Pubblicato in " Appunti "  giugno 2020   anno XVII  n 6  HOME

 

 

Next Generation EU

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

Indici: introduzione- cosa è- condizionalità –svolta UE- verso la federazione  

 

 

 

Introduzione

Nell’ambito della Commissione UE  l’iniziativa denominata Recovery fund è stata ribattezzata  con il temine Next Generation Eu, un nome senza altro suggestivo ma che pure  ci pare avere una sua valenza nell’indicare una svolta che si manifesterà nel tempo per una nuova generazione, appunto, di europei.  Noi non sappiamo se questo fatto avverrà o meno, molte sono le difficoltà e le resistenze e ogni cosa è tutt’altro che decisa. Tuttavia cerchiamo di esaminare qui di che si tratti realmente e  in quale misura risulterebbe una svolta  verso una diversa Unione Europea

La iniziativa, come le altre analoghe è oggetto di accese polemiche  nel nostro paese con l’accusa di essere pericolosa per l’Italia , di essere addirittura una  trappola  consapevole. Tuttavia a noi pare che le difficoltà che incontra  tra i paesi più ricchi e il favore di quelli più poveri sia  la migliore dimostrazione di “a chi giova e conviene” questa iniziativa  e altre analoghe  ( Sure,  MES ). In Germania ci sono molti malumori e contrarietà ma pure tuttavia il governo si è convinto che è necessario se si vuole mantenere la UE. Se, come alcuni dicono, sarebbe a nostro sfavore non si capirebbe la opposizione della ricca Svezia e il pressing dei paesi mediterranei

 

Cosa è

La Next Generation  si finanzia con un prestito della UE ( praticamente sarebbero degli eurobonds. tanto desiderati nella nostra opinione pubblica ): un parte di essa verrebbe dato a fondo perduto e un parte come prestito a lungo termine e a basso interesse  Ovviamente ciascun paese accresce in teoria il proprio debito in proporzione all’entità del suo reddito e riceve secondo le proprie necessita. In pratica però questo debito finirà con il rifinanziarsi e come tutti i disavanzi, con il consolidarsi nel tempo
Si potrebbe allora pensare che l’Italia potrebbe emettere direttamente titoli di debito (Salvini parla di 200 miliardi, addirittura). Tuttavia in questo caso dovrebbe pagare maggiori interessi: ma il punto fondamentale è che accrescere il nostro debito risulta  pericoloso perché a un certo punto i risparmiatori potrebbero non fidarsi più della nostra solvibilità( il famoso rating) e quindi si correrebbe il rischio del default. L’Europa, nel suo complesso, non corre questo rischio e quindi può emettere senza problemi tutti i titoli di credito che decide.  
I paesi più prosperi ( Svezia, Olanda, Austria) temono che un giorno i paesi mediterranei non siano più in grado di pagare il debito ( ad esempio per una uscita dall’euro) e che quindi siano essi ad essere chiamati a pagare anche quelle quote Da qui il problema delle condizionalità  

 

Condizionalità

 

E del tutto logico che chi da un aiuto vuole poi accertarsi che venga usato per lo scopo per cui è dato. Il problema  centrale che  non è possibile che chi paga non possa controllare le spese. Quindi se l Unione europea non  ha questa possibilità ( come  uno stato) non può esserci un bilancio comune  costituito appunto da Next Generation EU 

A noi pare  che non sarebbe nemmeno  un male che i fondi fossero vincolati a programmi di riforme. Il termine (strano) di condizionalità viene sempre inteso come un male, una specie di sopraffazione dello straniero nemico: ma il nostro fragilissimo sistema politico avrebbe bisogno proprio di condizionalità per non buttare al vento le somme  ricevute. Il pericolo è che questo fiume di danaro finisca con il disperdersi in mille rivoli più o meno elettoralistici e demagogici
Il vero problema è che il nostro sistema burocratico e giudiziario è il maggior ostacolo a iniziative veramente incisive del modernizzare la nostra realtà economica Non riusciamo nemmeno a spendere i pochi fondi europei che ci vengono assegnati: riusciremo poi a spendere somme ben maggiori che si prospettano ? Questo è il vero problema

Quello che ci pare, però, indiscutibile è che dare soldi a pioggia secondo logiche demagogiche ed elettoralistiche non porta sviluppo. Quindi se mai queste somme riusciremmo ad averle ( e non è detto che si riesca: bisogna ancora vedere che succede) allora dobbiamo impiegarle in modo utile e produttivo per rilanciare la economia. Ora le somme dovrebbero essere  date secondo progetti presentati . Saremo noi , che gia non riusciamo a usare i pochi fondi gia dati dalla UE, in grado di fare questo? Questo mi pare il vero problema
Noi abbiamo grandi somme già stanziate che non riusciamo a spendere perché la burocrazia e la magistratura bloccano ogni cosa e si parla sempre di sbloccare i cantieri. Questo è il maggiore dei nostri problemi e per risolverlo non occorrono nemmeno soldi ma solo una stabilita politica che non abbiamo  
Tutti parlano di condizionalità UE invece il vero problema sono le condizionalità burocratiche e giudiziarie  interne

 

Svolta UE

Solo qualche mese si polemizzava sui 10 miliardi del reddito di cittadinanza, sarebbe sembrato folle pensare che Conte parlasse di 400 mlr ( 400: mi sembrava di aver capito male ) cosi come sembrava folle, quando si minacciavano sfracelli per lo sforamento del debito dello zero virgola qualcosa, che nella Ue si passasse a discutere di centinaia, forse un migliaio  di miliardi.
Nella storia avviene che per lunghi periodi, a volta lunghissimi, si procede in un certo modo e poi all’improvviso tutto cambia. Chi mai poteva pensare che il gesto di quattro esaltati a Sarajevo avrebbe scatenato il  flagello di una guerra mondiale : nessuno E infatti tutti i civilissimi europei si buttarono nel calderone allegramente con fanfare in testa

Vediamo meglio in cosa consisterebbe la svolta

Si dice che i soldi non crescono sugli alberi: questo pero significa che la loro quantità non dipende dal limiti naturali del raccolto cosi come avviene per le nespole: non possiamo mangiare più nespole di quanto ne vengono prodotte. I soldi invece sono solo dei pezzettini di carta ( e ora sempre più semplici tracce elettroniche) : lo stato ne può stampare quanto ne vuole e spesso nelle emergenze, come quelle belliche, ne stampa in quantità illimitata. Il problema è che stampare monete ha una serie di conseguenze che vanno valutate fra cui inflazione e quindi, al limite, default
Ora nei paesi del nord Europa c’è una mentalità secondo la quale un paese può crescere solo e soprattutto se ha le finanze in ordine cioè spende quanto riceve ( paesi virtuosi, frugali, austerity). Altri invece pensano che per sviluppare l’economia bisogna  stampare moneta e si arriva fino a teorizzare l’ helicopter money  cioè un elicottero che butta soldi sulla folla ( ovviamente solo una immagine, ma suggestiva)
Io, nel mio piccolo, penso che i secondi abbiano ragione o per lo meno abbiano ragione per il nostro paese
La Next Generation EU mi pare si muova verso la seconda concezione e lasci da parte la prima (dell’austerity senza se e senza ma) : per questo mi sembra molto positiva e per questo soprattutto i paesi “virtuosi” vi si oppongono

Le richieste di austerity da sempre dominanti nella  UE derivano dall’ìdea  che solo il pareggio di bilancio sia il pre-requisito fondamentale per lo sviluppo economico: i fondi di cui di discute invece nascono dall’idea opposto che occorre fare debiti per rilanciare la economia
Già attualmente  vi è un bilancio amministrato  dalla Commissione EU  ma esso è appena del 1% del reddito e in gran parte si tratta della devoluzione dei dazi dai paesi extra comunitari: le nuove iniziative ampliano la misura   di tale bilanci in termini significativi

 

Verso la  federazione

Molti obbiettano  che le spese  della Ue ricadono poi anche su noi italiani : ma chiaramente la UE siamo noi. E lo stesso discorso demagogico nel quale  si dice che lo stato dovrebbe dare questo e quell’altro a questi a quegli altri oppure che ci ruba i nostri soldi come se fosse una entità estranea e non ci rendiamo conto che lo stato siamo noi: siamo noi che paghiamo e riceviamo Però quello che cambia è che non si da per quanto si riceve e viceversa. Lo stato è ( o dovrebbe) essere un equilibratore : amministra intono al 40% della ricchezza nazionale prendendo secondo il reddito e ridistribuendo secondo il bisogno
Il problema della  UE è che il reddito che amministra è solo dell’1% e pertanto non esiste come stato federale ma diventa un guazzabuglio di accordi faticosamente raggiunti nei quali prevale l’interesse delle nazioni più forti economicamente. soprattutto della Germania. per cui si dice, esagerando, che è un IV reich allargato Dove non hanno potuto le potenti armate di Hitler sarebbero riuscite le industrie tedesche. E una esagerazione ma il concetto ha una sua validità

Il problema  del trasferimenti di bilancio  non avviene solo negli stati federali ma anche negli stati unitari e dovunque Anche in Italia   per qualche decennio si è parlato della secessione della Padania.  In senso più generale  si sente poi dovunque la lamentela di quelli che pagano le tasse che gridano al furto dello stato. In realtà però gli stati non si dividono, la funzione redistributiva  non viene messa in dubbio perchè in realtà il benessere di cui gode l’Occidente si basa anche e soprattutto su questa funzione. Non è pensabile che le parti più ricche facciano stato  a se allo stesso modo che non è pensabile che le tasse non siano proporzionali e anzi progressive  

Ora se noi consideriamo l’Europa  come uno stato sia pure federale si accettano gli stessi principi L ‘Europa come  stato federale  con una economia , una politica, una assistenza, un  esercito tutti comuni sarebbe  giovevole  a tutti cosi  come lo è stato federale americano o quello unitario della Cina Nessuno pensa alla secessione della California   o di Shangai

 

E’ senz’altro vero che a livello di moneta il rapporto in un bilancio comune   sarebbe  sfavorevole alla Germania. Ma non si deve valutare solo questo  aspetto immediato. La  Germania stessa ha speso somme enormi per la riunificazione ma questo  non ha abbassato il tenore  di vita  dei tedeschi dall’ovest anche se ci sono ancora trasferimenti verso le est ( e  presumibilmente ci saranno sempre).  La ricchezza delle nazioni non sono i pezzettini di carta chiamate monete  ma i beni e i servizi prodotti e nelle società industriali ne possiamo produrre sempre più di quanti si possano consumare