Pubblicato su www.cattolici.net   lunedi ,6/6/05               HOME

Problemi e società

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BUONI E BUONISTI

di: Giovanni De Sio

 

Non si deve credere che il “buono” (il giusto il saggio. il virtuoso, il santo) sia una persona accomodante e sempre un “simpaticone”. Il”buono” è colui che si oppone a (quello che egli crede ) male ( errore, vizio) che è sempre abbondante nel mondo e quindi entra fatalmente in contrasto con gli altri. Infatti la figura del "buono" è quasi sempre quello del perseguitato. Cosi Socrate fu condannato a morte dai suoi concittadini perchè li rimproverava e nei Vangeli si dice: beati i perseguitati . Gesu dice pure “ non sono venuto a metter pace, ma la spada perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre” perchè chi pratica la virtù deve anche sapere dire dei no dolorosi anche alle persone che ama. Non è buon padre (maestro, governante) colui che dice sempre si Il “buonista “ invece è colui che per non inimicarsi gli altri, per essere simpatico e popolare si adegua al conformismo prevalente è dice sempre di. Può essere anche solo un debole ma certamente non è un “ buono, un virtuoso” La socialità infatti non va confusa con la acquiescenza : non è veramente sociale colui che semplicemente ha rapporti buoni e cortesi e per non guastarli lascia che altri commettano errori e male e che vadano pure in malora ma colui che si pone il problema degli altri, del loro agire che richiama e suggerisce, che dice ciò che è vero anche se spiacevole non temendo in questo modo di perdere il buon rapporto. Non per niente spesso i santi poi non avevano sempre un ottimo carattere: qualcuno era pure un pò scorbutico, un pò troppo rude nell’annunciare il vero e il bene : ma è proprio delle anime nobili e volte al bene indignarsi di fonte al male del mondo.

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