La questione palestinese

giovedì, giugno 10, 2010
di Giovanni De Sio Cesari

1230palestine

Si può fare un lungo elenco delle  malefatte degli Israeliani o di quelle dei  Palestinesi e. secondo il proprio gusto o orientamento politico, dare più importanza alle une o alle altre: ma è un discorso inconcludente  in cui i sostenitori delle  due parti si cimentano ormai da tanto  tempo. In realtà  i governi e i popoli possono  decidere o meno di fare le guerre ma i mezzi per farle sono quelli necessari per non soccombere e vincere: le scelte sono poche

Non avendo i Palestinesi carri e missili devono ricorrere ad attentati indiscriminati o ai Kassam e gli Israeliani per bloccarli devono innalzare  muri  e bloccare navi: non ci sono molte alternative.

Il problema vero è: ma  la guerra fra Palestinesi e Israeliani è necessaria? In realtà il conflitto può avere una e una sola soluzione che tutti conoscono: la divisione in due stati  con il riconoscimento  reciproco: la guerra che si trascina da tre generazioni è inutile.

Perche mai allora essa continua inarrestabile e implacabile? Il motivo fondamentale è che i due campi  restano divisi e per motivazioni soprattutto religiose. Un parte degli israeliani, quella più laica , sarebbe disposta alla formazione di uno stato palestinese in cambio della pace ma un’altra è mossa dall’ideale politico religioso di riunire tutta a la terra che Dio avrebbe promessa al popolo eletto ai tempi di Mosè: i territori  occupati sono, in effetti,. parte della Palestina storica che si vorrebbe ricostituire: da qui gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, fondamentale  ostacolo a qualunque  accordo.

Nel campo  dei Palestinesi i più laici che fanno capo ad Abu Mazen sarebbero  disposti a riconoscere Israele in cambio di un proprio stato  ma un’altra  parte  che fa riferimento, soprattutto ma non solo, ad Hamas  invece vede nella guerra anti israeliana una “guerra santa “ (jihad)  una occasione per l’unità e la rinascita di tutto l’islam (non solo dei Palestinesi) sul vero sentiero della fede.

Ovviamente ambedue le parti religiose sono assolutamente convinte che, al di la di qualsiasi apparenza contraria,  Dio assegnerà loro la vittoria e che nulla volgono le forze degli eserciti in campo  contro la volontà di Dio perché,  come si sa, per definizione Dio è onnipotente ( Allah akbar)

E’ come se in Palestina si combattessero due guerre contemporaneamente :una laica e risolvibile con considerazioni realistiche e terrene e un altra religiosa che si richiama a una  presunta volontà divina e che non tiene in nessun conto gli avvenimenti terreni.

Da questo intreccio  nasce la difficoltà di una soluzione  ragionevole  che è tale solo per chi,  come noi occidentali, vede la questione solo in termini laici e terreni.

———–

Vignetta   pubblicata tutti i giorni, da anni,  dal  Egypt Daily News

 

Per approfondimenti

Battaglie inconcludenti di una guerra metafisica

http://www.giovannidesio.it/coflittto%20arabo%20.asp

Rating: 0.0/10 (0 votes cast)
numb
  • Share/Save/Bookmark
Questo post è stato letto: volte

   

Calendario

giugno 2010
L M M G V S D
« mag    
 123 456
7891011 1213
14151617 181920
21222324 252627
282930