Lavoro e famiglia
Giovanni De Sio
Lunedi,12 ottobre 2009
Un tempo si parlava spesso dell’etica del lavoro. Il lavoro è un dovere
che abbiamo verso la società, verso la nostra famiglia, verso noi
stessi . Ciascuno deve dare il proprio contributo al benessere comune,
deve essere membro attivo della comunità altrimenti appare come una
persona che si profitta del lavoro degli altri.
Ciascuno deve d’altra parte svolgere il suo ruolo in famiglia: il padre
lavorava in genere fuori, la madre si occupava della casa e dei figli e
questi ultimi, appena più grandicelli, aiutavano anche essi o
studiavano ll lavoro era anche un dovere verso se stessi ; svolgere la
propria personalità non gettare inutilmente la propria vita: chi
lavora, non pecca, si diceva
Tutti lavoravano a tempo pieno, le vacanze erano rare e non per le
donne la cui attività non permettevano interruzioni: l’ozio era la il
vizio, la laboriosità la virtù
Poi è venuta la società dei consumi, è venuta il benessere. per grazia
di Dio e questi concetti hanno cominciato a offuscarsi a divenire poco
applicabili
Si è cominciato a dire che il lavoro allontana i membri della famiglia.
che i genitori che lavorano molto non possono curarsi dei figli: il
lavoro sembra a tratti divenire una colpa un vizio e non più una virtù.
Effettivamente la nostra società porta a tali squilibri per tanti
motivi.
Il mondo contadino e quello degli artigiani di un tempo non staccava
del tutto i lavoratori dalle rispettive famiglie come avviene invece
nella moderna società post industriale Comunque vi era una figura
femminile, la madre che svolgeva tutta la sua attività nell’ambito
della famiglia e quindi era anche di raccordo alla figura del padre che
a volte appariva alquanto evanescente per le lunghe assenze di lavoro.
Invece ora spesso è la madre che si trova nella difficile situazione di
essere divisa fra lavoro e famiglia: spesso si sente in colpa perche il
lavoro le impedisce di dare quanto vorrebbe alla famiglia
Indubbiamente il rapporto familiare è fondamentale e non solo per la
crescita sana delle nuove generazioni ma anche per l’equilibrio, e la
felicità dei genitori: che senso può avere essere genitori se poi i
figli si intravvedono appena
Ma si tenga anche presente che occorre soddisfare i bisogni materiali
della famiglia che non sempre è possibile delimitare i tempi del
lavoro, che raramente avviene che basta guadagnare qualcosa in meno per
avere più tempo libero
. Allora quale può essere la soluzione? Essa andrebbe cercata nella
qualità più che nella quantità del tempo dedicata alla famiglia e ai
figli: anche pochi minuti ogni sera e un giorno alla settimana o quando
possibile possono essere sufficienti se vissuti intensamente
Sorge anche un altro problema che anche i figli sembrano essere
impegnate in mille faccende da svolgere fra corsi di danza. di
pattinaggio di questo e di quello dopo un tempo lungo scolastico: a
volte sembrano avere un giornata più impegnata di quella dei genitori:
Bisogna organizzarsi invece una giornata, una vita nella quale il tempo
libero dal lavoro per i genitori e, ancora più, quello libero dalla
scuola per i figli sia quello della famiglia tutta unita che vive
intensamente la sua vita comunitaria
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