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Problemi e società

Individualismo

Giovanni De Sio

Individualismo rinascimentale

 Lunedì, 30 luglio 2007 ------------------

 Nella storiografia dell’ 800 vi è una tendenza a caratterizzare l’Umanesimo e il Rinascimento come il momento in cui emerge la individualità con il corollario più o meno esplicito che questo fatto abbia poi permesso il progresso civile e scientifico della civiltà europea negli ultimi secoli . Il concetto fu espresso da Burckardt nell’800 che notò come mentre le cattedrali medioevali appaiono opere collettive e poco o niente viene tramandato dei loro costruttori invece nell’umanesimo emergono le grandi figure artistiche di un Michelangelo o di un Raffaello : Il concetto può essere considerato in un certo senso valido anche se occorre guardarsi da schematizzazioni semplicistiche e fuorvianti. Per approfondire il concetto bisogna chiederci che intendiamo per emergere della “individualità”. Se intendiamo che l’ uomo prende coscienza di se come un unicum irriducibile allora si deve riconoscere che esso è un tratto caratterizzante e fondamentale del cristianesimo. Secondo la visione cristiana infatti l’uomo, ciascun uomo ha un’anima immortale creata direttamente da Dio, è responsabile in prima persona delle sue azioni delle quali risponderà direttamente nel giorno del giudizio : non conta appartenere a questa o quelle stirpe o comunità o nazione ma solo e unicamente le azioni personalmente compiute. . A ben vedere quindi non ci pare che questo sia il senso dell’emergere della individualità rinascimentale, Essa invece si caratterizza per un altro tratto:l’uomo mette la sua azione non al servizio di questa o quella causa ritenuta giusta o di questa o quella comunità di appartenenza naturale o elettiva ma intende semplicemente agire per se stesso, pone cioè come fine della propria azione la propria individualità. Diciamo in termini moderni: individuo contrapposto a persona: La persona è caratterizzata infatti nell’azione dal rapporto con l’altro, il vivere nella collettività e per la collettività mantenendo però le proprie caratteristiche individuali. L’individuo invece si caratterizza come una monade chiusa in se che non riconosce altri valori che se stesso, elevato a criterio principale di ogni azione. In altre e più semplici parole potremmo dire egoismo elevato a sistema. E l’uomo che prende se stesso come scala di valori in realtà si pone al posto di Dio Ora nel Rinascimento in qualche misura vi è presente anche la deificazione dell’uomo e può essere considerato anche vero in qualche misura: tuttavia i suoi aspetti positivi non possono essere rintracciati in questo aspetto In realtà infatti è proprio il dilagare di un individualismo esasperato che minaccia le fondamenta del nostro viver civile. Se ciascuno pone come fine della propria azione solo e semplicemente se stesso non abbiamo più una comunità ma una insieme incoerente di individui: La società infatti non è la semplice somma degli individui ma è la loro interazione secondo principi, modelli, sentimenti condivisi. E fuori dalla società non si può nemmeno essere felci: perchè la natura umana richiede di dare e ricevere amore e solidarietà:L’individualismo egoistico quindi non solo mina le basi della società ma anche rende infelici. Accade cosi che l’uomo che cerca incondizionatamente solo e esclusivamente la sua felicità non la trova, ma chi invece si muove per la felicità altrui trova anche egli stesso la sua felicità ..-------------------- Per critiche e commenti forum@giovannidesio.it ---------- Per approfondimenti: www.giovannidesio.it (§)