Giovanni De Sio Cesari
L’ANNIVERSARIO
In Cina l’anno 2008 è stato festeggiato come quello del 30 anniversario delle riforme e dell’apertura” come viene ufficialmente denominata la svolta guidata da Deng Xiaoping, il vero creatore della Cina di oggi: il fatto è stato pressocchè ignorato dai media occidentali ma ha avuto una immensa risonanza per i cinesi: anche le Olimpiadi sono state inserite nel quadro del festeggiamenti e ne hanno costituito il momento culminante-
Celebrando l’avvenimento, il premier Hu Jintao ha affermato che le riforme in Cina hanno dato impulso alla più grande trasformazione nella storia del genere umano contribuendo quindi allo sviluppo della prosperità allo sviluppo dell’intera umanità. Mai nella storia un numero tanto alto di persone ha migliorato la sue condizioni di vita in un periodo cosi breve di tempo
Effettivamente l’evoluzione è stata impressionante, la più grande mai registrata nella storia: in termini monetari ll GDP DEL 2008 ,secondo le stime. ammonta a settanta volte quello del 1978, mentre il suo scambio con l’estero è passato, nello stesso periodo, dai 20 miliardi di dollari ai 2.700 miliardi.
Ma se quello che impressiona di più sono le statistiche economiche non bisogna pensare, come in genere si fa in Occidente, che il mutamento abbia investito solo la economia. Forse il maggiore cambiamento verificatosi in questo paese consiste nella trasformazione dello spirito dei cinesi in un modo sempre più ampio e profondo. Se siamo ancora lontanissimi dalla democrazia tuttavia il paese ha raggiunto la modernità: a Shangai o a Pechino, a parte le insegne e i caratteri somatici, pare di essere in America .
Anche se la povertà è stata effettivamente ridotta, i servizi della sanità e dell’educazione vanno sempre migliorando, tuttavia molta parte della Cina non gode dello stesso ritmo di sviluppo: le zone agricole restano sempre povere e non bisogna guardare solo alle opulenza quasi occidentale delle grande aeree industriali
Ma Hu Jintao
afferma che, comunque, il popolo cinese continua alacremente a lavorare per
promuovere uno sviluppo economico e sociale, ordinato e sostenibile per
raggiungere le mete prefissate.
Le autorità cinesi, consce del timore che l’ impetuoso sviluppo economico desta nel resto del mondo, cercano di dare segnali rassicuranti
Si afferma che lo sviluppo di un quinto dell’umanità (a quanto ammontano i cinesi) apre la strada a un futuro di pace e collaborazione, dà un contributo decisivo alla prosperità del mondo intero in quanto offre la opportunità di esportazione dei paesi più industrializzanti e diventa un fattore decisivo per lo sviluppo delle aeree sottosviluppate soprattutto l’africa e l’america latina
Non sapremmo dire quanto noi occidentali dovremo rallegrarci della concorrenza cinese nel mondo e nei nostri stessi paesi ma questo è altro discorso
L’ESPOSIZIONE
Per rendere più
evidente il cammino svolto sono state promosse esposizione della realtà cinesi
del 1978 e del 2008 messe a confronto la più importante delle quali a Pechino,
naturalmente.
Fin dall'apertura del 18 dicembre l'"Esposizione retrospettiva del 30° anniversario delle riforme e dell'apertura cinese all'estero", ha attirato moltissimi visitatori. L'esposizione dalla tematica retrospettiva del passato e la presentazione dei successi dell'apertura cinese all'estero, presenta 5 padiglioni, con più di 2000 foto e diagrammi, oltre 1300 beni culturali e oggetti reali, moderne tecnologie audio, luce ed elettricità; inoltre vi è una dettagliata esposizione dei grandi successi ottenuti in ambito diplomatico, economico-commerciale, industriale, trasporto, tecnico-scientifico e culturale da dopo l'apertura all'estero.
Naturalmente le ombre non vengono evidenziate e tutto ha un tono celebrativo e propagandistico: tuttavia i fatti riportati sono veri, innegabili
Un visitatore dichiara “quando era piccolo noi non riuscivamo nemmeno a mangiare riso e dovevamo accontentarci di un pò di mais”
Un altro dice: “ora la nostra vita non potrebbe essere migliore. Quando ero piccolo io mi sentivo eccitato per molti giorni dopo che eravamo stati a cena al KFC (catena di fast food comprendente il Mac donand’s): ora per me invece il KFC è un locale molto modesto “
LA EREDITA’ DI MAO
Ma cosa è propriamente quello che festeggiano i cinesi con lo slogan “riforme e apertura” ( i cinesi paiono avere una vera e propria passione per gli slogan)
Ci si riferisce a quella che viene conosciuta in occidente come la svolta di Deng Xiaoping. che inizia dopo la morte di Mao ma che si afferma, però veramente solo negli anni novanta : il 1978 è una data convenzionale scelta dalle autorità
Mao lasciò alla sua morte un paese disastrato: il fallimento del grande balzo in avanti degli anni 58 61 aveva prodotto una terribile carestia con milioni di morti; il movimento delle Guardie Rosse aveva gettato la Cina nel disordine e nel caos distruggendone perfino i monumenti. Già negli ultimi anni della sua vita, Mao aveva invertito la rotta politica , riallacciando fra l’altro le relazioni diplomatiche con l’America al tempo dello storico incontro con Nixon ( 1973) e richiamando anche Deng che era stato perseguitato al tempo della Rivoluzione Culturale
Tuttavia a differenza della Russia la Cina non ha rotto con il suo passato comunista: anzi Mao è sempre considerato il padre della patria:la sua è salma è sempre nell’apposito monumento sulla famosa piazza Tian anmen e il suo villaggio natale , Shaoshan nello Hunan è sede di un museo a lui dedicato, quest’anno è stato anche festeggiato anche il 115° anniversario della sua nascita .
In continuazioni le TV cinesi trasmettono serial sulla vita di Mao. Ma essi si riferiscono esclusivamente alla guerra di liberazione contro i Giapponesi e alla lotta contro i nazionalisti del Kuomitang e mai alla gestione del potere di Mao. Secondo le versione ufficiale le azioni di Mao sono per il 70% e bene e il 30% sbagliato: ma in realtà sembra che tutto il bene riguardi quello che viene prima della promulgazione della repubblica popolare nel 49.
Comunque il Mao-pensiero , come si dice, è posto dalla Costituzione Cinese come base ideologica della stato. Esso però stride con l’evidente assetto capitalistico della economia cinese: la spiegazione è piuttosto complessa e sottile, secondo la complicata mentalità cinese.
LA SVOLTA DI DENG XIAOPING
Occorre allora vedere l’opera Deng Xiaoping
Questi faceva parte del nucleo storico della dirigenza rivoluzionaria cinese: al contrario di Mao, però, non era un teorico innamorato delle belle formulazioni generali ma un persona di grande realismo
Il suo pensiero viene espresso da un proverbio cinese che ne ha caratterizzato la personalità: non importa che il gatto sia bianco o nero purchè acchiappi il topo. Emarginato e perseguitato dalle Guardie Rosse fu relegato in un luogo remoto dove rischiò di morire, il figlio per sfuggire alla Guardie Rosse ebbe una lesione che lo rese paralitico per sempre. Tuttavia Deng, richiamato da Chu enlai , dopo la morte di Mao riuscì, dopo lunghe e difficili lotte per il potere, a prendere nelle sue mani l’effettivo governo della Cina. senza mai assumere però la carica di premier. Soprattutto a lui si deve anche la repressione di Tian anmen perche comunque restava uomo d’ordine, timoroso di movimenti incontrollati che potevano gettare la Cina nel caos e nel disastro economico, come avvenne di fatto, qualche anno dopo, per l’Unione Sovietica
Deng non si muove quindi da posizione ideologiche alle quali fu sempre quasi indifferente. Egli afferma che il socialismo non può ammettere la povertà e che il socialismo non è povertà
Se il socialismo significa invece prosperità per il popolo non è contrario ad esso il fatto che alcuni del popolo diventino ricchi per primi e aiutino gli altri quindi a diventarlo.
Si tralascia quindi l’equalitarismo maoista per cercare una soluzioni concrete, realizzabili
Si sperimentarono allora un gran numero di soluzioni riprese da ogni parte del mondo: dalla Yugoslavia, dalla Svezia, dagli Stati Uniti, dal Giappone, dalla Corea
Alcuni esperimenti non diedero buoni risultati e furono abbandonati, altri invece ebbero successo e furono adottati e diffusi
In pratica si fini con l’adottare un capitalismo molto spinto nelle cosi dette zone di sviluppo, cioè nelle grandi città e soprattutto si apri la Cina all’economia mondiale
All’inizio le critiche e le perplessità furono tante : Deng stesso affermava sempre che bisognava provare con equilibrio e prudenza : la Cina non doveva essere nè il cavallo né asino ( cioè non doveva correre troppo o troppo poco, secondo un proverbio cinese)
I risultati apparvero cosi eclatanti e al di la di ogni speranza. che decretarono la vittoria completa della linea di Deng
In una seduta
storica del congresso del partito comunista nell’ autunno 92 Deng ebbe il suo
trionfo
Si modificò la costituzione in un punto essenziale: nelle basi ideologiche
viene aggiunto, al marxismo e al Mao-pensiero la “teoria di Deng Xiaoping.” a
cui quindi , viene riconosciuto formalmente e statutariamente il ruolo
eccezionale di essere l’ispiratore dell’immenso paese: attualmente quindi è il
pensiero di Deng a informare lo stato cinese mentre il pensiero di Marx e Mao
sono considerati antecedenti storici, importanti si, ma pur sempre ormai facenti
parte ormai della storia, del passato
La teoria di Deng viene poi qualificate come “socialismo dalle caratteristiche
cinesi” o come “ economia di mercato socialista”.
Ci si impegna a seguire questa via per “cento anni”: teoricamente quindi il
comunismo non viene rinnegato ma spostato a un futuro cosi lontano da non poter
esercitare praticamente nessuna influenza sul presente.
Deng che aveva ormai 84 anni non partecipò al congresso ,declinò anche l’invito a partecipare come invitato speciale ma il trionfo fu tutto suo. Finito il congresso tutti i delegati furono nuovamente convocati per una visita di 20 minuti di Deng che invita tutti a continuare sulla strada intrapresa.
Deng mori 5 anni dopo e per sua volontà le sue ceneri furono sparse nei mari della Cina a simboleggiare l’apertura del suo paese al mondo .
LA GESTIONE DI JIANG ZEMIN
Ad esercitare il potere, per volontà dello stesso Deng dal 1990 fu Jiang Zemin ed è stato lui, in concreto, che ha gestito abilmente il miracolo cinese
Al suo ritiro nel 2002, anche a lui venne fatto l’onore di una modifica alla costituzione: al “Mao-pensiero” e alla “Teoria di Deng” infatti fu aggiunto “l’importante pensiero delle tre rappresentanze “ con i quali termini si indicava il suo contributo personale
Le” tre rappresentanze” sarebbero quelle delle forze produttive, della cultura progressista e degli interessi della stragrande maggioranza. Con essa viene superata l’idea che il potere spetti a una “avanguardia rivoluzionaria” ( come nel maoismo ) e vi rientrano invece i rappresentati economici, praticamente i gestori delle imprese, la “Confindustria” diremmo noi. La innovazione di Jiang Zemin non sembrano però certamente della stessa importanza della teoria di Deng.
CONCLUSIONE
Certamente non tutto quello che avviene in Cina è positivo. I toni trionfalistici del 30° anniversario andrebbero contemperati con la coscienza degli squilibri le storture, le ingiustizie :se ne potrebbe fare un elenco molto lungo .
Tuttavia ricordiamo quanto diceva Deng: “le difficoltà saranno tante, più di quante possiamo prevedere ma comunque saranno preferibili sempre al restare in uno stato di sottosviluppo”
E Hu Jintao giustamente osserva: “la società non è una macchina : non c è un progetto pronto per trasformare una antica società rurale con una popolazione immensa in qualcosa di sostanzialmente diverso,in una società caratterizzato da un sistema di mercato ordinato e competitivo, a livello mondiale “
Certo le difficoltà s e i limiti sono tante ma il cammino che ha fatto la Cina in questi ultimi anni è stato grandioso. il più grande di tutti i tempi.
Nota: l'animazione all'inizio è tratta dal "Quotidiana del popolo" che la ha posta per tutto l'anno sul proprio sito e significa: "30° anniversario delle riforme e dell'apertura""
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