Siria: il discorso del rais

mercoledì, marzo 30, 2011
di Giovanni De Sio Cesari

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Bashar al-Assad, il rais (presidente) siriano nel suo primo discorso da quando le forze di sicurezza hanno represso  le proteste anti-governative in tutto il paese, ha accusato “cospiratori” per le due settimane di proteste anti-governative che hanno sconvolto la nazione.

“Io appartengo al popolo siriano, e chi appartiene al popolo siriano, manterrà sempre la testa alta. So che il popolo siriano è in attesa di questo discorso dalla scorsa settimana, ma io ero in attesa di avere ben  chiara la situazione  per evitare di dare un discorso  emotivo   che avrebbe messo le persone a proprio agio, ma non senza alcun effetto reale, in un momento nel quale i nostri nemici stanno prendendo di mira la Siria attentando alla la sua  unità”.
Assad è entrato in Parlamento fra  una folla plaudente al di fuori dell’edificio. Una volta dentro, i deputati hanno cantato “Dio, la Siria e Bashar solo!” e ” le nostre anime, il nostro sangue sacrifichiamo per te, Bashar.”
Assad avrebbe dovuto utilizzare il discorso  per presentare una serie di riforme annunciate la scorsa settimana a seguito di un’ondata di dissenso e protesta ma ha omesso qualsiasi accenno a tali riforme.
Il discorso è venuto il giorno dopo che il gabinetto si era dimesso e un nuovo governo deve essere formato in 24 ore. ma  Il governo in Siria ha poco potere che si concentra nelle mani di Assad, della sua famiglia e dell’apparato di sicurezza.,
Martedì migliaia di sostenitori di Assad avevano manifestato in sostegno al loro leader. a Damasco, a Sabeh Bahrat (”sette mari” “), la piazza principale della capitale mentre tutte le tutte le strade intorno cerano  bloccate da poliziotti armati di manganelli: la folla sventolava bandiere siriane e foto di Assad e gridava slogan   ”La gente vuole Bashar al-Assad”, “Bashar al-Assad è la spina dorsale della Siria”. “Senza di lui, il nostro paese precipiterà nel caos”
Le autorità siriane avevano  anche promesso di revocare lo stato di emergenza in vigore da quasi 50 anni da quando il Partito Baath ha preso il potere che viene utilizzato dalle autorità per vietare le proteste, giustificare gli arresti arbitrari evitare i tribunali e dare mano  libera alla polizia segreta.
La scorsa settimana, lo stato ha anche annunciato altre riforme, il rilascio dei detenuti, nuove leggi sui media e la possibilità di formare partiti politici. ma di tutti questi provvedimenti non si sa nulla

Il governo sembra quindi imboccare la via della più dura repressione  richiamando i soliti slogan contro presunti nemici della Siria che hanno giustificato per oltre mezzo secolo il regime piu chiuso e repressivo del Medio Oriente.

D’altra parte la via delle concessioni imboccate da Ben Ali in Tunisia e Mubarak in Egitto ha portato alla caduta di quei regimi: Assad  come Gheddafi ritiene presumibilmente che l’unica salvezza sia la resistenza ad oltranza mobilitando tutti quelli che per un motivo o per l’altro temono un cambio di regime

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