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Problemi e società

CONQUISTE DI CIVILTA

Giovanni De Sio

CONQUISTE DI CIVILTA' Lunedi, 1 ottobre 2007 ------------------ Nell’ambito di temi etici e civili spesso il discorso viene chiuso con l’affermazione che, al di la di tutti i motivi specifici e particolari, si tratta comunque di conquiste di civiltà alle quali quindi non si può rinunciare In verità è opinione abbastanza diffusa che istituti come l’aborto, il divorzio, il matrimonio omosessuale siano conquiste civili e che un popolo che non se ne gloriasse sarebbe un popolo sostanzialmente incivile. L’argomento non è privo di suggestione e di forza di convinzione e va quindi attentamente esaminato. Innanzi tutto c’è da chiedersi: che vuole dire conquista di civiltà? Si tratta evidentemente di un giudizio di valore, cioè del confronto fra un modello di società che abbiamo in mente e che definirebbe i caratteri della vera civiltà o almeno della civiltà attualmente più evoluta. Chiaramente pero è facile rendersi conto che i modelli di società sono molteplici e che variano indefinitivamente nel tempo e nello spazio: ogni cultura ha la sua idea di cosa sia la “civiltà”. Possiamo dire che ogni cultura ha la sua autocentralità , una sua autorefenzialità: ritiene cioè che i propri valori siano quelli “veri” o almeno quelli più alti. Questo avviene per una naturale quasi inevitabile prospettiva psicologica deformante gia nelle società cosi dette dei primitivi che spesso definiscono se stessi semplicemente come “gli uomini,” cioè “i veri” uomini : analogamente la nostra civiltà occidentale non ha dubbi sostanzialmente nel ritenersi la “vera civiltà”, come tutte le altre che la hanno precedute d’altronde e presumibilmente quelle che la seguiranno. Posto cosi il problema però resterebbe impossibile definire un qualunque istituto come una conquista di civiltà senza pensare semplicemente al modello che ci siamo messi in mente: Il divorzio, l’aborto, il matrimonio omosessuale sono conquiste di civiltà se io penso che la civiltà debba avere questi istituti : siamo cioè in un evidente “circolo vizioso”, come dicono i logici, per cui definiamo civiltà quella che ammette il divorzio, l’aborto e il matrimonio gay e quindi ne concludiamo che questi istituti siano elementi essenziali della civiltà. E’ un discorso logicamente inconcludente ma che ha grande potere suggestivo perchè si fonda sulla premessa nascosta che la nostra società sia portatrice della “vera” civiltà o almeno della “la civiltà superiore” Occorre allora criticamente approfondire tali istituti, cercare di comprendere a quale risultati essi possano portare la nostra società : cercare di comprendere se essi sono gli elementi che porteranno al successo della nostra civiltà o piuttosto i segni della decadenza. Il fatto che tali fenomeni siano presenti, che si diffondano. che si generalizzino non significa di per sé che si tratta di valori: allo stesso modo non potremmo dire che poichè la tossicodipendenza è diffusa e generale questa sia una conquista di civiltà. Parlare infatti di conquista di civiltà è pur sempre una valutazione che noi diamo di un fatto e non la semplice rivelazione che il fatto esiste ed è molto diffuso. In conclusione quindi sarebbe illogico pensare che se certi fenomeni come il divorzio, l’aborto,il matrimoni gay vanno diffondendosi , per questo solo fatto possono essere considerati “conquiste di civiltà “? -----------

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