Pubblicato in Italianotizie 06/04/2015  Home

 

Iran : i negoziati  di Losanna

 

by ·6 aprile 2015

 

 

Dal punto di vista tecnico della prospettiva del nucleare iraniano è difficile  valutare le conseguenze  dei negoziati  di Losanna. Noi, naturalmente, non siamo in grado di dare un giudizio tecnico , ma crediamo che anche per gli esperti i risultati siano molto dubbi. Bisognerà  vedere poi come andranno nella realtà le cose: in fondo non è nemmeno un accordo quello di Losanna ma solo la prospettiva di un accordo che si dovrà trovare in seguito, a giugno, si dice.

Tutti i politici occidentali, naturalmente,  danno una interpretazione in chiave propagandistica, chi affermando, come Obama, che l’accordo nei fatti chiude la prospettiva che l’Iran si doti effettivamente della bomba atomica e chi, come Netanyahu, invece parla di errore storico che permetterà all’Iran di dotarsi dell’ atomica con la quale potrà colpire Israele

 In una prospettiva storica ci pare che l’isolamento in cui si trova l’Iran dal lontano 1979, dall’occupazione dell’ambasciata americana a Teheran, non poteva ancora essere protratto. L’Iran ritorna o almeno ha la prospettiva di tornare nella comunità internazionale a pieno titolo ad occupare il posto che le spetta nel consesso internazionale L’Iran è una nazione di quasi 80 milioni di  abitanti, ricchissima di petrolio, erede di una antichissima civiltà, forse la più alta che ha espresso l‘islam come mostrano gli splendidi monumenti delle sue città

La domanda è pero se costituisce essa ancora un pericolo per la comunità internazionale e, per meglio dire, per l’Occidente. Nel 1979 Khomeini identificò l’Occidente con il Grande Satana, il nemico dell’islam e tentò di esportare il suo zelo e il suo sistema teocratico in tutto il mondo mussulmano. Una intera generazione si sacrificò con entusiasmo e fanatismo sui campi di battaglia dell’Iraq  ma senza risultati concreti perche l’Iraq di Saddam aiutato da tutto il mondo ( Occidente,  arabi e URSS) resistette. L’ultima ondata umana che nel 89 doveva spazzare via il piccolo satana di Saddam  Hussein non fu mai lanciata e poco dopo Khomeini moriva tristemente. Da allora è passata una intera generazione, i giovani sono ben lontani di quell’atmosfera di fanatismo religioso che impregnò la generazione dei padri. Ormai i giovani non sentono solo la voce degli iman dagli altoparlanti delle moschee ma sono in contatto attraverso i nuovi mezzi di comunicazione con i coetanei di tutto il  mondo

La  rielezione di Ahmadinejad un rappresentante della  generazione di Khomeni avvenne  nel 2009 in mezzo a proteste, probabilmente infondate, di brogli elettorali ma il punto è che si protrasse molto a lungo ,  oltre ogni aspettative e interessò essenzialmente la parte più colta e avanzata del paese D’altra parte Khomeini non rappresentava tutto il clero sciita, anzi spesso era in contrasto con esso perchè  la sua creazione politica, in effetti, era al di fuori della tradizione sciita : il più prestigioso esponente  sciita, il grande ayatollah Montazeri fu sempre oppositore suo e del suo erede Kamenei.  L’Iran  mantiene la sua struttura rigorista religiosa ma l’idea di esportarla  è tramontata definitivamente. Comunque per quanto rigorista è molto più moderna dell’Arabia saudita per non parlare dell’IS . E’ vero che in Iran le donne debbono portare ancora la chador ma è anche vero che esse rappresentano più della metà della popolazione studentesca  mentre  in Arabia Saudita non possono nemmeno guidare l’auto e in certe zone del Pakistan  e in Afganistan vengono incendiate  le scuole femminile e le ragazze rischiano di essere sfigurate con l’acido se ci vanno.

Dobbiamo poi tener conto che Rouhani ha vinto le elezioni con la prospettiva di far rientrare l’Iran nella legalità internazionale: come primo gesto ha riconosciuto esplicitamente la Shoa, cosa che accanitamente e strenuamente il suo predecessore Ahmadinejad aveva negato. Ora il fallimento dei negoziati di Losanna avrebbe affossato ancora una volta i moderati o meglio, come  si definiscono, i pragmatici  dando fiato invece all’estremismo oscurantista. Invece ora tutto l’Iran festeggia  l’accordo  e con esso il trionfo della tendenza moderata e pragmatica che, con la fine sperata delle sanzioni aprirà la strada alla sperata ripresa economica  . L’Occidente non poteva  deludere questa attesa.

L’estremismo jihadista  che era il sogno di Khomeini  si è e effettivamente diffuso nel Medio Oriente ma ormai permea movimenti sunniti di ispirazione wahabita che si mostrano nemici soprattutto degli sciiti e dell’Iran: alla fine, paradossalmente, Khomenini ha fatto nascere i suoi più accaniti nemici 

Crediamo tuttavia che sarebbe una illusione pericolosa pensare che l’Iran, alleata dell’Occidente,  possa debellare  il  terrorismo jhadista. L’intervento sciita iraniano contro il jihadismo sunnita finirebbe con aumentare il suo prestigio e la sua forza fra i sunniti. La  offensiva voluta dal governo iracheno retto dallo sciita  al-'Abadi contro  l‘IS, formata essenzialmente da milizie sciite sostenute dall’Iran e diretta da un generale Iraniano è fallita  prima ancora di cominciare: non è riuscita nemmeno a espugnare Falluja la roccaforte dei sunniti, difesa da un piccolo contingente dell’ IS. Il fatto è che gli sciiti non possono invadere le terre sunnite e viceversa perche si altererebbe equilibri storici  vecchi di millenni. Anche in Yemen quando gli  Zaidi  hanno cercato di controllare le zone sunnite hanno provocato  l’intervento massiccio di tutto il mondo sunnita  Tuttavia l’ Iran puoi essere un interlocutore fondamentale per risolvere le crisi in Iraq , Siria  e Yemen  che sarebbe già un passo essenziale alla lotta al jihadismo