Complottismo come impermeabilità all’esperienza
È sempre avvenuto che si siano diffuse idee di complotti inverosimili: nel mondo moderno si diffondono con più rapidità e in modo capillare sull’onda dello sviluppo delle tecnologie informatiche, come avviene d’altronde per qualunque tipo di informazione. Non è quindi certamente un fenomeno nuovo. Come tutti i grandi fenomeni storici ricorrenti, ha grandi cause profonde e talvolta grandi effetti drammatici.
Siamo portati a considerare il complottismo come una semplice sciocchezza, come la sfortuna del venerdì 17 o il buon augurio della gobba. Ma non è così: il complottismo ha l’effetto di distogliere l’attenzione e la comprensione dei motivi dei fatti che accadono e rappresenta, soprattutto, una impermeabilità all'esperienza, permettendo di mantenere le proprie idee pregiudiziali anche se smentite dai fatti.
Complotti e complottismo
I complotti sono cose diverse dal complottismo. È indubbio che esistano accordi più o meno patti segreti che fanno parte della politica. Così, quando leggiamo il famoso Wikileaks, in effetti troviamo particolari e conferme su un quadro generale che già si conosce. Sono fatti che si inquadrano nel contesto generale conosciuto.
Il complottismo, invece, è l'idea che gli avvenimenti non avvengano nel quadro che tutti vedono e per le cause che tutti vedono, ma per cause (complotti) diverse che nessuno vede. Ad esempio, i modi in cui gli americani finanziavano Al Qaeda erano un fatto segreto, ma si inquadravano nel quadro generale che tutti conoscevano., mentre pensare che il terrorismo di Al Qaeda non nascesse dai motivi culturali, religiosi e politici che tutti conoscono, ma che fosse una creatura creata e controllata dagli americani, sarebbe complottismo.
Analogamente, possiamo parlare di complotto a proposito del fatto che Netanyahu preferisse rafforzare Hamas rispetto all'ANP perché si inquadra nel contesto: ora folle di dimostranti lo stanno urlando in Israele. Si sa che gli opposti estremismi si tengono ("tanto peggio, tanto meglio", dicevano i comunisti). Ma non si può certo pensare che Hamas sia una entità creata e manovrata da Israele.
A volte si fanno alleanze anche fra nemici. Il fatto che Hitler a un certo punto si sia accordato con Stalin non significa che abbia creato o controllasse il comunismo. Infatti, subito dopo, Russia e America si allearono contro il nazismo sconfitto e tornarono a essere nemici.
Sono cose diverse: nel primo caso sono particolari, a volte anche importanti, che illustrano e spiegano le cause che tutti vedono; nel secondo caso si tratta di cause del tutto oscure che, proprio in quanto oscure, non si possono smentire.
Ignoranza e dannosità
Il complottismo è una spiegazione semplicistica che nasce innanzitutto dall'ignoranza: gli avvenimenti storici hanno cause complesse, profonde e spesso contraddittorie che non è facile comprendere e, anzi, direi molto difficili. Anche gli storici stentano a capire e hanno opinioni diverse su di esse (ma perché mai è scoppiata la Prima Guerra Mondiale che nessuno voleva?). Soprattutto, però, le difficoltà nascono quando si tratta di scontri di civiltà nei quali quindi occorre comprendere perché mai gli altri si comportino in modo così diverso da come noi ci aspetteremmo. Perché mai degli arabi benestanti sacrificano la vita portando dei velivoli a schiantarsi contro le Torri Gemelle? Occorrerebbe calarsi in una cultura e in una mentalità troppo diversa dalla propria, cosa che non è alla portata di tutti.
Dal punto di vista logico è difficile discutere con i complottisti: poiché non vi sono prove delle scempiaggini che dicono (sono segreti), non vi sono nemmeno prove che siano cose false. Se io dico che Trump è una creatura dei marziani ma non posso portare prove perché sono nascoste, non si può nemmeno trovare prove che sia solo un essere umano. Così, se sono i sionisti a gestire il traffico dei clandestini ma le prove sono nascoste, non si può nemmeno dimostrare che è una ridicola sciocchezza.
Insomma, Galileo, per affermare che contrariamente a quello che tutti pensavano è la Terra che si muove, doveva portare argomenti ben solidi e chiari. È la questione dell’onere della prova che abbiamo anche in diritto. cosa che i complottisti non riescono a comprendere
Il miglior argomento contro le follie del complottismo è che gli storici veri, i grandi storici, non pensano mai al complottismo, che si regge su errori di metodo e logici che le menti semplici non percepiscono. Ma difficilmente i complottisti amano e sono in grado di leggere gli storici.
Facciamo qualche esempio storico.
Il complottismo che è più durato nella storia e che ha provocato il maggior numero di vittime è certamente quello che faceva riferimento agli ebrei. Se qualcosa non andava bene, se una serie di disgrazie e calamità si abbatteva sulla popolazione, allora la colpa era degli oscuri complotti degli ebrei e quindi scoppiavano i pogrom. Si ricordi, a mo' di esempio, che la cacciata degli ebrei dalla Spagna nel 1492 fu giustificata con il preteso assassinio di un bimbo cristiano, poi proclamato santo martire, El Niño de La Guardia, da parte di un oscuro gruppo di ebrei. Non pare che le autorità fossero consapevoli della totale infondatezza delle accuse, mentre invece nei Protocolli dei Savi di Sion fu la stessa polizia russa a inventarne i testi per scaricare il risentimento generale contro il governo sugli ebrei. In fondo anche la Shoah è l'estremo, inimmaginabile risultato di secoli in cui i complotti degli ebrei erano stati considerati la causa di ogni male.
Si ricordino pure gli untori della peste, magistralmente descritti dal Manzoni nei Promessi Sposi e poi nella sua opera propriamente storica “La colonna infame”. In questo caso le autorità giudiziarie credettero esse stesse al complotto, che portò alla morte, tra atroci torture, di un piccolo numero di innocenti.
Verga nei Malavoglia ricorda anche la strana idea che girava nel popolo per cui il mutare del clima (anche allora se ne parlava) era dovuto ai fili dei telegrafi, un complotto davvero originale.
Nei nostri tempi, il complottismo che ha ora il maggiore impatto è nel Medio Oriente. Si parla di un complottismo manovrato dagli occidentali contro l'Islam stesso. Khomeini parlò del grande Satana (l'America) e dei piccoli Stati dei paesi laici del Medio Oriente, tutti in combutta. La stessa lotta contro Israele non è una lotta per la liberazione di una piccola terra appartenente ai palestinesi, ma una lotta metafisica fra il bene, cioè i credenti dell’Islam, e il male, i miscredenti dell’Occidente, di cui Israele sarebbe solo una pedina. Tali concetti non sono solo delle scemenze infondate (basta vedere un po' i fatti oggettivi), ma sono al momento il maggiore ostacolo alla rinascita del Medio Oriente. Infatti, l’Estremo Oriente ha fatto grandi passi sulla via del benessere e dell’emancipazione applicando, a volte in modo originale, i metodi dell'Occidente, mentre nel Medio Oriente non si segue questa via perché si crede che la causa dell’arretratezza siano i complotti sionisti americani. Non si vedono quindi le cause reali dell’arretratezza e ci si avvolge in guerre religiose infinite e insensate: effetto catastrofico del complottismo che oscura le vere cause e rende impermeabili all'esperienza.
Ma il complottismo svolge anche un ruolo molto ampio, direi pure paradossale, in Occidente. Lo definirei una specie di inversione logica. La nostra civiltà occidentale è la migliore fino ad ora costituita (non la migliore possibile), ma ha i suoi difetti (nulla è perfetto), e allora un certo numero di quelli che ne beneficiano vogliono lottare contro quei difetti ed esaltano tutto ciò che si contrappone ad essa.
Così si sente ora esaltare il mondo peggiore che abbiamo oggi (quello del Medio Oriente) contro il miglior mondo realizzato. Capirei se si esaltasse magari la Corea del Sud o il Giappone, che hanno fatto tanti progressi. È una questione di non comprensione, di ignoranza della realtà effettiva. Eppure basterebbe notare la direzione dei barconi: vengono dal Medio Oriente in Occidente, mai visto il contrario. E poi, se io fossi un arabo, preferirei sempre vivere come cittadino di seconda categoria in Israele piuttosto che in Siria, Libano, Yemen, Egitto, ecc. D'altra parte, quelli che vengono da noi dal Medio Oriente vengono a prendere i posti peggiori, ad essere cittadini di seconda, terza o quarta categoria.
Da questo nasce l'idea dell'antiamericanismo e in generale la colpevolizzazione di tutto l'Occidente per tutti i mali che avvengono nel mondo. In realtà l’esame dei fatti non avvalora una tale ipotesi e allora si ricorre al complottismo, a qualcosa che non viene visto ma che si asserisce sia la base di ogni male.
Gli americani sono il male e quindi l’attacco alle Torri Gemelle non può essere stato fatto dai nemici dell'America ma dall'America stessa.
Per il 7 ottobre: i cattivi sono i sionisti e i buoni sono i palestinesi. Un'azione così malvagia non può essere stata fatta dai buoni palestinesi ma in qualche modo ricade sui cattivi sionisti (è incredibile, ma qualcuno lo sostiene seriamente sui social).
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