Intervento al Rotary club di Bari, 14/11/2013
Gia pubblicato su LA PERSONA settembre 2007 HOME
TRADIZIONE E PROGRESSO
Giovanni De Sio Cesari
E luogo comune opporre il progresso e la tradizione come se fossero il bene e il male. Si identifica poi semplicisticamente quello che è nuovo con il progresso e quindi si giunge all’idea che pare autoevidente che le” nuove” tendenze siano quelle positive, da accettare, da lodare mentre quelle che “c’erano prima” sono da rifiutare ,da superare
Per esemplificare: il matrimonio è cosa tradizionale, la libera convivenza è cosa nuova: conseguentemente la convivenza rappresenta il progresso, quindi il bene, il matrimonio invece è il passato, la tradizione e quindi il male, almeno per oggi. Si discute poi se nel passato era pur sempre un male ( tesi più comune) o al più poteva essere anche un bene ma solo limitatamente al passato, si intende.
In realtà questo modo semplicistico di concepire il progresso e la tradizione nasce da una concezione fuorviante ed errata dei due fenomeni che nel loro insieme danno luogo al processo storico.
Bisogna chiederci allora cosa sia il progresso e cosa la tradizione.
Si tratta in realtà di concetti diversi non confrontabili: la tradizione infatti è un fatto storico oggettivamente rilevabile mentre il concetto di progresso è un giudizio di valore che varia pertanto secondo i parametri etici e ideali di chi giudica
Possiamo dire che tradizionalmente si riteneva che l’unione di un uomo e di una donna che andavano a formare una famiglia era lecita se sanzionata da un atto solenne riconosciuto dalla comunità definito matrimonio: si tratta di una rilevazione oggettiva che prescinde dal giudizio etico: che fosse un bene o un male non cambia niente
L’opposto di tradizione è innovazione ( non progresso), pur esso oggettivamente rilevabile: è un fatto che le unioni libere si sono ampiamente diffuse, che la cosa piaccia o meno il fatto non cambia
Il concetto di progresso invece contiene un elemento essenziale di positività e il suo opposto non è la tradizione ma il “regresso”, piu comunemente detto “decadenza”. Infatti ogni novità può essere giudicata un progresso o un regresso : dipende dai punti di vista, dai valori assunti: che la convivenza sia un progresso o un regresso rispetto al matrimonio non è un fatto oggettivamente rilevabile ma una valutazione.
D’altra parte nemmeno si deve identificare il passato con la tradizione: diciamo più esattamente che la tradizione sono i modelli di comportamento del passato ma non sono tutti gli effettivi comportamenti del passato
E vero che nel passato si esigeva il matrimonio per una unione: ma questo non significa affatto che non esistessero unioni senza matrimonio o che non nascessero figli fuori del matrimonio: anzi il fenomeno era consistente e drammatico.
Questo spiega perchè la grande dei maggioranza dei movimenti che puntavano al rinnovamento della società si rifacevano invece alla tradizione, vera o presunta che fosse. Si tratta di un fenomeno generale:diamo solo qualche esempio
Il classicismo greco -romano è stato considerato un modello da imitare per rinnovare la società nel Medioevo, nel Rinascimento, nel Neoclassicismo settecentesco, nel Romanticismo, perfino nel Fascismo.
Il ritorno alla tradizione evangelica è una costante del rinnovamento religioso in tutti i secoli, compreso il nostro, e in tutti i movimenti: dalle eresie alla ortodossia, dai Benedettini ai luterani, tutti affermano di voler tornare alla “vera” tradizione cristiana : quale essa fosse realmente è altra questione. Anche movimenti che non hanno base nella tradizione se ne inventano una ad hoc: i nazisti favoleggiarono di un tradizione germanica primitiva ( ariana, mai esistita) e i comunisti di una comunismo primordiale. Anche i sostenitori del libero amore e delle coppie di fatto parlano di una età nella quale non esisteva il matrimonio (ma c’era il matriarcato) della qual cosa storici ed antropologi non trovano traccia, ma questo è altro problema
Presentare un rinnovamento come un ritorno alla tradizione nasce dal fatto che si ritiene che certi valori, certi comportamenti di un passato più lontano non sono stati mantenuti, o non abbastanza mantenuti, in un passato più recente e quindi si vuole tornare a quel passato più lontano cioè a quella tradizione più antica che si era smarrita
Chiarito i significati di tradizione e progresso occorre comprendere come esse si formino
In ogni società si creano delle innovazioni, nessun società è mai statica: alcune (poche) innovazioni però hanno successo, sono accettate, in misura più o meno ampia; altre ( la maggioranza) invece vengono respinte, non hanno successo, spesso poi si ripresentano nuovamente nel futuro. L’insieme di innovazione che hanno avuto successo, che si sono stabilmente affermate vengono trasmesse alle nuove generazioni, formano cioè la tradizione (etimologicamente infatti: “trasmissione“)
Ma perchè alcune innovazioni hanno successo e altre no? Il motivo fondamentale è che alcune innovazioni, alla prova dei fatti, si dimostrano valide, opportune, funzionali. altre invece falliscono e in un periodo più o meno lungo, talvolta anche abbastanza lungo perchè a volte occorre molto tempo perché i risultati siano chiari ed evidenti
Per esempio nel secolo che ci ha preceduto vi sono momenti di follia ma sono durati molto poco, solo un attimo considerato sul metro storico Quanto è durata la follia del nazismo, della Guardie Rosse in Cina, di Pol pot in Cambogia , del terrorismo del Br? Solo qualche anno, poi sono crollati e la gente si stupisce che vi abbiano potuto crederci
Altri fenomeni durano però a lungo prima di essere abbandonati: il comunismo reale è durato 70 anni prima che fosse evidente il suo fallimento che è poi si è manifestato repentino e imprevisto
Ma se un fenomeno si ripete per millenni, si manifesta in civiltà diverse, non può essere effetto di pregiudizi infondati: deve avere cause generali in proporzioni alla generalità degli effetti
Se in tutte le civiltà, da quanto si sappia dalla storia, è sempre esistito il matrimonio ( sia pure in forme molte diverse) significa che esso, almeno nel passato, era un istituto assolutamente necessario e funzionale
Avviene nella formazione della tradizione quello che avviene in tanti altri fenomeni, come ad esempio nella scienza che fa d’altra parte della tradizione stessa: in essa si manifestano tante idee e teorie, alcune appaiono veramente strambe: poi solo alcune si dimostrano, alla prova dei fatti, valide ( talvolta anche quelle più strambe a prima vista) e formano la scienza costituita e riconosciuta che è pero sempre in perpetua rinnovamento perchè sempre nuove teorie si aggiungono ed altre invece vengono accantonate per risorgere magari in un altro tempo. Il geocentrismo fu proposto anche nella antichità, ma respinto, riemerse poi dopo millenni nelle teorie di Copernico e Galilei .
Possiamo dire che la tradizione è l’insieme delle innovazioni che si sono dimostrate valide.
L’idea di progresso riporta invece a un giudizio di valore: ogni mutamento infatti porta a un regresso verso alcuni principi a un progresso verso altri. Il libero amore, la coppia di fatto porta a un progresso verso la libertà individuale e un regresso verso stabilità del nucleo matrimoniali: dipende poi da chi giudica stabilire la priorità dei principi e stabilire se si tratta di progresso e regresso
Tuttavia se accettiamo rigidamente una tale impostazione finiamo in un inconcludente relativismo etico in cui tutto e bene e tutto e male secondo una propria personale e irriducibile scala di valori
E’ possibile invece ritrovare dei parametri che siano generalmente accettati: nel nostro esempio potremmo fare riferimento alle esigenze di educare una nuova generazione, di dare una vita più soddisfacente e felice a tutti, adulti e bambini che sono principi condivisibili da tutti o quasi,
Chiameremo quindi progresso quelle tendenze e istituti che si muovano nella direzione desiderata e regresso in quella contraria. Il problema diventa allora: la unione di fatto è in grado di assicurare un maggior benessere, materiale e spirituale ai contraenti, è in grado di educare, formare meglio le giovani generazioni rispetto al tradizionale matrimonio? Se si tratta di progresso o regresso (decadenza) dipende dalla risposta che diamo a queste domande : non si può dire semplicisticamente che poichè la coppia di fatto è più nuova rispetto al matrimonio essa sia anche un progresso.
Sarebbe un errore, una semplificazione infondata, diciamo pure, una sciocchezza
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