Pubblicato in " Appunti " settembre 2012 n 9 ,anno IX HOME
COMUNISMO E CONSUMISMO
Giovanni De Sio Cesari
Comunemente il “capitalismo di stato” viene contrapposto al vero e genuino comunismo come una deviazione negativa In realtà tutti gli orrori del secolo scorso derivati dall’idea del comunismo avvennero quando si tento realmente ed effettivamente di realizzare la utopia marxiana dell’uomo nuovo, libero dalla proprietà e quindi anche dall’egoismo : lo stalinismo, il maoismo, le follie dei Kamer Rossi
Di fronte a tali disastri la prospettiva del comunismo marxiano non viene abbandonata ma viene allontanato indefinitivamente nel tempo, diviene in pratica una richiamo teorico ufficiale ma in realtà si abbandona il progetto concreto di instaurarlo, almeno in un futuro prevedibile.
Si passa allora a quello che viene definito “ capitalismo di stato”: il 68 e dintorni è una ripresa del progetto marxiano considerato giustamente tradito dal socialismo sovietico e ancor invece in qualche modo in corsa in Cina e in Indocina.
Nella seconda fase i paesi comunisti in qualche modo si
omologano al resto del mondo: ad esempio si attenua la lotta
antireligiosa e se pure i credenti restano ufficialmente esclusi
dalla vita politica si istaura tuttavia una certa tolleranza religiosa in
quanto la religione è il conflitto con il comunismo marxiano non con
il capitalismo di stato.
Si tratta di qualcosa di molto diverso dal comunismo marxiano: è una economia
pianificata nella quale il capitale, il grande capitale non appartiene ai
privati ma allo stato
Il sistema poi non è stato affatto tutto negativo: ha avuto i suoi meriti
Non è vero che nell’Europa comunista tutto fosse male .non a caso in Germania che era il paese più progredito esiste addirittura una nostalgia per quei tempi
Molti vagheggiano un sistema di vita con meno beni materiali e più valori sociali Mi pare che il sistema vagheggiata sia già stato realizzato nell’Europa comunista: Infatti qui non si pativa la fame, non mancava la tecnica moderna, vi erano forti ideali solidaristici ( in parte dovuti alla tradizione, in parte alla ideologia comunista), anche la parità dei sessi, la istruzione generale , i mass media senza oscenità ecc ecc
Eppure quei popoli appena hanno potuto fare il confronto con le nostre società consumistiche e individualistiche quei modelli sono crollati per decisione dei loro stessi dirigenti in mezzo all’incontenibile soddisfazione di quei popoli che hanno abbracciato entusiasticamente i nostri sistemi
Il fatto è che la grande maggioranza della gente comune preferisce il consumismo: solo pochi sono disposti veramente a farne a meno