Pubblicato in " Appunti " aprile   2013 n 4 ,anno X                HOME

 

 

Antipolitica e politici

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

ANTIPOLITICA

Una poderosa ventata anti politica  sta montando : si sente dovunque per strada, sui mezzi pubblici,  nei negozi,  il ritornello   che i politici sono  tutte persone corrotte, che intrallazzano per propri oscuri  interessi personali , che rubano lo stipendio e cosi via.  Certo alla base di questa opinione vi è il fatto che  si sente un giorno si e anche l’altro  di questo o di quell’altro politico  coinvolto in qualche scandalo piccolo o grande, dal buco di miliardi del Monti dei Paschi di Siena  fino al caffè pagato con fondi pubblici  Ma  soprattutto c’è  la crisi economica gravissima, la più grave che si ricordi a memoria d’uomo: solo pochi anziani possono ricordare quella del dopoguerra ma allora c’era stata comunque una guerra disastrosa.

 La gente pensa allora che è colpa di questi politici secondo uno  schema comune in  politica per cui meriti e demeriti della classe politica si misurano dai risultati. Potremmo notare che poi non tutti i politici sono corrotti e ladri, che esistono anche ottimi amministratori e persone di specchiata  onestà, che poi la corruzione è un fatto fisiologico nella politica  che è stata sempre  presente in tutti i tempi e in tutti i luoghi, che anche nei momenti  di grande sviluppo economico come  l’Italia del  miracolo economico o  la Cina di oggi  è stata ed è  presente  in dosi massicce.

 Cosi come pure potremmo sottolineare che la crisi ha colpito tutto l’Occidente , ha lambito anche la potente  America, ha sfiorato anche  la mitica Germania e  i paesi baltici, che la Grecia è finita nel baratro, che Spagna  e Portogallo stanno peggio di noi. L’Italia non è una isola di infelicità  in un mare di felicità  ma partecipa a una crisi mondiale

Forse  allora  non è   quindi TUTTA colpa della nostra classe politica  

Ma una classe politica viene considerata responsabile di una  crisi ( o dello sviluppo) di una nazione a prescindere dai suoi meriti o demeriti.  E una regola  generale sociologica  che verifichiamo sempre nella storia: non solo nelle democrazie ma in tutte le forme politiche , dittature, teocrazie, imperi.

 Ricordate la rivolta del pane di manzoniana memoria: la gente vuole linciare il vicario anche se non aveva nessuna colpa  della  carestia anzi aveva cercato di rimediare.  Poi saranno gli storici a dire di chi fosse effettivamente la responsabilità, come si era comportato il vicario o  la classe politica.  

E questo il senso della rottamazione che ha reso popolare Renzi: la classe politica  che ha portato al disastro  deve andare via non perchè necessariamente   vecchia o incapace o corrotta e nemmeno responsabile : deve andare via perchè la nazione è in crisi,  ha perso la battaglia  

Non bisogna confondere il piano storico ( valutativo)  con quello politico (popolarità)

 

Pero non vogliamo  occuparci della genesi e delle cause  della crisi ma del come combatterla. E precisamente se è possibile contrastarla con la anti politica come è sentita a livello popolare e fatta  propria da Grillo e da  al M5S con grande successo.

E possibile fare politica senza i partiti intesi in senso tradizionale sostituendoli magari con una democrazia  on line ad esempio:  o piu precisamente  sostituire i politici di mestiere con personalità  presi dalla  società civile o anche semplicemente con  gente comune.  In questo senso cominciò già Berlusconi, venti   anni fa, dopo Mani Pulite,  polemizzando con i politicanti e il teatrino della politica rivolgendosi a personalità della cosi detta società civile  Si è visto poi che alla fine ha riempito il suo partito di dilettanti , di persone  senza seguito e spessore personale legati essenzialmente alla  sua persona, Come notava  Sartori   pare non distinguere più fra persona privata e persona pubblica come i califfi medioevali  Ancora più radicalmente Grillo ha chiamato persone  comuni : abbiamo  parlamentari scelti praticamente a caso, che hanno poca o nessuna idea di come funziona lo stato e tanto meno una moderna economia ai quali   a è strettamente vietato parlare con i giornalisti perchè apparirebbero subito incerti e contraddittori,  divenendo oggetto di critiche e sarcasmi. Abbiano cosi  dilettanti allo sbaraglio 

A parte tutto non si capisce perchè mai  un dilettante della politica debba essere più onesto di un professionista della politica

 

In effetto rinnovare  i partiti , selezionare politici  non  compromessi  ( in genere  giovani) è una cosa molto diversa dal sostituire i politici con persone che hanno come merito principale  quello di non avere nessuna esperienza politica:  pare una vera follia. Sarebbe come nominare preside chi non ha mai insegnato  o ammiraglio  chi non è mai salito su una nave.

Abbiamo visto nominare presidenti della  camera e del senato personaggi di tutto rispetto, certamente ma che non hanno nessuna esperienza del  funzionamento delle camere. E qualcuno vorrebbe  nominare  presidente della  repubblica personaggi che agiscono in campi del tutto  tutti diverso come un Gino Strada o un   Dario Fo    

Ma non si puo fare politica senza i politici e, nella  democrazia moderna,  senza i partiti che ne sono l’ossatura.  Si può pensare di rinnovare i partiti,  di avere politici nuovi ma non di abolire partiti e politici  

 

 

I POLITICI

 Allora bisogna  chiarire quale è il ruolo di un politico

Molti si sono convinti che basta leggere: come se per essere medico  o avvocato bastasse leggere Wikipedia e non fosse necessaria  prima una formazione di base, poi una laurea e quindi  una specializzazione e soprattutto tanta ma tanta  esperienza  Chi sa perchè alcuni  pensano  che chiunque  puo invece guidare  uno stato  

il politico è un mestiere, un mestiere difficile: cantanti e scienziati  illustri  manager di successo possono essere pessimi politici.

Innanzi tutto il politico è tale  in quanto riesce a aggregare il consenso che da la legittimità al suo potere   perché  il potere lo si ottiene con il consenso: sempre in in qualunque regime non solo in democrazia  che anzi si qualifica per il dissenso non per il  consenso

 Anche l’imperatore della Cina  aveva potere in quanto  si poneva come intermediario fra il cielo e gli uomini  (tien zi: figlio del cielo) : se i raccolti andavano male poteva scoppiare la rivolta perchè era interpretato come un segno del mancato favore del cielo.

La prima dote di un politico è quel certo carisma per cui riescono a smuovere le folle, ad aggregare consenso: Se non lo ha , vi sono tanti altri mestieri onorevoli ed utili alla  collettività

Il politico non  deve presumere di sapere ogni cosa :  esercita la sua funzione  avvalendosi di una serie di persone considerate esperte (che si tratti di un faraone o un presidente democratico, non cambia nulla). Il ruolo del politico è quello di essere un mediatore fra le istanze della gente e le possibilità reali e i modi di   realizzarle secondo il parere  degli esperti  

Il buon politico è quello che si circonda di persone capaci: Il cattivo politico crede di poter fare tutto da solo e si circonda di yes men. Per fare un esempio lontano che non ci coinvolge: Traiano è ricordato come un grande imperatore perchè  governò con l’aiuto della  classe senatoriale ( gli esperti del tempo) mentre Caligola fu pessimo perché, come si dice,  nominò come senatore un cavallo in segno di disprezzo   Non si presume che i deputati siano esperti di questo o quel campo: Nelle loro ingenue presentazioni i parlamentari grillini si dichiaravano pronti a collaborare in questo o quel campo di scelta  Non è che se si conoscono  le lingue o si è fatto qualche viaggio ci si puo occupare degli esteri. I politici possono avvalersi del consiglio dei più grandi esperti della nazione che hanno tutti la ambizione,  il sogno  di essere consulenti dello stato  La capacità dei politici è quella  di scegliere le persone adatte anche perchè poi generalmente gli esperti sono pure in contrasto fra di loro. Gli esperti tendono a essere unilaterali, ad essere convinti di sapere tutto e non  tengono  conto degli indirizzi diversi ed opposti

E il politico che deve mantenere l’equilibrio , fare le scelte necessarie  

Reagan era un attore, Teodora di Bisanzio una prostituta ma il primo chiamò gli economisti di scuola neoliberista (diciamo cosi) e la seconda i grandi giuristi per redigere il corpus iuris  :  mica pensavano di fare da soli queste cose 

I ministri non sono esperti  in genere del ramo che dirigono perche per questo vi sono  gli esperti  interni o esterni alle amministrazioni: Solo per i ministeri finanziari è invalso l’uso di avere un economista  per la specificità  della materia .

L’esperto non è il politico il politico  non è l’esperto: sono mestieri diversi

Non credo che ci possa essere un esame  per fare politica . La selezione deve essere fatta  sul campo, come si fa per qualunque mestiere : non si diventa mastro di bottega prima di essere stato apprendista. Un tempo c’erano i partiti nell’ambito del   quale facevano  carriera partendo dai gruppi giovanili  quelli che mostravano più attitudini.  Non esistono più le scuole di partito ne i partiti chiesa di un tempo: comunque si possono individuare percorsi politici di vario genere

 C’è però,  un’altra  questione che resta nello sfondo: alcuni penano che il politico debba essere una  specie  di missionario, che si cura solo del  bene pubblico e mai a di se stesso , debba avere un qualcosa di eccezionale: E dove trovare persone del  genere  che per definizione  sono una eccezione? Non si pretende che un medico o un professore  sia un santo,  un  filantropo: si pretende, però e realisticamente, che siano dei buoni professionisti che cioè svolgano bene il proprio lavoro e poi che abbiano dei riconoscimenti in base al lavoro svolto. Lo stesso deve essere per i politici che non sono una razza a  parte ma che partecipano dei  difetti e dei pregi degli altri uomini.

Possiamo, pretendere che i politici  siano dei buoni professionisti non dei missionari anche perchè è difficile che un San Francesco  voglia fare carriera politica. Chi è senza ambizione non fa il politico, si da al volontariato, alle missioni, alla cooperazione internazionale .

 

 E questo porta anche alla questione della retribuzione

Anche i professori e i medici  svolgono servizi per la collettività ma questo non significa che non debbano essere pagati adeguatamente : per i politici poi diventa una istanza democratica fondamentale, altrimenti solo i ricchi potrebbero far politica ( come avveniva nel passato)

il politico va  adeguatamente retribuito: tutti i disvalori che si  riscontrano nei nostri politici non dipendono certo da  questo principio: non è che se non li paghiamo o li paghiamo meno diventano più onesti o più competenti

. Per “adeguatamente” si  intende nè troppo nà poco: potremmo fare riferimento all’Europa  o alle retribuzioni dei dirigenti statali o altro ancora ma non si deve lasciare che i politici stabiliscano loro stesso il loro  stipendio 

 

La politica ( i partiti) ha dei costi e  qualcuno deve pure pagarli: altro poi è discutere il QUANTO  costa o  la trasparenza dei bilanci, altro ancora chi li deve sostenere. Possiamo quindi discutere di quanto sia effettivamente necessario e soprattutto quali le fonti di finanziamento: lo stato, le grandi  imprese,   gli iscritti  ( o magari CIA  e KGB  dei bei tempi passati). Ma non si può dire che non vi debbano essere finanziamenti. E’ vero che M5S  vi rinuncia : ma si tratta di un NON -partito, che si muove in situazioni del tutto eccezionali e la democrazia ha bisogno di partiti  che si muovono in situazioni normali

Non  basta pagare di più per avere politici migliori ma  i politici vanno pagati adeguatamente come un qualunque  altro  professionista : sono cose molto diverse

 

Nella storiografia  moderna abbiamo distinto  il giudizio politico da quello etico Il criterio di giudizio del politico non deve essere quello politico e non morale

 Pessimi soggetti hanno fatto un gran bene e persone virtuose grandi disastri ( non  certo che sempre i pessimi soggetti sono bravi politici e i virtuosi cattivi politici )

Fra i grandi politici vi sono corrotti, imbroglioni anche veri e propri delinquenti  

Facendo qualche esempio notissimo, uno per epoca

 Bruto fu uomo virtuoso per eccellenza e scateno

ò grandi disastri assassinando Cesare mentre Ottaviano Augusto uomo ambiguo, di poca  dirittura morale creò quell’impero il cui ricordo ancora ci affascina
 Luigi XIV mantenne  uno scandalosa condotta coniugale con un serie  infinita di amanti e una favorita di turno ( avete mai letto Dumas, di fronte a lui  Berlusconi è un   bacchettone) e fu il grande Re Sole mentre il pronipote Luigi XVI fu uomo di indubbia virtù familiare e precitò la Francia nella tragedia della  rivoluzione

  Nei nostri tempi il principe Sihanouk grande amante delle  donne , dello champagne, della bella vita in Costa Azzurra fu acclamato e rimpianto  come padre della  patria dai Cambogiani  mentre   il virtuosissimo e incorruttibile   Pol pot      perpetrò contro il suo stesso popolo  uno dei più terribili genocidi della  storia   

L’elenco potrebbe  essere infinito.

 

 

 

 

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