Pubblicato da Appunti, agosto 2006, n 46, anno III Home
GIOVANNI DE SIO CESARI
FALLIMENTO DEL COMUNISMO :
IPOTERSI ALTERNATIVA
Perchè tutti i progetti di comunismo sono falliti o meglio almeno non hanno retto il confronto con quelli liberistici ?
La risposta più immediata che viene alla mente è che il modello del comunismo reale funziona male rispetto a quello liberistico : tuttavia noi possiamo pensare anche a una altra interpretazione: non pochi autori infatti avanzano l’ipotesi che la causa fondamentale della vittoria del liberismo sul comunismo non siano stati i due modelli economici ma i popoli che li hanno adottati
In altri termini il comunismo si diffuse in popoli economicamente arretrati (est Europa Cina sud, est asiatico ), il liberismo in quelli più evoluti (Usa, Europa Occidentale, Giappone). Il comunismo invece era concepito per le nazioni più evolute: quando è fallito negli anni ‘20 la possibilità che si diffondesse in Germania ( e poi in Inghilterra,Usa, Francia) in realtà non aveva più nessuna possibilità di affermarsi veramente.
Insomma possiamo vedere la competizione fra comunismo e liberismo come lotta non tanto fra sistemi ma fra popoli a diverso grado di sviluppo economico.
Insomma è come se che noi vedendo il fallimento della democrazia parlamentare nel Congo concludessimo che la democrazia è un sistema che non funziona : ma in realtà è solo la arretratezza di quel paese che rende impossibile il funzionamento di un sistema adatto a nazioni più evolute.
Valutiamo allora la attendibilità di una tale ipotesi alternativa
Si parte dal fatto che il comunismo reale si è affermato in un paese più arretrato dell’Europa (la Russia) e non in quelli più evoluti ( Inghilterra, Usa, Germania) . Essendo questo fatto un fenomeno generale non può essere dovuto al caso. Osserviamo allora che il marxismo concepisce il comunismo come fase successiva al capitalismo in quanto ritiene che esso sostanzialmente sarebbe l’effetto della dissoluzione del capitalismo che sarebbe crollato necessariamente per le interne e insanabili contraddizioni interne. Ma se il capitalismo invece non è crollato come previsto, evidentemente la previsione, la teoria era di per se errata: la mancata affermazione del comunismo nei paesi progrediti non è la causa allora della insufficienza del comunismo ma evidentemente ne è l’effetto: in altri termini il comunismo non si è affermato nel paesi più evoluti per le sue intrinseche insufficienze e non possiamo dire che invece le sue insufficienze siano dovuto al fatto che non sia stato adottato dai popoli più evoluti economicamente. Sarebbe insostenibile sostenere che un sistema economico-politico adatto a popoli più evoluti non si affermi invece proprio di essi ma presso ipopoli meno evoluti: è come pensare, tornando al nostro esempio, che la democrazia si affermi nel Congo e non in Inghilterra.
Ci sembra pero che la smentita più evidente dell’ipotesi alternativa ci venga dalla Cina . Con il comunismo di stampo maoista essa non riuscì a uscire dal sottosviluppo e anzi in pieno ventesimo secolo milioni di cinesi morirono in una terribile carestia prodotta dagli errori del regime. Per quasi 30 anni., in ogni modo e a ogni costo si tentò di far decollare l’economia pianificata comunista ma sempre invano. A un certo punto i dirigenti comunisti si resero conto della inutilità dei loro sforzi e aprirono, dapprima cautamente, all’economia di mercato: incoraggiati dai primi risultati hanno poi adottato un capitalismo economico in modo più accentuato che in Occidente: i risultati sono stati stupefacenti: l’economia cinse ha cominciato a correre e ormai tutti gli osservatori sono convinti che il XXI secolo sarà quello della Cina
E difficile trovare nella storia un argomento tanto convincente: una stessa nazione che adotta prima un sistema economico sociale e ottiene risultati disastrosi, quindi passa a un secondo sistema e ottiene risultati stupefacenti: come si può negare l’evidenza che il primo sistema sia meno efficace del secondo?