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Problemi e società

GIRAFFE E GAIA SCIENZA

Giovanni De Sio

Lunedì,1 giugno 2009
“La gaia scienza” è il titolo di una serie di trasmissioni in onda sui Canale 7 a carattere scientifico di grande interesse e condotto. per altro anche molto bene, dal prof Tozzi
Nell’ultima puntata. trasmessa domenica scorsa, si è trattato, fra l’altro, dell’evoluzionismo darwiniano mettendolo in riferimento con le vedute religiose ma, contrariamente al consueto, non ci pare che in questo caso ci si sia attenuti strettamente a posizioni scientifiche
Si è affermata, con forza e senza ammettere dubbi, che l’evoluzione sia qualcosa che è scientificamente del tutto e chiaramente spiegata e si è fatto l’esempio famosissimo del collo della giraffa
E stata considerata del tutto chiara ed evidente la teoria secondo la quale l’allungamento del collo delle giraffe sarebbe un adattamento alle caratteristiche dell’ambiente spiegabile in modo meccanico e casuale: le giraffe che ,casualmente, avevano colli più lunghi, avevano maggiore possibilità di nutrirsi delle foglie degli alberi più alti e vincevano la lotta per la sopravvivenza e quindi potevano trasmettere il carattere "collo lungo" ai discendenti: dopo un sufficiente spazio di tempo, la specie giraffa ha acquisito il carattere del collo lungo che noi ora vediamo. Non si è pero ricordato che gli studi di biologia hanno constatato che nella testa della giraffa esiste un particolare tessuto spugnoso che trattiene il sangue favorendone quindi la circolazione: infatti data l' altezza del collo, il sangue non potrebbe circolare facilmente nella testa e quindi i delicati tessuti cerebrali non sarebbero sufficientemente irrorati.
Quindi non si tratta semplicemente di allungare il collo, si tratta di modificare tutto l'organismo: un casuale aumento della lunghezza del collo avrebbe prodotto la insufficiente irrorazione del cervello e la morte della giraffa e non un vantaggio.
Le variazioni casuali che esulano dallo schema della specie non possono essere di vantaggio perché bisognerebbe contemporaneamente modificare l'intero complesso della struttura della specie stessa. Infatti ogni organismo non è un insieme di organi collegati casualmente, ma è sempre un sistema in cui ogni parte è in armonia con tutte le altre, un "ORGANISMO" appunto: una variazione in un organo metterebbe in crisi tutto il sistema.
Proprio da casi come questo si deduce la insufficienza di cause puramente meccaniche e la conseguente la necessita di ammettere l’esistenza di un “progetto intelligente”: se pare ormai incontrovertibile che vi sia stata l’evoluzione, è pero altrettanto chiaro che di per se il meccanicismo, il cieco caso non avrebbero potuto portare all’adattamento che costatiamo nelle specie viventi
E’ del tutto privo di fondamento scientifico, quindi. ritenere, come invece appariva nella trasmissione, che la scienza ha spiegato il meccanicismo dell’evoluzione: possiamo dire che la ha constatato che esso esiste ma fino ad ora non è riuscita a dare dei suoi meccanismi nessuna spiegazione che fosse almeno attendibile

Per il problema del rapporto fra fede ed evoluzionismo vedi http://www.giovannidesio.it/evoluzionismo%20e%20religione.asp
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