Pubblicato in " Appunti " febbraio 2019 anno XVI n 2 HOME
Governo del popolo
Giovanni De Sio Cesari
L’attuale governo, cosiddetto giallo- verde si è proclamato il governo del popolo, e in sintonia il suo presidente Conte avvocato del popolo. In realtà è facile costatare che il termine potrebbe essere usato da qualsiasi altro governo regolarmente eletto e che, quindi, in effetti è una definizione ad effetto ma privo di vero contenuto, una banalità, insomma non significa niente Ed è assolutamente vero. Ad una analisi infatti a livello semantico si sovrappongono due significati di ordine diverso Il primo significato è di ordine oggettivo :il governo è eletto dal popolo ( dagli elettori) secondo le regole in vigore. Ma questo sarebbe valido anche per quelli di Renzi, di Monti, di Berlusconi, Andreotti e cosi via. Il secondo significato invece è di carattere valutativo ( soggettivo) : governo che corrisponde agli interessi o meglio alla vera volontà del popolo
Questa sovrapposizione non è qualcosa di nuovo ma ha una lunga storia in politica
Il fatto è che tutti sono d’accordo che la sovranità appartiene popolo ma non tutti sono d’accordo su come si manifesti: con libere elezioni ( democrazie rappresentative) oppure attraverso una parte anche minoritaria ma considerata come autocoscienza di tutto il popolo o magari con una democrazia diretta e/o anarchia. Questa ultima tendenza ha avuto nel passato ampia diffusione ma nessuna realizzazione pratica : alla prova dei fatti si è rivelata del tutto inattuabile
Invece l idea di un partito anche con modesto numero di aderenti che si pone come autocoscienza di tutto il popolo ( proletariato) ebbe gran successo nella rivoluzione bolscevica in Russia anche se in assoluta contraddizione con il pensiero marxiano e socialista in generale. In Italia un movimento di radici socialisti ma nazionalistico ne segui l’esempio dando origine al fascismo che fu poi seguito in molte nazioni europee affermandosi poi più radicalmente e tragicamente in Germania ( nazismo) Sconfitte queste tuttavia il comunismo internazionale segui ancora l idea della autocoscienza : in questo senso si definirono democrazie popolari alcuni stati comunista dell’est L’idea del partito come autocoscienza si diffuse in tutto il mondo ( dal Viet-nam alla Cina a Cuba) e anzi
fu la fede cieca nel comunismo internazionale che travolse gran parte della intellighentia occidentale malgrado ogni evidenzia contraria
Anche in un passato più recente piccole frazioni della sinistra, insignificanti per numero, si posero come espressioni di tutto il proletariato ( identificato con il popolo) : democrazia proletaria ad esempio L’idea fu poi la base ideologica del terrorismo degli anni 70 : Brigate Rosse, Prima Linea, e tutte le altre organizzazioni terroristiche si ponevamo come la vera espressione del popolo malgrado contassero solo poche migliaia di aderenti contrapposti ai milioni di votanti per i partiti tradizionali. Più che per la repressione si sfaldarono quando fu ormai troppo chiaro ed evidente che la masse di cui si dicevano rappresentanti non erano affatto con loro.
Ma anche al di fuori del comunismo, nell’ambito stesso della concezione della democrazia rappresentativa è stata presente Per tempi più recenti noterei come spesso è stato contestato la legittimità dell’elezioni di Berlusconi in quanto espressione della corruzione, malavita e cose del genere sostenute ancora da alcuni settori della cultura e politica nazionale. Noterei pure che il termine stesso di partito democratico è ambiguo ( tutti i partiti sono democratici )
Anche il termine di populismo ampiamente entrato nell’uso comune rimanda all’idea di un popolo ingannato, incapace di capire ed esprimersi ( a volte identificata con la figura della famigerata casalinga di Voghera)
In conclusione direi che l’idea del governo del popolo ha una lunghissima tradizione direi anche illustre e significativa tanto da segnare tanta parte della nostra storia : M5S e Lega la hanno riproposto in modo ingenuo e semplicistico