Pubblicato in " Appunti " onovembre     2016 n 11  ,anno XII       HOME

 

 

Se possiamo produrre tanto perchè

 

tanti mancano di tanto

 

Giovanni De Sio Cesari

 

Nel passato le quantità dei  beni  si accrescevano solo  in modo estremamente imitato e le risorse non bastavano per  tutti: la penuria affliggeva la stragrande maggioranza della popolazione e solo un numero limitatissimo di persone  accumulava grandi risorse,  molto spesso sperperate in vane spese di rappresentanza.  Periodicamente le folle dei miseri prorompevano in sanguinose rivolte che tuttavia non sortivano effetti duraturi: in effetti la produzione dei beni permetteva solo una vita estremamente   povera e il fatto che un numero piccolissimo di persone  si dava al lusso sfrenato  non incideva poi tanto sull’insieme. 

Ma con le rivoluzioni tecniche che si sono succedute fin  dal 700  le capacita produttive si sono sviluppate enormemente

Sin dall’800 il progresso tecnico allora  è stato visto come la premessa di una era di benessere per tutti e in realtà cosi è stato : basta confrontare  con l’era pre industriale o piu semplicemente con i paesi del cosi detto terzo mondo   

La base della nostra prosperità è  lo sviluppo tecnico ma esso non basta senza un sistema economico che sia in grado di gestirlo  Fino a qualche decennio fa, il nostro sistema  ha prodotto sviluppi impensabili, prima in Occidente  e ora  nei paesi emergenti ma da qualche decennio in Occidente si mostra inadeguato  a gestire gli ulteriori  meravigliosi sviluppi  

Nel “ trentennio  glorioso” (cinaquanta/settanta) lo sviluppo tecnico ha prodotto una straordinario risultato (che nessuno aveva previsto) della fine di una millenaria miseria.  Viene da commuoversi  a vedere come tutto è cambiato: come  si è passato da tuguri in comune con animali a  appartamenti con  bagno, riscaldamento centrale, aria condizionata ,  dalla  fame vera ai riti del sabato sera dei  mille pub

Non bastava, però, solo il progresso tecnico: ai nostri confini  i paesi del socialismo reale avevano la nostra stessa tecnologia  ma non uscivano dalle antiche  miserie: occorreva anche un sistema economico appropriato  

Dagli anni 80, abbiamo raggiunto la capacita di produrre piu di quanto possiamo  realmente consumare e al contrario della  aspettativa  è cominciata la crisi. Per qualche decennio l’abbiamo ignorata ricorrendo a debiti pubblici e privati ma poiche questo non possono aumentare all’infinito,  poi è esplosa.  

Quasi senza che ce ne accorgessimo, è successo che una parte non trascurabile della popolazione ha visto la propria condizione economica peggiorare : le folle che fino a qualche anno fa scendevano in piazze per reclamare le riforme   oggi scendono  per contrastarle : per molti i cambiamenti (riforme) sono diventate peggiorative e, come sempre nell’età di crisi. ci si aggrappa con tutte le forze al poco che si ha perche si teme di perdere anche quello

 

Il problema è che il tasso di crescita delle nostre economie è rallentato rispetto al 4/5 per cento dei "trenta anni gloriosi".   L'occupazione cresce sempre un po' meno del tasso di crescita reale dell'economia a causa dell'aumento della produttività (che è più o meno alto, ma quasi mai negativo).   Questo ha fatto si che negli ultimi anni il numero di nuovi posti di lavoro creato è stato molto basso, inferiore alla crescita del numero di persone che si presenta sul mercato del lavoro.

Se il tasso di crescita non permette di creare nuovi posti di lavoro che compensino quelli perduti per il  progresso tecnico questo significa che nelle nostre società il numero dei non occupati tenderà inevitabilmente  a aumentare.

 Il nostro problema non è che siamo  poveri, non è vero ,i ristoranti sono sempre pieni ( di domenica almeno) ma il fatto tragico è che una frazione  sempre crescente di persone ( ora soprattutto giovani) non trova lavoro il che poi si ripercuote a catena  su tutta la economia e la società  

Quello che c e  di. nuovo negli ultimi decenni. e  che l aumento della produzione non corrisponde al miglioramento delle condizioni di tutti
Questo un fatto nuovo nella storia E’ come se molti  non avessero pane benche  la produzione di grano fosse superiore a quanto effettivamente  potrebbe essere  consumato

 Nel secolo scorso i governi  di sinistra democratica (riformisti)    hanno limitato le differenze di reddito e in questo modo  migliorato anche il funzionamento del sistema economico mentre la sinistra rivoluzionaria (massimalista) pensava a instaurare il comunismo (socialismi) e che gli aggiustamenti riformisti lo ritardassero: per questo i veri nemici non erano tanto i  capitalisti quanto i riformisti (teoria del tanto peggio, tanto meglio).    La storia ha dato ragione ai primi e torto ai secondi , inequivocabilmente.

Erano i tempi felici in cui le riforme significavano miglioramenti e i lavoratori scendevano in massa nelle strade per reclamarli e il compito dei governanti era quello di badare che non fossero eccessivi ma compatibili  cioe con la produzione

Ma da qualche decennio riforme significa peggioramento e i  lavoratori scendono in piazza per contestarle ,dovunque, in Europa

Ora le misure  proposte, anche se impopolari, possono   pure essere  opportune, ma non sono, in grado di invertire il processo. Erano misure sufficienti a riequilibrare la crescita, ma ora possono solo lenire e di poco  il disagio. Certo, meglio di niente, possiamo dire. Il fatto è che le nostre leggi di tutela dei lavoratori sono ormai diventate irrealistiche : meglio legalizzare il precariato che lasciarlo nel nero

Non credo pero che la chiave risolutiva  sia  un aumento della imposizione fiscale sui ricchi   (la mitica patrimoniale ) : a prescindere delle  difficolta pratiche, i vantaggi sarebbero contenuti,  non risolutivi

  Il nostro problema non è che i beni non bastano  per tutti e che quindi per darne a chi ne ha bisogno occorre toglierli a che ne ha abbastanza o troppo ( sul modello della riforma agraria)  ma di fare in modo che possiamo  utilizzare quello che possiamo produrre  

Quello che non si capisce  è perchè non avviene quello che dovrebbe essere naturale che accadesse: al miglioramento tecnico corrisponda un miglioramento generale come è avvenuto per gli ultimi due secoli

Nel passato le crisi erano dovute  a disastri naturali ( carestie) e umane ( guerre e rivoluzione)   ora una crisi non trova nessuna spiegazione  se non in errori economici politici ( come avvenne per il socialismo reale: in Ucraina il granaio dell’Europa, in milioni morirono di fame (holymodor))

 Se non sarà possibile tornare  al naturale sviluppo di tutti i ceti verranno i Trump , gli Hofer i Grillo e passeremo da disastro in disastro.

 

Quando diciamo “prima” dovremmo  precisare a che riferirci : io indicherei quel momento in cui la antica miserie millenarie hanno dato  spazio al cosi detto benessere Il.  tempo puo variare da zona a zona, da ceto a ceto.    Indicativamente io direi quando si compra una auto Genericamente  per i noi italiani  diciamo gli anni ‘50

Se in un recente passato cinque milioni di stranieri hanno preso i lavori meno appettibili ora questi sono ridiventati appetibili anche per gli italiani: infatti c’è un ritorno di Colf badanti, raccoglitori di pomodori italiani: ma non è  possibile scalzare gli extracomunitari da questi posti   Rifugiati e clandestini  che non leggono le statistiche, ma vedono la realtù non ci pensano nemmeno piu a venire in Italia.  

Il problema è  che bisogna includere tutti nel progresso economico non solo perche è giusto ma anche perche  altrimenti gli esclusi distruggeranno il progresso economico  per tutti

Possiamo chiamare poi le due parti  centro e periferia  o in qualsiasi altro modo ma se la politica economica non cambia  profondamente se guarda solo allo sviluppo (PIL)  pensando che comunque  esso si riverserà su tutti  passeremo da un disastro ad uno piu grave: occorre che ci poniamo il problema ( e soprattutto lo risolviamo)  perche a differnza di un recente passato  tanti “They have taken a beating in the last 15 years, and they are angry. “

 

La domanda fondamentale mi sembra allora:

 Se possiamo produrre tanto  perche tanti mancano di tanto

 Qualunque  sia la risposta  l’importante è trovare la soluzione e invertire la tendenza

Siamo di fronte una crisi strutturale di tutto  l’economia occidentale e non di fronte a una congiuntura sfavorevole, come tante altre,  nel recente passato- Mi pare quindi che non bastano delle misure migliorative di questo o quell’aspetto (pure auspicabili e necessarie)  ma di una cambiamento molto profondo. che tuttavia non appare ancora  Mi pare di vedere i segni   che precedono i cambiamenti storici per altro  non  prevedibili 

Sarebbe illogico pensare che la  organizzazione economica  non è stata piu adeguata ?Non possiamo fare niente ? e perche? Per quale misterioso  motivo una societa che puo produrre  piu di quanto possa essere effettivamente   consumare  non puo dare il necessario a tutti ? Se la organizzazione economica che abbiamo non ci riesce vuol dire che non è adeguata e quindi va cambiata  

In altri termini se non si cambia politica i poveri voteranno contro ,comunque contro: anche gli uomini nuovi si logorano se non fanno politiche nuove.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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