Pubblicato in " Appunti "  gennaio    2019   anno XVI  n 1 HOME

 

COMPETIVITA  COME MISURA UNICA

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 Il pensiero economico politico dominante pone come soluzione di ogni problema la competitività. Pare che qualsiasi problema sia risolvibile con una maggiore competitività  Se in particolare l Italia  ha tante difficolta economiche  e la Germania  invece pare non aver problema è perchè la prima ha una minore competitività rispetto alla  seconda  La competitività diviene la misura unica e onnicomprensiva 

Non vogliamo qui pero esaminare  la questione  se conta solo il successo economico,  la ricchezza, per dirla come si faceva un tempo se  conta piu l’avere o l’essere  :  ci occupiamo  del fatto se effettivamente la competitività  sia il  solo ed  unico  mezzo della prosperità economica.

Ci pare indubbio che  in  uno stato il mercato che significa concorrenza e quindi competività è necessaria per l’efficienza  e la crescita  perchè ognuno si impegna nel lavoro se ricava  un   ricompensa economica per se e la propria famiglia. Sarebbe utopistico che si lavori per senso del dovere o motivi ideali  Questo può avvenire solo in comunità particolari. La prima  è la famiglia nella quale ciascuno da per quanto puo e riceve per quanto  ha bisogno, come  direbbe  Marx : ma vi  sono motivazioni di carattere affettivo e diciamo naturali che non possono essere estesi a una società piu vasta. Esistono anche comunità religiose  monastiche o di altro genere in cui i singoli membri  abbracciano sorella  povertà  che si dedicano disinteressatamente  al bene degli altri. Ma sono comunità particolari nelle quali in genere i membri non hanno famiglia propria cui provvedere: sono caratteri non estensibile alla società nel suo complesso

infatti quando  si è cercato di estendere principi del genere a tutta la società si è avuto sempre un fallimento  economico  disastroso  Per restare nel moderno si pensi  alla  collettivizzazione del comunismo fallita e talvolta risolte in disastri ( morte per milioni per fame in URSS, Cina e Cambogia). Al contrario  i regimi liberisti (capitalisti) basati sulla concorrenza ( mercato)  hanno portato a uno sviluppo stupefacente

 D’altra parte il liberismo di per se porta a una polarizzazione dei redditi e quindi alla crisi del sistema stesso ( per mancanza di consumatori ) : infatti in tutto i sistemi liberisti si sono introdotti una serie di interventi   alcuni ante: ( regolarizzazione del lavoro,  contratti collettivi  minimi salariali ecc ec) e altri post  (sanità, scuola, assistenza e cosi via)

 In ogni stato, anche quelli più liberisti e a anche in quelli comunisti abbiamo sempre sia mercato ( competitività) che intervento pubblico: quello che  cambia è il rapporto fra i due e quindi le tendenze  politiche  si caratterizza per la direzione in un dato contesto  

 Negli ultimi 30 anni la direzione è andata troppo verso il liberismo sull’onda della globalizzazione. Infatti l intervento statale è inefficace se esso ha una sfera limitato allo  stato particolare mentre la economia globalizzata ha per spazio tutto il mondo : in sostanza ogni intervento dello stato  è quindi impossibile o comunque  inefficace .  Come è possibile  garantire le conquiste dei lavoratori se le imprese europee entrano in  concorrenze con quelle  asiatiche o africane  che hanno livelli salariali e normativi s tanto più bassi Si è formato  quello che Marx  definiva esercito di lavoratori di riserva costituito da miliardi di lavoratori in asia, africa e america latina

Soprattutto è dalla globalizzazione liberista  che nasce la polarizzazione dei redditi attuali con la temuta sparizione della classe media  Mi pare pure che la sinistra si sia suicidata  abbandonando nei fatti la direzione dell’intervento pubblico che era la sua  ragion d’essere  

In generale la competitività fa si che i più forti  vincano e i  piu deboli perdono a tutti i livelli. Può essere a livello di due pizzerie o di due regioni o di due nazioni : si allargano le differenze a vantaggio dei piu forti ma non si risolve il problema generale

 Infatti la correlazione fra sviluppo tra PIL e povertà si è andata perduta: abbiamo insieme crescita  e aumenta della povertà assoluta, relativa e di rischio contemporaneamente in  tutto  l’Occidente  

Il concetto stesso di competitività implica che ci siano dei vincitori e dei perdenti ma la massa dei perdenti cioè dei  poveri  che non è solo una ingiustizia politicamente  ingestibile ma anche il vero freno allo sviluppo Abbiamo una  società che puo produrre piu di quanto effettivamente possa essere consumato eppure  tanti mancano anche del necessario per vivere

La Germania è più prospera dell Italia perchè è pià competitiva deòò Italia  ma se mettiamo che, per un miracolo di san Francesco nostro patrono, l Italia fosse riuscita ad essere più competitiva  della Germania, allora noi saremmo più prosperi e la Germania piu povera. Il problema sarebbe stato trasferito da una nazione all’altra e non risolto

E vero poi che i tedeschi stanno meglio degli italiani: ma questo avviene da oltre un secolo: basta vedere il numero altissimo di italiani che sono emigrati negli ultimi 60 anni in Germania ( in Francia. in Inghilterra. in Belgio) ma non ho mai visto in Italia un tedesco in cerca di lavoro : tutto questo avveniva ben prima delle riforme di Schroeder   che sarebbero il motivo del successo della Germania Ricordo poi che se vediamo le statistiche del rischio povertà la differenza fra Italia e Germania è sorprendentemente più bassa di quella che ci aspetteremmo

 La frattura non è più quella del passato: alla contrapposizione fra operai (lavoratori dipendenti)  e  proprietari  (capitalisti)  si è sostituito quello fra garantiti e non garantiti o, se si preferisce, fra i vincitore e i perdenti della  globalizzazione neo liberista  della nuova economia   La sinistra si è incentrata sui diritti  e non su fatti economici ( piu sulle  unioni gay che sui salari) ma questo mutamento  ha una sua ragione : la globalizzazione. l ‘euro, la UE   tolgono spazio all’intervento dello stato che era la ragion dì essere del socialismo  Nel referendum di Pomigliano gli operai dovevano scegliere fra le condizioni poste non da Marchionne ma dal mercato globalizzato o non lavorare  affatto Cosa mai potevano mai  fare e cosa poteva fare un governo di qualunque colore ‘Cosa puo fare un governo italiano se le regole  sono dettate  dal  mercato globalizzato e non puo nemmeno governare la moneta?   

Quello che può fare la sinistra per non sparire è recuperare la sua ispirazione   porsi il problema dei più poveri e   proporre soluzioni più ragionevoli ed efficaci di quelle dei partiti populisti : non si tratta  di rincorrerli o di contrastarli ma di sfidarli

 

 

 

 

 

Grillo nel suo discorso al Circo Massimo del 21 novembre 2018  ha parlato vagamento di un ridimensionamento del ruolo del PdR  ma fonti del M5S hanno subito precisato che non è nel contratto del governo e quindi non se ne farà nulla A prescindere del merito  della questione a me sembra che il fatto da rilevare sia quanto ormai Grillo sia lontano dal Movimento che ha fondato Si potrebbe anche discutere del ruolo del capo dello stato che ha  assunto sempre più una funzione regolativa  non prevista dalla costituzione o almeno nel primo cinquantennio del suo funzionamento  Da Napolitano  in poi infatti la istituzione ha preso un po sotto tutela il governo  in conseguenza, probabilmente della debolezza della politica stessa. Si  è visto addirittura il PdR dare  incarico a Cottarelli, un estraneo alla maggioranza parlamentare  pure esistente  Ma il problema non è una redefinizione dei ruoli

  Il fatto è che le affermazioni di Grillo si muovono su una linea ben chiara  e coerente:  L’dea fondamentale  è che la rete renda effettivamente possibile una democrazia diretta.  Lo stesso concetto  fu ribadito qualche tempo prima più esplicitamente da     da Casaleggio iunior  che profetizzò la fine della democrazia rappresentativa e il sorgere di una vera democrazia in cui il popolo prende direttamente le sue decisioni attraverso la comunicazione  diretta tramite web.

E’ questo il fulcro per il quale noi , cinque  anni  fa, definivamo il grillismo come  un millenarismo del XXI secolo. Il millenarismo, diversamente dalla utopia ,  che disegna fin nei particolari tutti gli ordinamenti dello stato ideale (Tommaso Moro, Platone ) ma ritiene di aver trovato la chiave risolutiva   per  giungerà a un mondo  senza il male Non  si sa  esattamente come sarà, come si organizzerà  perchè al di fuori della nostra immaginazione che è sempre legata al mondo corrotto  e pieno di male in cui viviamo 

Il male può essere indicato in  una falsa religione ( eresie medioevali),  in un sistema economico (marxismo,)  nella esistenza di un governo (anarchia), in  una educazione repressiva ( Montessori), perfino una cattiva sessualità  (sinistra freudiana)

Secondo Grillo  tutto il male in Italia (ma anche nel mondo) deriva dalla separazione  fra governanti e governati ( cioè dai partiti): bisogna stabilire  la VERA  sovranità  popolare di tipo assembleare

 Da qui l idea che gli eletti siano dei semplici portavoce degli elettori che non governino cioè nel nome del popolo  che li hanno eletti come  nelle democrazie rappresentative ma che  facciano effettivamente e realmente governare il popolo, Da questo punto di vista  il Movimento  non puo  diventare un partito senza perdere la sua funzione

Venire a un accordo con i partiti sarebbe entrare nel sistema quindi la fine del movimento Ci sono solo  due esiti possibili : prendere il 100% o fallire . Dice 100% e non 51 % non per esagerare: vuol dire che tutti alla fine riconosceranno  la evidente giustezza delle  idee che porta avanti e quindi il movimento sarà sciolto perche avrà raggiunto i suoi fini

Grillo è tutto  preso dall’ idea che, cacciata questa classe dirigente, corrotta e disonesta, tutto andrà in qualche modo a posto.  E la illusione millenaristica che si ripete nella  storia: tutta colpa della chiesa, del papato, del capitalismo , della sessualità deviata, dei metodi scolastici, degli ebrei

In realtà cosa è successo realmente nel M5S?  ha raggiunto effettivamente il potere o almeno ne è diventato una componente essenziale ma proprio e in quanto  ha abbandonato la illusione millenaristica del suo fondatore .

 Il M5S, infatti   ha una capo politico che ha più poteri di  quelli degli  altri partiti,   E finita la illusione che caratterizzò la  prima entrata in  parlamento per cui ciascuno degli eletti era intercambiabile  con gli altri e che le cariche potessero ruotare  dall uno all‘altro  Ora  vi sono alcuni esponenti che hanno assunto la direzione della politica, altri che sono comprimari importanti e altri ancora, la grande maggioranza,  semplici gregari,  come sempre avviene in tutti i partiti

 E’ vero che per qualche decisione più importante  si fa ricorso ancora alla  consultazione on line  Ma a  parte la scarsa chiarezza e garanzia del procedimento, in realtà  hanno diritto a pronunciarsi solo una parte infinitesimale degli elettori del movimento : circa 100 mila sarebbero quelli  che  hanno diritto ma in genere una buona metà non si prende nemmeno la pena di pronunciarsi : abbiamo solo un 50 mila elettori sulla piattaforma Rousseau. Essi rappresentano appena un 6 per mille rispetto agli 8 milioni di eletto grillini  (e  meno del 2 per mille  di tutti gli elettori) e ancora In pratica assolvono la funzione degli iscritti degli altri partiti : costituiscono pero un numero  molto piu piccolo,  a parte  che in qualche modo  la iscrizione non è libera come in qualsiasi partito ma vengono , diciamo cosi cooptati nella stessa piattaforma. Parlare quindi di governo del popolo è assolutamente inappropriato, direi ridicolo

Si è dovuto poi, per andare  il governo sottoscrivere un accordo ( il cosiddetto contratto) con un altro partito, accordo particolarmente difficile ed oneroso  La lega infatti ha ben poco a spartire  con  il M5S .è’ il partito da più tempo  radicato nelle istituzioni locali, ha programmi opposti:  _l’unico legame è la conclamata spinta  anti sistema

L’alleanza fra partiti è passata dal rango di inciucio a quello di contratto e le non poche voci di dissenso all’interno dello stesso movimento sono state  tacitate  in nome di esso Non si poteva  forse pensare a un rinnegamento del principio grillino di non fare alleanza piu completo e plateale

L idea che la volontà del popolo debba essere comunque  rispettata  si trova alle prese con i limiti oggettivi  di ogni politica, Se  il popolo decide  che tutti abbiano una villa al mare, non significa certo che questo sia possibile. La funzione della politica, della classe politica e dei partiti  è proprio  la  intermediazione fra le volontà popolare e la effettiva realizzazione. I M5S ha dovuto fare quindi un bagno nella realtà.  Di Maio si è affacciato al balcone festante annunziando  a una folla  festante che con la finanziaria aveva vinto, che  la povertà era stata abolita, addirittura In realtà si è trattato  di una manovra finanziaria molto modesta: il 2,4 %  sfora di poco quello che era atteso, non è diverso da quello  attuata dai governi precedenti, Renzi addirittura parlava  di un 2,9   Si puo attuare ben poco dei mirabolanti programmi promessi con tanto poco. Ma non solo la manovra ha portato a uno scontro con la UE  ma soprattutto ad allarme dei  mercati il cui risultato non è prevedibile Si constata inoltre   che buona parte  della cifra sforata sarà necessaria per  pagare lo spread. Non c’è nessuna  politica rivoluzionaria ma solo il proseguimento di quella modesta e scialba  dei governi precedenti

Una consultazione  popolare sulla uscita dall’ euro era uno dei cardini  dei grillini  ma il governo deve  continuamente  ripetere e assicurare che non ha alcuna intenzione del genere e. malgrado questo. non è nemmeno creduto

 

Cosa è rimasto allora dei principi ci Grillo ? ben poco : di fronte alla realtà le illusioni millenaristiche si sono dissolte  come  nebbia al sole.  In effetti  il punto fondamentale è la impossibilità della  democrazia diretta Certamente internet offre  possibilità di comunicazioni e controllo prima impensabili: tuttavia il limite fondamentale della democrazia diretta non è quello della comunicazione ma della impossibilità  che il comune cittadino possa giudicare di complesse situazioni per le quali  occorre la mediazione politica dei partiti o di altro potere politico

 La democrazia diretta   comporta che ogni elettore  debba  pronunciarsi direttamente su ogni questione  ma il comune cittadino non ne ha nè la competenze  e nemmeno il tempo. La nostra società è una società estremamente complessa, non è realistico pensare che ogni cittadino abbia la competenza necessaria per giudicare di  riforma della magistratura o di programmi scolastici , per decidere il tasso di interesse, per valutare complicate crisi internazionali.  Nemmeno si chiede ai  politici di essere  dei giuristi, dei pedagogisti e degli islamisti;  tanto varrebbe allora chiamare a governare  queste categorie di esperti.  

In realtà il compito dei politici è quello di operare una sintesi o, meglio, una mediazione fra la volontà popolare e le ragioni degli esperti. I secondi vedono la realtà dal loro punto di vista specifico  (e non sono poi ordinariamente in accordo fra di loro), mentre il popolo  ha delle aspirazioni generali ma non è in grado di tradurle in atti concreti  che le  realizzino effettivamente

il politico è colui  che ha la legittimità del potere:  esercita la sua funzione  avvalendosi di una serie di persone considerate esperte (che si tratti di un faraone o un presidente democratico, non cambia molto)
Il buon politico è quello che riesce ad aggregare il consenso e si circonda di persone capaci: Il cattivo politico crede di poter fare tutto da solo e si circonda di yes men.

Grillo pero è ancora considerato il padre dei M5S ma è un come i tanti  i padri della storia  Capita spesso che personaggi che hanno avuto una grande popolarità ma i cui programmi non sono stati  realizzati vengano assunti al ruolo di " Padri della Patria"  anche se in realtà il modello da essi propugnato è uscito del tutto sconfitto  dalla storia reale. I nuovi governanti infatti  non hanno interesse a condannare una figura prestigiosa: molto meglio canonizzarlo, farne una icona e in qualche modo dichiararsi suoi continuatori mentre in realtà si è andati in tutta altra direzione. E il caso ad esempio di Mazzini o di Gandhi, : l’italia e l’india formate in loro nome non hanno nulla o quasi nulla di del loro pensiero ma comunque essi vengono venerati come i padri della patria