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Problemi e società

GENITORI IN CRISI

Giovanni De Sio

Lunedi,10 dicembre 2007--------------- E’ una constatazione generale, comune a tutti gli operatori del settore, che la capacità educativa dei genitori è in crisi. che essi non sembrano più in grado (o almeno trovano grandi difficoltà ) nell’educazione dei propri figli. Non bisogna però operare una generalizzazione eccessiva e riferirsi a tutti e indistintamente i genitori: ve ne sono moltissimi che ci riescono benissimo: ci si riferirsi invece alla media generale , come sempre, d’altronde, in sociologia L'insegnante lo constata chiaramente quando, segnalato un certo comportamento o difficoltà dell'alunno alla famiglia, questa non sa che fare, mostra che non è in grado di intervenire, rigetta tutto sulla scuola. La risposta comune del genitore è del genere: “e io che ci posso fare se mio figlio si comporta male, vedete voi cosa dovete fare”: la qual cosa mostra una chiara abdicazione al naturale ruolo educativo proprio dei genitori Le difficoltà educative familiari ( e non ) sono generalizzate in tutto il mondo occidentale: a un fenomeno cosi ampio devono corrispondere anche cause altrettanto ampie: Il problema quindi è: perché accade? Di possono dare molte risposte, individuare tante cause diverse. e molte giuste perche una causa non esclude l’altra: noi crediamo nondimeno che la causa principale (o almeno, una delle cause principali) sia da individuare in uno dei tanti frutti avvelenati del 68 che, finito ormai da una generazione ,pur tuttavia continua ad influenzare certi aspetti del nostro mondo In quel tempo si vide in ogni autorità una sopraffazione, in ogni differenza di ruolo una ingiustizia sociale: una sciocchezza enorme: tutte le società umane sono, per propria natura, basate sulla differenza dei ruoli e sulla gerarchia. Ruolo e gerarchia non sono il "male," sono il "bene": il male nasce quando esse sono esercitati male . come in ogni altra buona cosa umana. Essi costituiscono infatti l’ordine senza il quale nessuna società umana può reggersi. Possiamo pensare di modificare l’ordine di una società e quindi autorità e ruoli : questo si, è senza altro legittimo e ragionevole, anzi è il modo proprio naturale del progresso della società: ma pensare che una a società possa reggersi senza che siano definiti ruoli e gerarchie è una pura follia, Il principio del "vietato vietare" è una contraddizione logica non solo apparente ma sostanziale: significa sostituire ad un ordine ragionevole della società un ordine casuale, capriccioso irragionevole perche comunque la società sempre ritrova un suo ordine Questa tendenza generale si incontrò nel 68 con una tradizione pedagogica anti autoritaria: banalizzando si arrivò quindi ,nel sentire comune, a pensare che i genitori non debbano fare i genitori, che ogni autorità deve essere bandita , che è pericoloso per la salute mentale del bambino porre dei limiti al suo libero agire Allora conseguentemente qualunque cosa faccia il bambino e poi il giovane lascialo fare, intervenire potrebbe compromettere il suo libero sviluppo. Naturalmente sarà poi la società a intervenire, la vita non fa sconti a nessuno: ma il giovane è impreparato ad affrontare la vita perche i genitori non lo hanno preparato E’ invece necessario che il padre faccia il padre, la madre la madre: se uno dei due o è assente o incapace l'altro ne prende anche il ruolo; se tutte e due i genitori sono assenti o incapaci altri ne devono prendere la funzione Il ruolo dei genitori è insostituibile e necessario , deve essere comunque assicurato . ------------------- Per critiche e commenti forum@giovannidesio.it ---------- Per approfondimenti: www.giovannidesio.it (§)