Apertura della Cina al mondo

mercoledì, agosto 26, 2009
di Giovanni De Sio Cesari

shamghai . 2

La civiltà cinese, a differenze delle altre, si è sviluppata  in un completo isolamento nella convinzione profonda e  millenaria che essa fosse l’unica vera civiltà. Gli europei hanno sempre ritenuto che esistessero altre civiltà  considerandole spesso più evolute della propria tranne che dal punto di vista religioso, naturalmente. Gli europei si confrontarono per più di mille anni con il mondo mussulmano e per un lungo periodo la trovarono superiore, più colto del proprio.  Ebbero anche notizie indirette  dell’India e poi anche della Cina e se ne fecero probabilmente una idea esagerata e mitica : il milione di Marco Polo ne è una dimostrazione.

Solo nell’800 gli europei presero coscienza della propria  superiorità tecnica e civile e cominciarono a definirsi  come la “civiltà”.  Al contrario i Cinesi non ebbero mai l’idea che al di fuori della propria potessero esistere altre civiltà altrettanto evolute: l’idea generale sempre dominante era che nulla di veramente importante avrebbe potuto trovarsi al di fuori  della Cina e qualsiasi cosa poteva essere creata meglio in Cina che altrove.

Per questo i Cinesi non esplorarono mai gli oceani di fronte alle proprie coste e, a differenza che in Europa non esistevano grandi porti intorno ai quali nascessero delle  città. I porti attuali della Cina sono recenti e risalgono alla colonizzazione europea L’isolamento è spiegabile con la collocazione  geografica della Cina- Essa è circondata da deserti, alti monti  e giungle impenetrabili:da queste terre giungevano periodicamente le invasioni barbariche che furono una  costante minaccia  per la Cina: una situazione simile a quella dell’Impero Romano che infatti si identifico anche esso con la civiltà.

Anche l’arrivo degli Europei alla fine  del 500 non mutò questa prospettiva culturale. Solo nell’800, con la disastrosa guerra dell’oppio e poi con una serie ininterrotta di sconfitte  umilianti durate 60 anni i cinesi cominciarono a rendersi conto che anche gli europei avevano una loro  civiltà. Mentre il Giappone. Pero, repentinamente adottava gli ordinamenti europei e diventava una grande potenza, la Cina era troppo orgogliosa per fare altrettanto: tuttavia  all’inizio  del 900 finalmente si fece strada nella  mentalità cinese  l’importanza della civiltà occidentale L’avvento del comunismo fu, in realtà, anche l’avvento della cultura europea di cui il comunismo era espressione. Tuttavia la Cina di Mao  ruppe presto i rapporti con i Russi  e per un  breve tempo tentò anche di porsi come guida del comunismo mondiale ottenendo qualche sporadico risultato.

Solo con Deng Xiaoping, il fondatore della Cina moderna, pero, si apri veramente al mondo esterno, inizio la imitazione dei modelli occidentali e uno scambio economico di gigantesche  proporzioni che ha permesso alla Cina attuale di porsi come una potenza mondiale, di esportare in tutto il mondo i propri prodotti, di fare temibile concorrenza all’Occidente in tutto il terzo mondo.

Di una tale apertura sono ben consapevoli le autorità cinesi che infatti pongono l’inizio della Cina moderna nel  1978 perché a quell’anno viene fatto risalire convenzionalmente la apertura al modo esterno.

Deng Xiaoping, per sottolineare l’apertura della Cina, volle che le sue ceneri fossero sparse nei mari della Cina  e non nei fiumi come era avvenuto per  esempio con  Chou Enlai.

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Foto dell’autore: Shanghai, la vera porta della Cina al mondo

La civiltà cinese, a differenze delle altre, si è sviluppata  in un completo isolamento nella convinzione profonda e  millenaria che essa fosse l’unica vera civiltà.

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