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Problemi e società

GUERRE SANTE

Giovanni De Sio

Lunedi, 17 settembre 2007 ------------------ Da alcuni anni purtroppo l’argomento principale di discussione a livello internazionale è quello della cosi detta “guerra santa”. Molti ritengono che in effetti si tratta di un travisamento dell’islam ma è un fatto comunque che c’è un numero, non si sa bene quanto ampio, di persone nel mondo di oggi che ritiene che la fede debba essere difesa con le armi e che in nome di Dio uccide indiscriminatamente e compie orribili stragi . E’ comunque una realtà storica che la fede nell’Islam fin dall’inizio si è diffusa soprattutto attraverso le guerre, si è affermata con la marcia di eserciti vittoriosi. Noi possiamo dire invece che la nostra fede cristiana si è diffusa con il sangue dei martiri che si è affermata con la predicazione ,la parola, l’esempio. Tuttavia ciò è vero soprattutto per i primi secoli: non possiamo nè dobbiamo dimenticare che in seguito anche la fede cristiana è stata usata come giustificazione di guerre e stragi innumerevoli, non meno di quella islamica. Non mi riferisco tanto alle guerre di difesa dei cristiani contro la avanzata musulmana pur comprensibile : ma soprattutto alla lotta armata alle eresie che afflissero l’alto e il basso medioevo per prorompere poi in quella spaventosa tragedia collettiva che fu per l’Europa del ‘600 le lotte fra cattolici e protestanti. In nome di Dio quindi si sono compiuti crimini e stragi anche da noi,purtroppo: è un dato di fatto che possiamo si analizzare e spiegare ma che non possiamo fingere che non sia accaduto Da qui si sono elevate in questi ultimi tempi alcune voci, che partendo dall’analisi del Jihad hanno concluso che è la fede stessa in un dio che porta al fanatismo e quindi alla “guerra santa” che sarebbe quindi un fenomeno strutturalmente collegato alla religione e non un fatto accidentale, scaturente da un fraintendimento, una deviazione dal retto sentire della fede. Non ci pare pero che una tale ipotesi possa essere sorretta, non dico dalla teoria, ma dai fatti storici effettivamente accaduti. Se fosse di per se la fede in Dio a portare a fanatismo e guerre sante questi fenomeni non si dovrebbero verificare (o dovrebbero essere almeno attenuati) in contesti non religiosi . Ma senza andare troppo indietro nel tempo e semplicemente guardando il nostro passato prossimo possiamo vedere agevolmente come i fatti storici smentiscano in pieno una tale ipotesi. Il Novecento è stato pieno di “guerre sante” da parte di chi combatteva contro le religioni in nome di un ateismo programmatico e intransigente, una vero furore e fanatismo antireligioso. Nel ‘900 si sono affrontati concezioni totalizzanti come il comunismo, il nazismo, i liberalesimo ciascuno delle quali riteneva di essere il depositario unico e definitivo della “verità” che avrebbe reso il nostro mondo un paradiso e estirpato il male e l’errore. Infatti giustamente questo periodo è stato definito come quello delle “lotte religiose”: le conseguenze sono state funeste come mai era avvenuto nella storia: il nazismo ha scatenato la più grande guerra della storia con 54 milioni di morti e il genocidio di 6 milioni di ebrei. il comunismo poi ha provocato, si dice, 80 milioni di morti ( ma sono molti di più) prima di crollare definitivamente su se stesso. Anche essi pensavano di combattere una guerra santa anche senza Dio e anzi contro Dio. Con ciò si comprende che non è la fede in Dio a scatenare le guerre sante: diciamo che è invece la presunzione dell’uomo di mettersi al posto di Dio : cosi l’uomo attribuisce a dio le “sue” guerre oppure si considera egli stesso Dio, detentore della verità assoluta e quindi ugualmente ritiene le sue “guerre sante”: in ogni caso i risultati sono sempre catastrofici, come sempre quando l’uomo si mette al posto di Dio. . -----------

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