Pubblicato in  Italianotizie  15/07/20 Home

 

Santa Sofia tornerà moschea

 

 

Giovanni De Sio Cesari  

 

 L’ annuncio da parte del governo di Erdogan di ritrasformare  Santa  Sofia da museo a moschea  ha sollevato accese polemiche e rimostranze in Occidente. Il papa si è limitato a manifestare il suo dolore e  niente altro (e per la tenuità della reazione  ha ricevuto critiche dai soliti ambienti). Altri commentatori e ambienti politici  hanno  duramente condannato  il fatto ravvisando in esso una manifestazione di integralismo e insieme un atto di ostilità, un affronto quasi, verso l’Occidente e qualcuno ha invocato la cacciata della Turchia dalla NATO  oltre a  mantenere ferma  l’esclusione dalla UE

 Ora al di la delle reazioni  emotive  cerchiamo di comprendere i termini della  questione  nell’ambito della contesto politico culturale turco a cui dobbiamo riferirci  per comprendere avvenimenti turchi : non si possono giudicare dei fatti con criteri estranei all’ambiente in cui gli avvenimenti accadono

Come è noto, Santa Sofia  fu la maggiore chiesa del cristianesimo greco ( e anzi di tutta la cristianità) per circa un millennio. Nel 1453 i turchi conquistarono Costantinopoli  e ne fecero quindi la capitale del loro impero che si estese poi  in quasi tutto il Medio Oriente e in Europa fino alle porte di Vienna che per  due volte cercarono di conquistare  Il  sultano tratto i greci di Costantinopoli con molta magnanimità  ( relativamente  ai tempi, ovviamente  )  che restarono indisturbati  nella  cittò  ribattezzata Istambul (= la città  per eccellenza come era stata detta “urbs” anche Roma) L’impero turco fu non solo multi etnico ma anche multi religioso ( come tutti gli stati islamici d’altronde) infatti i mussulmani non costringevano le popolazioni cristiane ( Ahl al-Kitab, genti del libro)  ad abbracciare forzatamente l islam  ma davano ad essi la protezione statale (dimmy) in cambio di una tassa (gihaz )

L’impero turco fu particolarmente tollerante : non per niente il patriarcato ortodosso rimase ed tuttora rimane nella  antica capitale .

In questo quadro i Turchi però si impadronirono di Santa Sofia e la trasformarono nella più importante  moschea del mondo islamico.  In verità furono costruite molte altre  moschee nella città altrettanto monumentali ma S. Sofia era pur sempre la più illustre e tale rimase per circa quattro secoli quando fu trasformata in museo per volontà di Ataturk  Come mai questo atto, direi unico nella storia : come se noi trasformassimo San Pietro in museo sottraendola al culto.

Il fatto si inquadra nel parossismo della laicizzazione imposta in quei tempi alla Turchia Per effetto della sconfitta nella Prima  Guerra mondiale l impero turco ( o almeno quello che ne restava)  si  dissolse  e Francia e Inghilterra se ne divisero la parte araba in sfera di influenza ( accordo Sykes-Picot ,) poi amministrate come mandato della Nazioni Unite

Anche il territorio della Anatolia ( la Turchia non esisteva )  venne diviso in generiche sfere di influenza fra Francia, Inghilterra  Italia e Grecia. La  autorità di Istanbul accettavano passivamente ma il generale Mustafa Kemal  organizzò una fortissima resistenza  in nome di una nazione turca che reclamava uno stato  nazionale turco ( per questo fu detto Ataturk, cioè padre dei Turchi),  Gli occidentali allora stanchi dell’infinita strage della Guerra Mondiale rinunciarono a ogni pretesa. I greci invece che popolavano le coste dell’Anatolia fin dagli albori della storia  vollero ampliare le concessioni già eccessive che avevano ottenuto,  Si ebbe cosi la tragica guerra greca turca fra i 19 il 22 che fini con la vittoria dei turchi: in conseguenza ci fu una pulizia etnica per cui circa un milione  di Greci lasciarono le loro  sedi dell’Anatolia che abitavano da tre mila anni e circa mezzo milione di Turchi che risiedevano  nei confini greci  si rifugiarono nella  nascente Turchia

E importante notare che la guerra non ebbe  affatto carattere religioso ma solo politico,  originato da esasperati nazionalismi che si andavano allora diffondendo dall’ Occidente

 Infatti Kemal impose un laicismo che a noi pare estremo ma che allora era diffuso in occidente.  Nulla di più lontano dalla sua ideologia  che fare un jihad, una guerra santa.

La trasformazione quindi di S Sofia in un museo avvenuta alcuni anni dopo , nel 1935 non era assolutamente e in nessun modo una  concessione ai Greci ( e perchà mai poi) ma una manifestazione simbolica del suo acceso laicismo : un fatto tutto interno alla politica turca
Kemal  cercò di europeizzare la Turchia con la forza ma ci è riuscito solo nelle elitte politiche culturali mentre la Turchia profonda delle masse è restata islamica. Si potrebbe azzardare un paragone con Pietro il grande di Russia : la aristocrazia (culturale) russa divenne occidentale, parlava perfino il francese al posto del russo ma le masse restarono nella condizione e tradizione del passato di sempre

La casta militare turca si è poi arrogata il ruolo di custode della laicizzazione  una specie di supervisione della politica turca con interventi forti e continui Dopo 80 anni però la Turchia ha  ritrovato la sua anima islamica pur  non rinnegando formalmente il laicismo Kemalista .

 E’ in questo contesto che Erdogan ha annunciato il ritorno di S. Sofia a moschea Non è una sfida all’Occidente, non è ostilità ai Greci, non è necessariamente un preludio al  radicalismo religioso.
 Ci pare quindi una conseguenza logica della nuova realtà della Turchia che può piacerci o meno ( ma questo è altro problema)
  Per quanto riguarda  l’ingresso nella UE la questione  formalmente è sempre  aperta ma a tutti è chiaro che la Turchia non vi può entrare : innanzi tutto non è una democrazia completa  ( e non lo era nemmeno prima di Erdogan) e poi perchè nel momento in cui riscopre la sua anima islamica non è piu Europa ( come sognava Ataturk) ma rientra nel Medio Oriente

 Per quanto riguarda la partecipazione  alla  NATO  si tratta di una alleanza militare che può comprendere anche regimi diversi : resta da vedere più che altro il significato di una alleanza nata  per contrastare l Unione sovietica   che non esiste piu: forse occorrerebbe  ripensare il suo ruolo   che genericamente viene visto come  un fattore di stabilità 

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