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Etica e scienza

Giovanni De Sio

ETICA E RICERCA SCIENTIFICA Lunedi, 28 agosto 2007 ------------------ Quando si tratta di etica e di scienza occorre sempre chiarire i concetti: nasce spontaneamente infatti subito l’idea che in effetti i due termini sono in contraddizione. La scienza infatti e l’etica hanno paradigmi gnoseologici distinti e diremmo anche opposti. Esse, infatti si basano , rispettivamente ,su “giudizi di fatto” e “giudizi di valore” come vengono definiti generalmente in filosofia. In termini esemplificativi nella scienza: al medico interessa se il paziente è affetto o meno da una certa sindrome e non si pone certo il problema se sia o meno giusto. Nell’etica invece il verificasi di un evento non indica affatto se esso è lecito o meno: anche se molti o, al limite, tutti rubano ciò non significa affatto che sia bene rubare. Anzi possiamo dire che siamo tutti imperfetti, cristianamente ci dichiariamo e siamo tutti peccatori: ma non per questo il peccato cessa di essere peccato o non bisogna lottare contro di esso. Scienza e ed etica quindi hanno carattere diversi sembrano irriducibili l’una all’altra. Allora che senso ha parlare di un rapporto fra etica e ricerca scientifica? Innanzi tutto chiariamo che l’etica non vuol porre dei limiti alla scienza: non si tratta, ovviamente, di respingere conclusioni scientifiche che siano, o sembrino, in contrasto con esigenze etiche. E’ sempre un grave errore logico confondere “ciò che è “ con quello “che deve essere “ Si rischia di ripetere ancora casi come quelli di Galilei che tanto hanno pesato negativamente sulla fede e sulla Chiesa Si parla invece di “ricerca scientifica” e non di “conclusioni scientifiche” Facciamo un esempio Si dice che l’imperatore Federico di Svevia ordinasse che alcuni bambini fossero allevati senza che nessuno parlasse mai loro per vedere quale linguaggio questi avrebbero usato. Si narra che i bambini morissero tutti e quindi l’esperimento non desse alcun risultato. A parte che quasi certamente l’aneddoto è leggendario, tuttavia a tutti è chiaro che esperimenti del genere non possono essere condotti per motivi etici. Passando a avvenimenti purtroppo reali: nei lager nazisti furono condotti esperimenti medico scientifici sui prigionieri: tutti ne hanno orrore e coloro che li condussero sono indegni della qualifica di scienziato, di medico e anche di uomo. aggiungeremmo. In effetti nessuno ha dubbi che non si possono usare come cavie bambini o prigionieri come fecero Federico II e o i medici nazisti: i diritti naturali dell’uomo sono tali che anche la ricerca scientifica ( non la scienza) devono pure cedere il passo A tutti è quindi chiaro che la ricerca scientifica ( non la conoscenza scientifica ) deve avere dei limiti : sembra una cosa assolutamente pacifica ed autoevidente. Allora perché tanta discussione e spesso tanta acrimonia in particolare verso i moniti della Chiesa Cattolica e anche accuse di oscurantismo. Il problema è che le nuove frontiere delle scienze medico biologiche pongono problemi etici nuovi, che non trovano riscontro nella tradizione etica consolidata. In particolare il problema fondamentale è “quando un uomo diventa un uomo?” Al concepimento, alla nascita,in un periodo intermedio fra l’una e l’altra? E ancora, è possibile modificare il patrimonio genetico per scegliere il figlio che vogliamo con determinate caratteristiche fisiche e psichiche prescelte? Si tratta di problemi gravi,che incidono sulla base stessa di ogni valore di civiltà :il valore stesso della vita umana. In questa visuale quindi la ricerca scientifica deve tener conto dell’etica, non può agire in base a un preteso astratto principio di libertà di ricerca: ogni libertà è veramente concreta quando incontra il suo limite.------------

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