Carestia nel Corno d’Africa

giovedì, agosto 11, 2011
di Giovanni De Sio Cesari

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Ancora una volta, la  carestia nel Corno d’Africa: più  di 10 milioni di persone lottano per la sopravvivenza, soprattutto le comunità di pastori delle aride regioni della Somalia, Etiopia e Kenya settentrionale. Ogni giorno aumenta  l’afflusso massiccio di persone affamate  in campi profughi in Kenya, al confine con la Somalia.
La causa immediata di questo disastro è evidente: le piogge sono mancate  per due anni consecutivi nelle regioni aride dell’Africa orientale. Sono luoghi dove l’acqua è così scarsa che le colture hanno un posto  marginale e  milioni di nomadi o semi-nomadi con  cammelli, pecore, capre e altri animali si muovono su immense distanze per raggiungere i  pascoli. Quando le piogge non cadono l’erba  avvizzisce, il bestiame muore, e le comunità sono alla fame.

La vita nomade è determinato dalle piogge instabili e imprevedibili piuttosto che da confini politici. Ma nella nostra epoca contano i confini politici, non la vita dei pastori nomadi, Ma i confini politici esistono, come eredità del periodo coloniale, non come il risultato di realtà culturali e di  esigenze economiche. La  Somalia, per esempio, contiene solo una parte della popolazione di lingua somala, e molti  vivono oltre  il confine con il Kenya ed Etiopia: di conseguenza i confini diventano cause di guerre sena fine
: quando le piogge non cadono,esplodono  le guerre.

Gli sforzi dell’America e dell’Occidente sono troppo  concentrati sui costosi interventi  militari per prestare attenzione a strategie a lungo termine di sviluppo economico ed affrontare le cause profonde della crisi in atto questi paesi ‘
La siccità di quest’anno è arrivata in un momento di confusione politica ed economica sia negli Stati Uniti e in Europa. alle prese con tagli dolorosi tagli sul Welfare e sui programmi per i poveri. Vi è ben poca disponibilità per rispondere alle esigenze  dei più poveri del mondo.
I tassi di fecondità e crescita della popolazione nel Corno d’Africa continuano ad essere estremamente alti, non esiste  la pianificazione familiare diffusa e moderni servizi di contraccezione, in una regione che il cambiamento del clima spinge vero il disastro

Ma c’è ancora qualche speranza. Il progetto Millennium Villages, cerca di portare alle  comunità di pastori investimenti mirati nella gestione del bestiame, cure veterinarie,  le infrastrutture locali, punti, di acqua potabile, rete elettrica, e telefonia mobile.
Sei paesi della regione, con ampie zone aride – Etiopia, Somalia, Kenya, Uganda, Gibuti e Sudan meridionale – si sono uniti in un’iniziativa delle “zone aride” per utilizzare le migliori pratiche e tecnologie all’avanguardia per supportare lo sforzo delle loro comunità di pastori e sfuggire alla estrema povertà e alla  carestia. Molte aziende, come la Ericsson, Airtel, Novartis, e Sumitomo Chemical, stanno partecipando a questo sforzo, mettendo  le proprie tecnologie a disposizione delle comunità pastorali impoverite.

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