Anarchia
Giovanni De Sio Cesari
come nasce
Sempre si constata che la gerarchia crea disuguaglianze insopportabili , sfruttamenti e ingiustizie e quindi alcuni concludono che l’unico modo veramente radicale per istaurare giustizia e felicita è quello di abbattere ogni potere e ogni gerarchia
Spesso nella storia sono scoppiate rivolte contro l’ordine costituito che comunque produce ingiustizie che non vanno confuse pero con quelle che scoppiano per il cattivo uso che si fa del potere e della gerarchia e non per contestare la sua necessità. Una cosa è ribellarsi contro chi gestisce male il suo potere, altro invece contestare proprio il principio che sia necessario che vi sia un potere. Una cosa è voler cambiare il re altra molto diversa e non volerne più avere. Nella storia esplodono rivolte contro questo o quel governo considerato a torto o a ragione ingiusto mentre più rare sono quelle che intendono proprio abolire il potere e la gerarchia in tutti i suoi aspetti considerati comunque come il male
Queste ultime possono essere rappresentate nel medioevo dalle rivolte di sette pauperistiche, l’ultima delle quali forse fu quella detta dei contadini contro cui lottò Lutero. Analogamente avvenne in Cina in cui le rivolte contadine per sostituire l imperatore regnante ( non di abolirlo) sono praticamente una costante mentre quelle che vogliono abbattere proprio il sistema gerarchico una eccezione. Fra queste ultime ricorderei quella dei taiping che si definivano cristiane ma erano in effetti molto vicine alle sette pauperistiche medioevali: fu l’ultima e la più sanguinosa di tutte della storia umana,
Nessuna però di esse ha mai raggiunto lo scopo perché in effetti esso è impossibile e quindi man mano che si affermavano finivano con negare i propri principi; questo fatto è particolarmente evidente nei Taiping
necessita della gerarchia
Il fallimento non è dovuto a motivi contingenti ma è nella logica delle cose. Il benessere della società e il suo sviluppo è basato sulla specializzazione delle attività e dei compiti. In un gruppo di accoglitori queste sono poco pronunciate e quindi basta poca gerarchia ma nella nostra civiltà ci sono infiniti ruoli e pertanto anche specializzazioni di carattere gerarchico. Se c’è un gruppo di operai vi sarà un caposquadra, se c’è ospedale ci sarà un primario, se c’è un comune ci sarà un sindaco, se uno stato, un governo. Quello che possiamo fare è migliorare il criterio di scelta, armonizzare i rapporti ma distruggere la gerarchia significa distruggere la civiltà e quindi il benessere, la sicurezza, la liberta stessa
Non è che la civiltà ha scelto la gerarchia ma è la gerarchia che ha reso possibile la civiltà.
Mi
sembra poi fuorviante parlare di servi e di padroni solo perchè c’è gerarchia
Ognuno svolge il suo compito nell’interesse generale: il ministro nel governare,
il contadino nel coltivare e ognuno deve svolgere il suo compito nel migliore
dei modi.
Fino al 700 ognuno si dichiarava servo di qualcun altro e all’apice di tutti il
re o il papa si definiva servus servorum ( servo dei servi) e tutti comunque
servi di Dio Servo era un termine onorifico. non dispregiativo
Anche per Confucio, che informò tutta la civiltà cinese, in fondo il punto
centrale era questo: ognuno deve fare il proprio dovere nel posto che ricopre
dal contadino all’imperatore
concetto di anarchia
Con
la secolarizzazione le sette pauperistiche a sfondo religiose sono state
sostituite dagli anarchici a sfondo
ateo ma la sostanza non cambia.
Possono essere animati da ottime intenzioni ma la conclusione è sempre la
stessa: il fallimento.
Non
esiste un pensiero unico dell’anarchia ( parrebbe una contraddizione in terminis).
In ogni caso mi sembra che non si tratti propriamente di un pensiero
propositivo concreto quanto di uno stato d’animo, di insofferenza verso le
regole, almeno certe regole che si ritengono ingiuste e/o inutili
il punto essenziale è l’abbattimento delle gerarchie e non solo quelle politiche
ma in generale.
Gli anarchici non hanno mai costituito movimenti in grado di partecipare effettivamente alla lotta politica tranne che nella guerra civile spagnola dove hanno avuto un certo (modesto) peso politico. Infatti la grande guerra fredda e calda del Secolo Breve è stata fra capitalismo e comunismo e fascismi : mai l’anarchismo è riuscito o sia andato almeno vicino a rovesciare un governo borghese o comunista o fascista.
Se
gli anarchici nel passato sono stati perseguitati era perché facevano attentati
a ripetizione nella ingenua aspettativa che avrebbero cosi distrutte le
gerarchie sociali. Quando poi gli anarchici vi hanno rinunciato nessuno se ne
occupa più: la anarchia storicamente si è rivelata impossibile ed essa rimane
sempre una confusa teorizzazione senza significative realizzazioni
vediamone le ragioni
Certamente nella società umana (come un po in tutti gli animali, d’altronde) vi
è sia la competizione ( selezione naturale, dicono alcuni ) che la
collaborazione ( solidarietà si dice pure).
La società umana si basa sulla collaborazione per sopravvivere e migliorare. Io
penso spesso quando accendo il pc quante persone lavorano per rendere possibile
questa meraviglia che ora sto usando
Ma gli uomini non seguono come gli animali regole istintive, ciascuno ha la sua
idea personale, il suo parere. E quindi necessario che alcuni di essi
organizzino la società e il lavoro e che tutti gli altri li seguano. In questo
momento noi ci aspettiamo dalle autorità preposte una chiara indicazione di come
comportarci per contenere il contagio: non è pensabile che ognuno si comporti
come gli dice la testa sua , sarebbe una catastrofe. Ora i dirigenti possono
essere scelti nei modi più vari, per diritto ereditario, per merito, per
supposta volontà divina, per elezione ma è sempre necessaria un gerarchia senza
la quale la società si dissolverebbe.
L anarchia a prescindere che sia o meno auspicabile non è quindi possibile e per
questo non è mai stata realizzata
vari problemi
Di fronte alle obiezioni più elementari gli anarchici hanno spesso cercato di mostrare una soluzione: vediamone alcune
Alla obiezione fondamentale che impossibile che una società possa sussistere senza regole riconosciute, essi a volte rispondono che le regole debbano esserci ma come espressione della collettività, dicono orizzontali
Ma
in tutte le società le regole sono considerate espressione della collettività.
Quello che cambia è il modo in cui la collettività si esprime Talvolta essa
esprime con la democrazia parlamentare, a volte con gli esperti dei vari
settori. Anche nelle dittature, nelle monarchie per diritto divino queste
pretendono di esprimere la volontà o almeno il bene del popolo tutto, spesso si
parla della VERA volontà della nazione
Occorrerebbe allora specificare in che modo la collettività si esprime seconda
il concetto di anarchia.
Si pensa allora che per varare una legge che stabilisca i programmi delle scuole o per gli sgravi fiscali a certe categorie dovremmo riunirci in 60 milioni e discutere fino a che si formi una maggioranza? . E quando mai ci arriveremmo ? e poi non sarebbe una imposizione sulla minoranza?
Tutta la società umane sono organizzate gerarchicamente perché per funzionare
occorrono che ad alcuni sia dato il compito di organizzare, guidare. Ora stiamo
aspettando che il governo decida i provvedimenti per contenere il contagio:
non è pensabile che ora in 60 milioni ci mettiamo a discutere per elaborare un
testo Ma a prescindere dal caso particolare di emergenza anche se andiamo a
scuola vediamo che i docenti organizzano e dirigono e a loro volta sono
controllati da presidi ispettori ecc ecc. Chi dovrebbe dare le regole, i
programmi : gli studenti, i prof , ma la scuola a sua volta è mantenuta dalla
collettività Allora dovremmo decidere tutti insieme in 60 milioni per essere
orizzontali E se si va in una banca o in una fabbrica si trova sempre dei
dirigenti e gli impiegati o gli operai non decidono collettivamente cosa e come
fare. Si consideri che solo una piccola parte di dirigenti vengono eletti nelle
democrazia mentre la stragrande maggioranza assume il compito con altre
procedure
Discutere se le regole che abbiamo siano giuste o meno è cosa diversa: a questo
problema l’anarchico risponde talvolta prospettando con il localismo: le regole
dovrebbero essere fatte da piccole comunità in cui tutti possono realmente
partecipare alla loro formazione.
Ma
innanzi tutto se è impossibile riunirsi in 60 milioni, sarà anche impossibile
per la decima parte (6 milioni) o centesima parte di essa (600 mila) e anche per
la millesima parte ( 6 mila) Ma a parte ciò, è mai possibile che le
vaccinazioni siano obbligatorie a Roma e non a Frascati ? oppure che gli uffici
postali, le scuole , le fabbriche abbiano regole diverse passando da Roma a
Frascati
E vero che le esigenze di Roma e Frascati sono diverse: infatti ci sono i comuni
che stabiliscono diversamente ma solo per situazioni locali ( traffico, orari)
Ma nessuno pensa che il divorzio possa essere ammesso a Roma ma non a Frascati
L idea che la società moderna possa organizzarsi in piccole comunità tutte
autonome come gli indiani del West è chiaramente impossibile.
Tuttavia, il punto importante non è tanto la impossibilita pratica quanto quella teorica A prescindere dalle difficoltà pratica ( si potrebbe ovviare on line come dicono, meglio dicevano i M5S) il vero problema fondamentale è che la stragrande maggioranza delle persone non ha la minima idea sulla stragrande maggioranza delle questioni.
Non si può chiedere alla gente comune di pronunciarsi sul contagio o sui programmi scolastici, sul funzionamento delle poste o sull’organizzazione delle fabbriche. E cosa da esperti e è per questo che tutta la società in tutte le sue articolazioni (prescindiamo da quello politico ) è organizzata gerarchicamente
Esemplificando ricordo quando i M5S nella loro ingenuità chiesero agli attivisti (nemmeno alla gente comune) di indicare un candidato a PdR: i primi due risultarono Gino Strada e Gabanelli che immediatamente si chiamarono fuori: evidentemente gli attivisti non avevano nessuna idea di cosa facesse il PdR
Bisogna sempre intenderci su cosa intendiamo per liberta. Se liberta significa
che ognuno può fare quello che vuole allora avremmo una lotta di tutti contro
tutti e il dissolversi della società. Noi siamo liberi di scegliere la religione
che vogliamo ma non possiamo scannare gli altri anche se la religione scelta lo
imporrerebbe
Posso sposare chi voglio ma non più di una donna ( per volta)
In caso di epidemia debbo mettere la mascherina e non posso andare a ballare di
sera. Una cosa che spesso non viene compreso è che non c’è nessun dubbio che la
società occidentale moderna lascia una scelta più ampia che non quelle del
passato quando non si poteva scegliere la religione e in genere nemmeno la
moglie
Quella dei popoli primitivi in cui certe cose proposte dagli anarchici parrebbero proponibili ( in realtà non lo sono nemmeno ) non mi sembra una condizione invidiabile: magari chi vuole può anche emigrare in qualche angolo dell’amazzonia o dell africa; nessuno glielo impedisce