termini Kant concepisce la realtà dell'uomo non come come qualcosa di dato, oggettivo (voluto da Dio o dalla natura) e come tale immodificabile ma come una costruzione propria dell'uomo. In questo senso profondo Kant apre il "mondo moderno"
Il pensiero kantiano prende le mosse dalle scoperte scientifiche del suo tempo, (soprattutto da quella della legge gravitazione universale di Newton): egli si chiede perchè la scienza naturale ha raggiunti risultati sicuri e certi mentre la metafisica invece ripete all'infinito gli stessi ragionamenti senza che sia possibile riuscire a raggiungere una verità da tutti condivisibile: la risposta è che la scienza naturale si basa sulle strutture mentali dell'uomo e pertanto raggiunge risultati affidabili e certi mentre la metafisica vorrebbe conoscere il mondo al di la delle nostre strutture mentali ;ma ma non è possibile conoscere quello che le nostre strutture mentali non possono recepire e pertanto si finisce con il cadere in ragionamenti inconcludenti. Ciò che possiamo conoscere è solo quello che noi stessi abbiamo costruito mentalmente
Vediamo ora brevemente come tali concetti si risolvono nei singoli campi della conoscenza umana
SPAZIO e TEMPO: non sono realtà esterne a noi ma solo un "nostro" modo di organizzare i dati sensibili della realtà: noi percepiamo le cose l'uno accanto all'altro (spazio)e l'uno dopo l'altro (tempo) non perche essi effettivamente siano nello spazio e nel tempo ma perchè questo è il "nostro" modo di percepirli. Quindi il mondo come noi le vediamo è una nostra costruzione
MATEMATICA : la geometria si fonde sullo spazio, l'aritmetica sul tempo: poiche spazio e tempo sono "nostri" modi di percepire la realtà ne consegue che la matematica quindi è una nostra costruzione: per due punti passa una sola retta non perchè Dio (o la natura) vuole cosi ma perchè questo è il nostro modo di concepire lo spazio
LA SCIENZA NATURALE : i principi fondamentali (per esempio il principio di causa) sono nostri modi di organizzare (costruire) le realtà: la scienza quindi non consiste nel trovare le leggi che Dio (o la natura) ha prodotto ma è una "nostra" costruzione mentale
METAFISICA (religione): non respinge la religione anzi è un sincero credente: ritiene pero che problemi come quelli religiosi siano affrontabili in ambiti diversi da quello scientifici. La religione è una esigenza dell'uomo ma non puo essere attinta, dimostrata come un fatto scientifico: il che vuol dire pure che un fatto particolare non può essere spiegato con l'intervento diretto di Dio: pertanto i fatti non sono immodificabili in quanto espressione della volontà diretta di Dio
MORALE. non consiste nell'adeguarsi alle leggi di di Dio (o della natura) ma è l'uomo stesso che pone, crea i suoi valori morali
ESTETICA : non esiste il bello in sè: è l'uomo che dichiara belli gli oggetti che corrispondono a un certo suo sentimento dell'armonia: la bellezza non è creazione di Dio (o della natura) ma è un nostro sentimento che noi proiettiamo (riflettiamo) sul mondo esterno
Presupposti nuovi, profondamente nuovi rispetto ai postulati pre-moderni: ecco perchè ogni filosofo che poi verrà dopo Kant riconoscerà il suo debito di riconoscenza a lui e noi usiamo comunemente e giustamente dividere la storia della filosofia in pre-Kantiana (cioè pre-moderna) e post Kantiana (cioè moderna)