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22.05.2009
Wu incontra Napolitano
di Giovanni De Sio Cesari

Roma, 22 maggio 2009 La stampa cinese continua a dare ampio spazio alla visita in Italia di Wu Bangguo, presidente del Comitato Permanente dell'Assemblea Popolare Nazionale Cinese, avvenimento pressocchè ignorato invece in Italia.

Ieri pomeriggio Wu Bangguo, ha incontrato il Presidente Napolitano per uno scambio di vedute sulla crisi finanziaria mondiale.

Wu ha apprezzato i risultati del G20 di Londra e gli sforzi fatti dall’Italia in preparazione dell’incontro fra i G20 e i cinque paesi maggiormente sviluppati.

Wu ha posto in risalto che lo sfondo della crisi finanziaria continua a ancora a persistere nel mondo e che la comunità internazionale deve collaborare e superare le tentazioni protezionistiche, cercando nel contempo di riformare il sistema finanziario internazionale.

Napolitano si è dichiarato d’accordo: una sfida mondiale ha bisogno di soluzione mondiale e l’ Italia è pronta a rapporti più stretti con la Cina e gli altri paesi in via di sviluppo.

Ha quindi affermato che lo sviluppo della Cina porta benefici non solo economici ma anche anche allo sviluppo della pace e della sicurezza mondiale.

Wu però ha anche sottolineato che la cooperazione deve essere sempre improntata al mutuo rispetto della sovranità nazionale e non interferire negli affari interni.

Wu ha poi ricordato che la Cina è ancora un paese in via di sviluppo:,il suo reddito pro capita è ancora l 100° posto nel mondo ma che continuerà a perseguire lo sviluppo attraverso il lavoro e la ristrutturazione industriale ed ha adottato misure economiche rivolte sia a superare le difficoltà del momento che a lungo termine.

Per alcuni la Cina potrebbe rappresentare una locomotiva per il superamento della crisi mondiale: nell’ultimo mese infatti in Cina si è avuto un aumento dei consumi. Tuttavia altri economisti mettono in dubbio la possibilità che i mercati cinesi, solo potenzialmente immensi, possano effettivamente costituire uno stimolo decisivo per il superamento della crisi. Il paese, infatti, rimane nel complesso molto povero e solo in alcune zone raggiunge livelli moderni. Inoltre la Cina tende ovviamente a privilegiare la produzione interna e costituisce anzi con i suoi prodotti fortemente concorrenziali per i prezzi uno delle maggiore difficoltà per l’economie dei paesi occidentali.

Comunque l’Italia pare particolarmente interessata al mercato cinese nel quale importa prodotti di prestigio (moda e alimentare) ed anche alle prospettive id un accordo tra Fiat e Guangdi zhou che proietterebbe la nostra industria nell’immenso paese e in tutta l’Asia.




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