Pubblicato in " Appunti " giugno 2018 anno XV n 6 HOME
LA TERZA VIA
Giovanni De Sio Cesari
All’inizo della industrializzazione si ebbe un liberismo senza limiti per quanto riguarda i salari lasciati al fluttuare della legge della domanda e dell offerta. Esistevano, a tutela dei lavoratori, tradizionali regole della civiltà contadina di carattere feudale o dell’artigianato regolato dalle corporazioni, dei servizi anche ma essi non venivano applicato al campo nuovo economico della industria Sempre i bambini avevano, ad esempio, lavorato : i maschietti aiutavano i padri nei lavori agricoli, le bambine aiutavano le madri nelle faccende domestici ma lavorare in fabbrica era cosa ben diversa e inumana. Di fronte alla miseria spaventosa degli operai allora sorse l’idea della socializzazione almeno dei mezzi di produzione ( socialismo) In effetti si ebbe qualche tentativo come a Parigi nel 48 ma fallirono: Marx ne prese spunto per affermare che occorreva rifondare la società in tutti i suoi aspetti ( comunismo marxiano ) Anche la comune di Parigi del 1870 fu repressa nel sangue e solo nel 1917 in Russia si affermù il socialismo nella versione marxista leninista.
Verso la fine del secolo si diffuse l’idea allora quella che fu definita la terza via. anzi una folla di terze vie. fra capitalismo e socialismo Comincio la Chiesa con la rerum novarum parlando di giusta mercede : un salario cioè non determinato solo dalle legge della domanda e offerta ma secondo principi di umanità. Poi i socialisti si spaccarono fra massimalisti ( abolizione del capitalismo) e riformisti che invece si limitavano a riforme limitative del liberismo. Una terza via fu rivendicata anche dal fascismo (una diramazione del socialismo ) , dal nazismo ( nazional socialista), dalla falange spagnola (esigenza poi disattesa nei fatti da Franco) La nostra stessa costituzione è una teorizzazione della terza via, la persegui la DC di De Gasperi, di Fanfani del centrosinistra Anche i nazionalismi arabi si dichiararono per la terza via : il bath ( socialista ) ,Nasser, perfino Gheddafi , Anche il Partito del Congresso in India si dichiarò per la terza via, la svolta di Deng Xiaoping ( via cinese al socialismo) mantenne teoricamente il comunismo ma in realtà fu una chiara attuazione della terza via
In realtò possiamo dire che non esiste nessuna economia ne integralmente liberista ne integralmente socialista : essiste sempre un certo punto di equilibrio : .la terza via
A limitare il liberismo dei salari c’è sempre stato un serie di movimenti limitativi che rivendicavano norme di tutela dei lavoratori Cominciarono per prime le leghe degli operai poi chiamati sindacati strettamente collegati con i partiti di sinistra Prima furono repressi violentemente dagli stati e soprattutto lo sciopero fu considerato un grave reato poi man mano furono legalizzate e anzi divennero una caratteristica propria delle democrazia (come nella nostra costituzione). Cosi il lavoratore non è piu la parte debole nella contrattazione: esistono allora contratti collettivi che stabiliscono salari, ferie, e tanto altro. Gli stati poi elaborarono tutta una serie di misure come la proibizione del lavoro minorile , le assicurazioni, le pensioni o congedi per malattie maternità, e infinite altre
Si parlo allora di diritti dei lavoratori sanciti dalle leggi e dalle costituzioni e furono messi accanto a quelli civili e politici e considerati anche più importanti tanto che generalmente una stato viene considerato veramente democratico quando li rispetta e li valorizza In realtà democrazia ed equità sociale sono cose diverse: i dritti dei lavoratori non possono essere stabilite da semplici leggi come quelli politici ma dipendono dalla evoluzione economica che rende possibile reperire gli ingenti fondi necessari
Ovviamente potremmo fare un elenco infinito degli intervento dello stato che va notato a volte a sono stati eccessivi e controproducenti (un esempio forse è il famoso art 18)
Se noi consideriamo, lo stato moderno e quello della assolutismo monarchico ( per esempio la Francia del il Re Sole) possiamo avere l idea che il secondo fosse molto pervasivo e ossessivo. Ma è un errore di prospettiva: lo stato allora si limitava all ordine interno e alla difesa ( meglio espansione) esterna ma tutta la vita sociale ed economica si svolgeva in modo autonomo secondo usanze e tradizioni locali : la scuola, la sanita, la assistenza pubblica il sussidio ai disoccupati erano gestiti dalle comunità locali e dalle chiese ma sempre a livello locale autonomamente dalla stato e cosi avveniva anche per la fissazione del salario E’ lo stato moderno che è estremamene pervasivo che fa di tutto, gestisce ogni cosa. amministra il 40% della ricchezza nazionale, regolamenta anche le etichette sui prodotti alimentari
In realtù non è mai esistito ne il liberismo assoluto ne il socialismo assoluto: quello che cambia nella realtà è il punto di equilibrio Anche nella Cina di Mao c ‘era pur sempre un piccolo spazio alla proprieta privata, anche nella Inghilterra del liberismo ottocentesco vi era un intervento dello stato
Il fatto è che negli ultimi 30 in Occidente il punto di equilibrio si è spostato verso il liberismo tanto che si può dire che la terza via sia stata messa in disparte( parzialmente, si intende) e poi è divenuta impraticabile perche l intervento dello stato in economia è inefficace in una economia globalizzata
Prima ci fu la La svolta economica ( deregulation) di Reagan e poi di Taatcher che volle liberare le enrgie produttive liberando il mercato dei molti legami e limiti che erano posti a presidio dei diritti (meglio tutela ) dei lavoratori
La svolta arriva pero soprattutto con la svolta del globalismo
La contrattazione collettiva, la pressione dei sindacati, la piena occupazione e tutte le leggi dello stato non servono a nulla se si fermano ai confini nazionali in un mondo dall’economia globalizzato Nel referendum di Pomigliano la scelta era chiara: o si lavora alle condizioni di Marchionne o non si lavora affatto perche la FIAT delocalizza all est ( non per malvagita di Marchionne, si intende, ma per questione di competitività)
Nella FIAT dei tempi di Agnelli non si poteva delocalizzare e allora i lavoratori. lo stato la stessa piena occupazione erano in grado di esigere tutto quello che fosse ragionevole esigere Per questo i redditi aumentarono e si parlo di miracolo economico e di scomparsa del proletariato: ora invece si parla di rischio povertà e sparizione della classe media