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Problemi e società

Piero Angela

Giovanni De Sio

ASCOLTANDO PIERO ANGELA: SCIENZA E NON SCIENZA Lunedi , 20 agosto 2007--------------- Piero Angelo cura un interessantissima trasmissione che seguo da sempre, per quanto ricordi. Qualche tempo fa fui colpito da una sua affermazione: nella scienza non avrebbe senso chiedere il parere della gente: non si può chiedere a chiunque di pronunciarsi se la velocità della luce sia o meno quella indicata di 300.000 Km al secondo. Invece negli altri campi tutti possono aver una loro legittima opinione: la conclusione logica sembrerebbe allora che non si possa distinguere oggettivamente il vero dal falso. L’affermazione ha qualcosa di vero ma nella sostanza è errata. Certamente nella scienza le conoscenze specifiche sono ben riconoscibili : l’idea che la velocità della luce sia diversa da quella indicata verrebbe presa in considerazione dal grosso pubblico solo ed esclusivamente se chi lo affermasse fosse un fisico di rilievo Certamente: ma nell’ambito della comunità scientifica il criterio non è certamente del titolo accademico ma le argomentazioni che l’autore della teoria presenta. Non importa se sia o meno laureato in fisica: gli argomenti vengono esaminati e accettati o rifiutati a seconda che siano più o meno attendibili. In generale una teoria nuova viene variamente giudicata: possono passare dei decenni fino a che venga accettata o rifiutata dalla generalità della comunità scientifica e comunque nessuna verità scientifica è considerata mai definitiva ed è sempre possibile una revisione : si dice anzi che ciò che non è falsificabile non è scientifico Ma cosa avviene invece per una opinione di carattere morale, religiose,sociale? In questo caso non si ritiene che la questione debba essere decisa da un numero estremamente esiguo di persone, gli scienziati specialisti del campo: un pò tutti sono invitati a pronunciarsi, ad esprimere la propria opinione. E qui la differenza dalla scienza appare evidente Questo però non significa che tutte le opinioni siano ugualmente valide e che quindi non esistono verità e falsità come Piero Angela forse inavvertitamente lasciava supporre. Anche nel caso dei problemi umani, come nella scienza, tutte le teorie e le interpretazioni sono possibili e vanno esaminate come avviene nella scienza che per principio non da mai niente per scontato Non è pero assolutamente vero che tutte le interpretazioni, tutte le opinioni abbiano la stessa validità: alcune opinioni sono coerenti e trovano riscontri nei fatti, altre invece sono contraddittorie e smentite dai fatti: nessuna verità può essere indicata come una verità definitiva cosi come avviene nella scienza. Il fatto che sia consentito a tutti di esprimere le proprie idee non significa che tutte abbiano la stessa validità . Non posso affermare per esempio che il divorzio sia una conquista di civiltà, che la religione sia espressione di ignoranza ( o i loro contrari) senza dare argomenti, prove, soprattutto fatti che convalidi la tesi sostenuta Ognuno può pensare quello che vuole, siamo in regime democratico: ma da questo dedurre che tutti abbiano ugualmente ragione sarebbe un errore logico essenziale. Questa proprio sarebbe una opinione logicamente contraddittoria e impossibile Tutti possono esprimere opinioni su tutto e alla fine molti credono di avere effettivamente opinioni sensate su tutto: ma per avere opinioni sensate occorre conoscere i fatti, e saperli inquadrare : come per la scienza non è vero che tutti conoscono tutti i fatti e sopratutto li sanno interpretare coerentemente . Nella scienza la cosa appare evidente, nel campo umano è molto meno evidente ma non per questo meno vero Diciamo pure che questo errore nasce anche da un certo tipo di scuola semplicistica e superficiale . Nei dibattiti in classe , nelle assemblee più o meno consentite, nelle manifestazioni più o meno osannate, i giovani parlano di tutto: dal terrorismo all’economia , dal divorzio all’eutanasia senza aver acquisito su questi temi la benchè minima conoscenza. Vengono fuori quindi discorsi che non tengono conto dei fatti più elementari (che sono sconosciuti ), illogici, contradditori. essenzialmente superficiali, insulsi e essi vengono ricevuti e considerati come un prezioso contributo, come un fatto di libertà e democrazia, senza distinguere fra qualcuno che ha detto qualcosa di fondato di sensato e i tanti che hanno detto solo e semplicemente delle “sciocchezze”: sarebbe politicamente non corretto, bloccherebbe la creatività giovanile, sarebbe intervento censorio. Soprattutto però senza un quadro di riferimento, i criteri interpretativi (cultura) come si potrebbe distinguere fra opinioni fondate e opinioni non fondate? Senza il confronto con i fatti tutte le opinioni sono equivalenti, tutto è vero e tutto è falso anche perchè verità e falsità non avrebbero senso. .--------------------

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