Pubblicato in Italianotizie  il 02/07/17   Home  

 

 

Rilasciato  il dissidente cinese Liu Xiaobo 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari )

 

 

 

 

 

 

  Il piu noto dei dissidenti cinesi, Liu Xiaobo, ormai morente, è stato rilasciato  dal carcere  Non è stato propriamente liberato ma trasferito in un ospedale  sempre  sotto il controllo della polizia  per ricevere le ultime cure in quanto malato terminale di cancro: anche la stessa moglie Liu Xia   non può visitarlo liberamente.

Liu Xiabo deve la sua notorietà internazionale soprattutto al fatto che fu insignito del premio Nobel per la pace nel 2010. Nato in una famiglia cristiana nel 1955 divenne docente universitario  di letteratura cinese e fu chiamato in università americane e in quella di Oslo per tenere delle lezioni

Entusiasta delle liberta e della democrazia occidentali,  ha cercato di propagandarle anche in Cina Nel 2008  fu il primo firmatario della  Charta 08 che ripeteva lo  schema della Charta 77, redatta in Cecoslovacchia  Si richiedeva libertà di pensiero, di parole e  quelle  che in Occidente definiamo diritti umani e che furono sanciti anche dalla carta dell’ ONU del 1948 (nel 08 cadeva il cinquantenario) e che anche la Cina aveva firmato  Liu stava molto attento a chiedere le  liberta  appellandosi  alla stessa stessa costituzione e alle leggi cinesi restando cosi in un ambito giuridicamente  pienamente legale. Tuttavia una cosa sono le dichiarazioni internazionali e i principi costituzionali, altra è la effettiva realtà  politica.  Liu fu infatti arrestato e condannato nel 2008 a 11 anni di carcere in un processo durato solo qualche ora (si noti che in Cina i processi sono sempre incredibilmente  rapidi per gli standard occidentali)  L’accusa fu quella molto generica di attività contro lo stato, di essere nemico della Cina,  accusa che fa grande presa in un paese cosi sensibile all’orgoglio nazionale. In realta Liu effettivamente in alcune interviste si era spinto fino  dire che era necessario che la Cina divenisse per 300 anni colonia dell’Occidnete perche vi fiorisse la liberta e la democrazia come era avvenuto in Hong Kong dopo 150  anni di dominio britannico. Certo dichiarazioni incaute in un paese che per piu di un secolo  ha combattuto  contro il colonialismo e le invasioni  dei”barbari venuti dal mare” . Le autorità cinesi hanno fatto il vuoto intorno a Liu Anche la moglie, la poetessa Liu Xia (Liu è il cognome di famiglia e stranamnete il nome proprio Xia è  simile a quello del marito),   benche non accusata di alcun reato è stata tenuta praticamente agli arresti domiciliari  e tutti quelli che hanno cercato di difendere o solo mostrato una certa sempatia per Liu Xiaobo sono stati duramente emarginati.

Dopo il premio Nobel  la Cina minacciò conseguenze diplomatiche e soprattutto commerciali contra la  Svezia benchè il suo governo facesse  notare  che il premio Nobel non dipendeva  in nessun modo dal  governo. Ma l’avvertimento ebbe i suoi effetti  e nessuno stato intervenne a livello ufficiale  e rimase solo la protesta di organizzazioni per i diritti umani.  Anche attualmente   l’America di Trump è intervenuta solo con una cauta dichiarazione di un funzionario di secondo piano dell’ambasciata,  Trump si è ben guardato dall’intervenire come avrebbero voluto le organizzazioni per i diritti umani: ha ben altro a cui pensare, Per altro Trump ha dichiarato che l’America non è piu il gendarme del mondo e che ogni stato si deve  regolare come crede più opportuno mettendo fine  alla missione democratica dell’America che durava dalla  Seconda Guerra Mondiale Dobbiamo pure considerare che in questo caso Trump prende atto della  realtà che gia il suo predecessore Obama  aveva anticipato: l’Occidente non è piu in grado di imporre la sua egenonia a livello mondiale

 D’altra parte bisogana prendere atto che realisticamente  personaggi come Liu hanno una presa molto modesta sulla effettiva realtà cinese e sono conosciuti in una piccola cerchia di intellettuali. Se mai un rivolgimento politico avverrà in Cina non sara certo innescato da proteste per i diritti umani o la democrazia che la Cina non ha mai conosciuto ma per il rallentamento o magari la crisi dell’economia   

           

 

 

 

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