Pubblicato in Italianotizie 09/11/22 Home
PACE IN UCRAINA
Giovanni De Sio Cesari
Introduzione
Tutti in Occidente sono favorevoli all’Ucraina e tutti vorrebbero la pace: in realtà però la opinione pubblica è profondamente divisa fra quelli, la maggioranza, che vuole la pace ripristinando la giustizia e quelli che invece mirerebbero a una pace di compromesso. E infatti le manifestazioni per la pace in Italia si sono divise in piazze diverse e contrapposte
Vi sono poi frange politicamente ininfluenti che parteggiano apertamente per Putin non perchè ne rivendichino le ragioni ma perchè affetti da anti americanesimo storico, di quelli che pensano che ogni cosa che avviene nel mondo sia effetto dei complotti di quei cattivoni degli americani sempre al servizio dei biechi capitalisti.
Cerchiamo di vagliare le argomentazioni, le ragioni di questi diversi indirizzi cominciando dai complottisti anti- americani
Complotti americani
Si
tratta delle solite sciocchezze del complottismo: si sostituisce le ragioni
che tutti vedono con oscuri complotti di oscuri potentati.
E’ chiaro a tutti che il conflitto è esploso perchè Putin riteneva che con
un breve blitz avrebbe ricondotta lo Ucraina nell’orbita russa: un pò tutti
all’inizio pensavano che le cose sarebbero andate cosi. Invece gli Ucraini
hanno resistito con inaspettata determinazione e coraggio, la opinione
pubblica occidentale è insorta, sono venute armi tecnologicamente molto
avanzate e il cosiddetto Intervento Militare Speciale si è trasformato in
guerra dalla lunga durata. Poi possiamo giudicare in modi diversi le ragioni
ucraine russe, europee, americane ma i fatti sono questi.
Ma per il complottista anti americano invece tutto è stato pianificato e
pilotato dagli americani per interessi economici, come vendere piu gas a più
alto prezzo e sciocchezze del genere. Immaginate che i produttori di gas
sono andati da Biden a dirgli di far scoppiare una guerra in Ucraina cosi
avrebbero venduto il gas a prezzo maggiorato e Biden li accontenta: ma che
assurdità. Come si fa a prevedere avvenimenti tanto complessi ? Quello che
si prevede facilmente invece è che c’è una crisi che tocca tutto il mondo,
come avviene per ogni guerra e per di più un pericolo nucleare per tutto il
mondo. E’ vero che la crisi colpisce variamente , più Europa e Cina e meno
gli USA ma il danno è globale. Si pensi che poi gli USA hanno stanziato fino
a 60 miliardi per armi all’Ucraina
Una cosa è criticare le mosse americane ( io sono fra questi) , una cosa
pensare che tutto nasce da un oscuro complotto degli USA
Pace giusta
il punto centrale di tutto il discorso è che la pace, la vera pace si può fare solo ristabilendo la giustizia: non c’è pace senza giustizia. La Russia ha invaso la Ucraina contro ogni diritto internazionale e quindi occorre che la Russia si ritiri e restituisca tutti i territori, magari anche la Crimea.
Ma
tutto questo può avvenire in realtà solo con la sconfitta grande e generale
della Russia. Questo significa guerra e ancora guerra e l‘ Ucraina distrutta
e forse anche la Russia, un fiume di morti, di lutti e pianti con sullo
sfondo (che poi non è tanto sfondo) la guerra nucleare. Quindi in pratica
chi dice che la pace è possibile solo ristabilendo la giustizia e non con
un compromesso che sarebbe un cedere all’aggressore.
Ora io riconosco che a volte la guerra è purtroppo inevitabile ( come quella
contro il nazismo o la guerra fredda) ma qui perchè si sta combattendo ? Che
qualche regione della Ucraina abitata da Russi possa passare alla Russia,
che la Ucraina non entri nella NATO, non mi pare una cosa cosi grave da
giustificare una tragica guerra: anzi sinceramente mi sembrerebbe una cosa
ragionevole.
Si dice pure che Putin va fermato perchè altrimenti tutto l’Occidente sarebbe in pericolo, che gli ucraini combattono quindi anche per noi, si fa il paragone con i Sudeti e l’accordo di Monaco che in realtà apri la strada alla II Guerra Mondiale.
In
realtà mi sembra una assoluta sciocchezza che Putin costituisca un pericolo
per l’Occidente: non è in grado nemmeno di vincere in Ucraina, non è certo
in grado di affrontare la potente NATO.
E poi perchè dovrebbe farlo? Non siamo ai tempi della guerra fredda o del
nazismo quando nel mondo intero si affrontavano due concezioni economiche
politiche inconciliabili, ciascuna delle quali doveva vincere o perire. Noi
abbiamo ottimi rapporti con tanti paesi illiberali , (Arabia Saudita,
Egitto, Cina ) perchè non potremmo averli anche con la Russia (come sono
stati fino allo scorso febbraio)
E’ vero poi che la ragione sta tutta dalla parte degli Ucraini . Ma tutto dipende da che intendiamo per giustizia perchè ogni cosa viene considerato giusta o ingiusta sempre secondo un determinato criterio
Ora bisogna essere consapevoli che nella storia la violazione della legalità internazionale è continua ed ininterrotta , nel passato come nel presente, come a tutti e evidente Direi che più precisamente pacta servanda sunt ma solo sic stantibus rebus
Vi
è pero connessa una questione seria
Dalla fine della 2 g m si è affermata nei fatti ( non c’entrano patti o
legalità) la intangibilità dei confini. Ora se i Russi si riprendono il
Donbass allora gli italiani magari rivogliono Pola , i tedeschi la Slesia e
Danzica e cosi via, verso l’ abisso. E un problema serio che spesso viene
sollevato
Pero io noterei che i confini ucraini non sono usciti dalla 2 g m ma
dipendono dalla disgregazione di uno stato. Ci sono stati altri due casi in
Europa del genere: la Cecoslovacchia ( tutti pacifico) e la Jugoslavia dove
invece è successo il finimondo e in cui la NATO è intervenuta due volte, in
Bosnia e per il Cossovo seguendo il principio di nazionalità e sempre
secondo esso sono stati modificati i confini fra Serbia e Croazia ( con
conseguente pulizia etnica) Quindi in ucraina non sarebbero modificati i
confini usciti dalla 2 g m. cosi come non è avvenuto in Jugoslavia ma quelli
derivati dal disgregarsi di uno stato
Tuttavia nella ex URSS le popolazioni sono strettamente intrecciate: in
particolar in tutti gli stati vi sono minoranze etniche intorno in media del
30%
L’affermarsi dei nazionalismi, degli irredentismi sarebbe un disastro
terrificante
Nel
caso sono in conflitto, come spesso accade, il principio di sovranità con
quello di nazionalità secondo il quale ogni nazione deve costituire uno
stato ( di mazziniana memoria) Per questo 100 anni fa l’Italia per
“liberare” Trieste e Trento che da secoli facevano parte dell’Austria, ha
fatto una tragica guerra di tre anni con 600 mila morti e disastri immani
Bisogna poi considerare il modo di pensare dei russi che generalmente a noi
occidentali sfugge: un breve cenno storico
Nel medio evo una parte del mondo slavo ricevette il cristianesimo ( in
pratica la civiltà) dal mondo latino germanico e quindi sono cattolici (o
protestanti) e usano l’alfabeto latino mentre un’altra parte da Bisanzio e
quindi ortodossi e alfabeto cirillico. Un esempio eclatante sono i Serbi e i
Croati che sono lo stesso popolo, che parlano la stessa lingua ma si
combattono accanitamente (l‘ultima volta 25 anni fa) perchè i secondi sono
di cultura latina e cattolica, i primi ortodossi.
Con la presa di Bisanzio dei Turchi, Mosca si proclamò la terza Roma, vera
custode del vero cristianesimo e la tradizione si è mantenuta. Esistono
quindi due Europe che si proclamano eredi della antica civiltà greco romana:
quella di cultura latina e quella bizantina che si affrontarono nel 600
proprio in Ucraina ( che significa terra di confine) Una parte ( piccola)
degli ucraini passarono al cattolicesimo (uniati) conservando pero liturgia
ortodossa e alfabeto cirillico mentre la parte maggiore si riunì ai
correligionari russi.
I russi si sentono di un’altra Europa. Questo spiega anche l’intervento del
patriarca Cirillo in favore di Putin : certo ci saranno motivi contingenti
ma soprattutto la chiesa russa non vuole essere fagocitata dagli occidentali
( latino- germanici) fino a proclamare una specie di guerra santa (
grottesca) contro la decadenza occidentale
I Russi insomma si sentono russi : per questo benchè sconfitti rovinosamente
dagli svedesi nel 700. dai francesi nell 800, dai tedeschi nel 900 alla fine
hanno sempre vinto
Pace di compromesso
Ci sono poi altri , non molti in verità, che cercano di esaminare il pericolosissimo problema della guerra con il buonsenso. Si veda ad esempio l’appello del 18/10/22 di 11 intellettuali «Un negoziato credibile per fermare la guerra»
A me sembra un richiamo al buon senso nell’esplodere di una follia collettiva che ha portato a immense tragedie in Ucraina, a crisi nel mondo intero e a una drammatica prospettiva nucleare
Forse è pure giusto che i russi lascino le regioni occupate, magari anche la
Crimea, che Putin sia impiccato ma se per fare questo occorre un fiume di
lacrime e sangue , se centinaia di migliaia di mamme ( russe o ucraine che
importa) devono piangere i figli caduti, allora mi domando: ma ne vale la
pena? Io non sono per il “ fiat iustitia et pereat mundus” , cosa da
fanatici, ma credo che la politica deve essere pragmatica, scegliere il male
minore.
Io non sono un pacifista senza se e senza ma e riconosco che,
realisticamente, a volte, la guerra è inevitabile Nella 2 g m morirono 25
milioni di russi ma non era possibile arrendersi ai nazisti. Ma ora quale è
la posta: che alcune regioni della ucraina abitati da russi passino alla
Russia, previo referendum garantito, che la Ucraina non entri nella NATO
come previsto dall’appello
Mi paiono , come dicevo, cose ragionevoli : magari sarebbe stato meglio
farle prima.
Noterei che entrare nella UE significa in pratica che la alleanza di cui fa parte la UE , la NATO entrerebbe in guerra in caso di aggressione alla Ucraina. Tuttavia può essere un compromesso formale per cui si assicurerebbe la sicurezza della Ucraina senza che la Russia si senta minacciata. Ma più un fatto formale che sostanziale
Spesso si dice (anche Draghi e Mattarella) che deve essere la Ucraina, il
paese aggredito a decidere a che condizioni si possa fare la pace. Dalla
mia esperienza diretta dei molti ucraini che conosco ormai il nazionalismo,
il desiderio di vincere è dilagato in Ucraina cosi come avviene in ogni
guerra: non ci si può aspettare la ragionevolezza: la guerra è una spirale
infernale. I tedeschi per fare un esempio combatterono anche fra le rovine
di Berlino, anche quando ogni e qualsiasi speranza di vittoria era svanita:
gli ucraini stanno addirittura vincendo !
Non importa il fiume di sangue e lacrime, il pericolo nucleare, le citta
ridotte in macerie: quello che conta è solo vincere la guerra. Un paese
invaso attaccato on tanta ferocia non cerca la pace ma la vittoria
Conclusione
Non si può pensare di fare la pace alle condizioni e Zelenski. Siamo noi Occidentali che possiamo renderci conto che sarebbe più ragionevole cercare una pace di compromesso soprattutto perche, come dicevo, non ci sono motivi veramente importanti per fare la guerra, come avvenne con il nazismo.
Siamo noi occidentali, fuori dalla follia della guerra a poter imporre la pace Questo non significa ,come molti dicono , una resa della Ucraina: tutt’altro. E del tutto chiaro che la Russia ha fallito clamorosamente nella sua sconsiderata aggressione alla Ucraina ma dobbiamo dare ad essa una via di uscita. Spingerla verso una sconfitta grande e generale significherebbe spingerla a passare da una intervento militare miseramente fallito a una guerra generale dagli esiti imprevedibili ma certamente disastrosi per la Ucraina, per la Russia, per tutto il mondo. L’invio di armi puo essere condizionato a una certa disponibilità al compromesso, al dialogo di pace: la conditio sine qua non della resistenza ucraina è nelle armi avanzate che riceve dall’Occidente. In fondo probabilmente alla Russia basterebbe solo non perdere troppo la faccia, una pace onorevole anche se la guerra è persa.
Se si vuole la pace bisogna accettare una soluzione di compromesso: : non è ci possa essere prima la pace e poi la soluzione
Il problema pero che non li accettano ne gli Ucraini ne i Russi: il punto centrale dell appello alla pace sarebbe proprio che ciascuno delle parti si attenesse invece agli esisti di una consultazione popolare della regioni interessate: sarebbe la soluzione
Ci rendiamo conto anche del fatto che l’Italia da non puo decidere l‘atteggiamento di tutta l Europa e dell’America, che occorre non rompere i buoni rapporti con i nostri alleati
Tuttavia ciascuno fa quello che può: anche indirizzare l opinione pubblica ha la sua importanza, decisiva nei paesi democratici