Pubblicato in " Appunti " gennaio     2021   anno XVII  n 1 HOME

 

 

Liberta e covid

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 

Non vogliamo qui entrare nel merito dei tante  e a volte contrastanti provvedimenti presi dalle  autorità per contrastare la diffusione del covid ma esaminare  idea che tali disposizioni violino le liberta democratiche , costituzionalmente sancite. Qualcuno con evidente esagerazione richiamo poi addirittura Orwel

A me pare del tutto fuorviante appellarsi alla liberta per quanto riguarda le misure anti covid. Innanzi tutto la liberta significa la possibilità di diffondere le proprie idee, di organizzarsi in formazioni politiche religiose culturali ecc non di violare le norme legalmente e democraticamente promulgate altrimenti cadremmo nel caos .Io posso pure pensare che la poligamia sia cosa giusta e buona e organizzare magari movimenti in favore di essa ma fino a che le leggi la vietano non posso praticarla

Prendere  provvedimenti per far fronte alla pandemia  non significa che è proibito affermare o divulgare il proprio dissenso verso quei provvedimenti : tutti possono dire le sciocchezze che vogliono perchè nessuno può decidere se si tratta di sciocchezze o solo di opinioni di minoranza che magari in seguito potranno diventare di maggioranza

Democrazia non significa che ognuno puo fare qualsiasi cosa gli passa in mente ma che da un parte i governanti vengono scelti secondo libere elezioni pluralistiche e dall’altra, e soprattutto, che ciascuno è libero di esprimere le sue idee, di diffonderle e di organizzarsi. Ora manifestare la propria contrarietà a un qualsiasi provvedimento della autorità non significa che lo si può infrangerlo. La società crea le regole, anzi sono le regole che creano la società e solo una parte di esse diventa poi norma giuridica e non è possibile pensare che ciascuno può infrangere le regole se, a sua personale insindacabile opinione, le ritiene inutili e/o dannose

 

in caso di illegittimità  comunque dovrebbe essere un giudice, o meglio la Corte Costituzionale a invalidare la norma: non è che ciascuno puo non applicare una norma se a suo personale giudizio non la ritiene valida

 

 Quindi invocare poi la liberta per non attenersi alle norme contro un contagio non solo non c’entra niente con la democrazia, la liberta ma è pure contro il buon senso, contro ogni etica. Io sono libero o meno di prendere la tachipirina prescritta dal medico,  poi conseguenze ricadono su di me  ma nel caso della mascherina queste ricadono su tutti gli altri e quindi  io la DEBBO mettere , la società può e deve imporlo anche coattivamente. Io posso pure decidere di correre il pericolo di contagiarmi ma non posso imporlo aglòi altri  altri

 

Si può  poi discutere quanto vogliamo se certi comportamenti  incidano o meno sul contagio ma non il fatto che quelli che lo peggiorano siano vietati

 

Qualcuno parla di fare una specie di graduatoria fra diritto al lavoro e diritto alla salute ma non si tratta di fare una graduatoria dei diritti ma di contemperare esigenze diverse Certamente più chiudiamo più limitiamo il contagio e più danneggiamo l economia e cosi al contrario
Il problema è analogo al traffico stradale : malgrado provochi migliaia di morti all’anno comunque consideriamo che siano preferibili i suoi vantaggi

Ora qualunque decisione si prende ci saranno sempre un certo numero di contrari e di favorevoli, di danneggiati e non. Occorre che qualcuno decida

Il compito dei politici quindi è quello di armonizzare le esigenze della salute presentate dai tecnici epidemiologi con tutte le altre presentate dalal società.  Si tratta di un atto discrezionale come è proprio della politica

Quello che è profondamente errato o io direi delittuoso è che i politici si mettano a fare propaganda e che ogni politico cerca di dare  la colpa al concorrente con il solito scarica barile

Un problema e che  se i tecnici dicono cose contraddittorie  i politici non hanno i dati per decidere
Se ad esempio la ISS prepara un certa tabella di parametri per graduare le misure dividendo le regioni in gialle, arancioni e rosse  i politici la prendono per buona e la applicano. La congruenza dei parametri alla realtà è cosa estremamente  problematica, cosa da esperto epidemiologo non da politico. Se poi la tabella alla prova dei fatti appare sballata la colpa non è dei politici

 

A me pare che soprattutto la scarsa affidabilità  dell ISS si era gia manifestato   nella prima fase. D'altra parte il corrispettivo mondiale, la OMS, aveva fatto anche di peggio . Forse non è nemmeno colpa degli esperti ma della imprevedibilità del fenomeno che ha travolto tutti gli stati e in tutto il mondo (tranne l'Estremo Oriente in verità)

Un altro grave  problema è che se il governo dice una cosa e l opposizione il contrario, se ogni governatore o sindaco fa di testa sua la gente non sa più cosa deve fare e fa quello che le passa per la mente
Ad esempio in Campania : il  governo la mette in zona gialla, il governatore chiude anche le elementari che restano aperte anche in zona rossa, il sindaco di Salerno chiude  il lungo mare e quello di Napoli lo tiene aperte Alla fine succede che la gente affolla contemporaneamente il lungomare e i pronti soccorsi

La esigenza non ci pare quella  che sia tutelata la liberta  e il decentramento ma che sarebbe  necessari  invece limitarli  in qualche modo .

Al limite anche la liberta  di opinione.