Pubblicato   da   APPUNTI   gennaio   2009.          HOME          

 

 

AUSTERITY E CRISI FINANZIARIA

 

 Giovanni De Sio Cesari  

 

Il  9 dicembre 1973 fu l'ultima volta che a Napoli ( la mia città) cadde la neve; ormai pare che siamo in un clima tropicale ed era una  domenica "a piedi" , uno di quei giorni cioè  in cui, a causa della crisi petrolifera, era vietato usare le auto

 Uscii presto al mattino e vidi una città surreale imbiancata e silenziosa, come mai avevo mai visto e nemmeno immaginato

 

 E poi in quei mesi per risparmiare petrolio non solo le biciclette per le strade ma anche  le insegne spente,  i programmi TV che chiudevano in anticipo, le stufe spente, tutti a fare economia,

E cominciarono per un pò di tempo anche a sparire  i beni più comuni come lo zucchero, ad esempio: una vera psicosi: nei negozi cartelli che intimavano di non comprarne oltre una certa quantità e tanti che andavano a comprarne in negozi diversi

 Perfino nell’albo di Topolino si pubblicò la storia  di uno zio Paperone che faceva  incetta di beni di prima necessità

E dai  giornali e dalla TV  (allora solo pubblica) tutti che strillavano che la festa era finita, che il petrolio sarebbe mancato sempre  di più, che bisognava abituarsi all'austerity, come allora si diceva, e dare un addio al consumismo.

 Tanti che poi questo consumismo lo avevano solo intravisto e avrebbero voluto assaggiarne un poco, si facevano cupi e tristi : e che sfiga, ora che poteva toccare un poco anche a me un pò di consumismo, va a finire il petrolio !

 Le orde dei sostenitori dell’Austerity impazzavano  per ogni dove, trionfanti: via queste macchine, via il troppo e il vano, torniamo ai bei tempi antichi, a una vita semplice e alla natura.

Il buon Piero Angela, allora ancora un giovane, fece tutta una serie di puntate di Quark per dimostrare che il petrolio sarebbe stato sempre più caro  e che non c'erano fonti alternative a breve termine, forse fra 20 anni, chi sa

 

 Passò  qualche tempo. ma non molto

Vidi  nella stessa  TV, un servizio sulla Nigeria :colonne infinite di povera gente che, a piedi, trascinandosi le proprie povere cose, sorvegliata da soldati armati ,si avviava verso i confini del paese: erano gli immigrati dei paesi vicini che erano stati cacciati perche la Nigeria era in crisi : era crollato miseramente il  prezzo del petrolio, ce ne era toppo nel mondo  

 Dal 1973 è passata una intera generazione: quelli che avevano allora piccoli bimbi ora sono signori dai bianchi capelli che si portano a passeggio i piccoli figli di quelli che erano allora i loro piccoli figli

 Il prezzo del petrolio è andato su e giù ma non e'  mai mancato: qualche mese  fa era sui 150 dollari  e si parlava di 200, ora pare caduto sotto i 40  e pare scendere ancora, non si sa: però si sa che il petrolio non mancherà almeno per qualche  generazione 

Le previsioni urlate in quei giorni dell’Austerity si sono dimostrate errate: speriamo che sia lo stesso per i tanti profeti di sciagure di oggi

 

 

In realtà nessuno sa veramente quanto durerà e quanto sarà grave la crisi che si è originato  con il crollo dei mutui americani, nessuno sa veramente nemmeno quale ne sia l’origine

C’ è chi parla semplicemente di una mancanza di sorveglianza, un errore tecnico, insomma, chi pensa invece all’irrompere di cinesi e indiani sul mercato internazionale, c’è chi pensa a una catastrofica crisi generale e chi vede la fine del capitalismo che andrebbe sostituito con altro sistema che ancora non si capisce quale dovrebbe  essere  

 Tanti pareri: alcuni supportati da una analisi dei fatti, ma i più invece semplici impressioni derivate dalle proprie ideologie  o dalle  proprie paure o dalle proprie speranze

  Se ci fosse un economista in grado di dimostrare scientificamente  (cioè con grafici, calcoli matematici, riscontri puntuali) la causa e il decorso della crisi, allora l’Accademia Reale Svedese dovrebbe riunirsi di urgenza e tributargli un Nobel speciale

 Io non ho naturalmente idee in proposito che non siano semplici sensazioni riprese da questo o quello economista

 Un sola cosa però, pare, chiara:  nella crisi la componente psicologica è fondamentale: molto dipende da come reagiranno miliardi di consumatori e di risparmiatori sparsi in tutto il mondo: credere che la crisi  precipiterà sarà un fattore importante per fare precipitare la crisi, credere che si risolverà sarà un fattore importante perchè si risolva: le attese saranno profezie che si  auto- adempiono