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Problemi e società

Martiri spagnoli

Giovanni De Sio

Lunedi,19 novembre 2007--------------- Il 28 ottobre si è proceduto alla beatificazione di 493 martirizzati per la fede in Spagna nel corso della guerra civile- Incredibilmente il giorno dopo componenti di centri sociali hanno inscenata una indegna provocazione verso i fedeli di una parrocchia romana con il seguito di qualche piccolo tafferuglio e intervento di carabinieri . Non basta pero indignarsi :c’è da chiedersi come mai possano avvenire cose del genere. Non pochi poi anche nell’ambito cattolico si chiedono se la chiesa non ha ecceduto in prudenza nell’attendere tanto tempo per la proclamazione della beatificazione, se insomma le ragioni dell’opportunità politica non abbiano per molto, troppo tempo, prevaricato sulle ragioni della verità Il problema si pone in realtà non solo per i martiri di Spagna ma un pò per tutta la infinita sequela dei martiri cristiani del 900, secolo che può essere definito a ragione come quello dei martiri cristiani molto più dei primi secoli: in realtà infatti il numero dei martiri del 900 supera di gran lunga quello dei 250 anni delle storiche persecuzioni nell’Impero Romano Il problema è che molti pongono il dubbio se si tratta di persone uccise per motivi politici o di martiri della fede. Nel nostro esempio possiamo chiederci se i 493 beatificati furono uccisi perche considerati, a torto o ragione ,sostenitori del Franchismo, nemici della repubblica o della rivoluzione e semplicemente perche testimoni della fede in Cristo (martire significa infatti propriamente:” testimone”) Nel primo caso dovrebbero essere considerati fra le infinite vittime della follia delle rivoluzioni e delle guerre del secolo trascorso, certamente il più sanguinoso della storia umana . La verità storica pero è molto chiara: i martiri di spagna non furono uccisi per aver compiuto azioni particolari o per lo meno per essere accusati, magari senza fondamento, di averlo fatto ma semplicemente perche erano cristiani : l’essere cristiani in quel tempo. in quel luogo era considerato di per se oggettivamente essere una fatto che meritasse la morte perché il cristianesimo era di per se oggettivamente, al di la della buona fede, delle buon intenzioni del singole un male da estirpare a qualunque prezzo eliminando anche fisicamente coloro che non vi rinunciassero. In realtà si tratta dello stesso atteggiamento delle persecuzioni dell’impero romano:il cristiano non era accusato di questo o quell’altro reato specifico ma semplicemente di essere cristiano perche il cristiano era nemico del mondo , del genere umano, causa di ogni nefandezza : per queste fanciulle del tutto innocenti e uomini dalla vita integerrima furono mandati a morte e chiamati martiri (testimoni ) della fede. Nel 900 si era diffusa una pregiudizio simile a quello dell’impero impero romano: la religione è l’oppio dei popoli , il nemico fondamentale della Rivoluzione che avrebbe estirpato per sempre dal mondo ingiustizia e sopraffazione. Per quanto i singoli credenti potessero essere onesti e facessero del bene tuttavia erano di per oggettivamente i nemici capitali, anzi più bene facevano più erano pericolosi, al di la delle loro buone intenzioni Pertanto i beatificati di Spagna non sono vittime politiche in una guerra civile che vide orrori dall’una e dall’altra parte ma propriamente martiri nell’accezione propria dle termine. Il discorso naturalmente non è limitato alla Spagna ma può essere ripetute per le tante situazioni simile del secolo scorso. . -------------------

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