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Problemi e società

Se non ora, quando

Giovanni De Sio

Giovedi,17 febbraio 2011
E’ stato questo il titolo di una manifestazione che ha avuto un successo enorme superiore a ogni previsione e la partecipazione in moltissime città estere perfino della capitale mozambicana Maputo.
Non entriamo qui deliberatamente nelle polemica politica che è in effetti è stato l’elemento catalizzatore dell’avvenimento ma ci soffermiamo un momento sul significato generale dell’avvenimento. Si tratta di una rivendicazione della dignità femminile della opposizione o meglio del disgusto di fronte al fatto che una donna possa farsi strada nella vita mostrando e soprattutto donando le sue bellezze ai potenti di turno. Il motivo che ha accomunato le tante anime della manifestazione da quella della suora missionaria che combatte giornalmente la prostituzione, la nuova schiavitù dei nostri giorni fino alle post femministe più o meno arrabbiate contro la “nefasta ingerenza” della Chiesa nelle faccende della morale sessuale. Però poniamoci una domanda : ma perchè sarebbe disdicevole o meglio disgustoso per una donna farsi strada usando la propria bellezza o meglio o per dirlo con franchezza, con prestazioni sessuali. Qualcuno ha enunciato questa teoria: ognuno si serve dei doni che ha avuto dalla natura. Anche la bellezza fisica è un dono al pari dell’intelligenza : quindi non c’è nulla di male a servirsene per riuscire nella quotidiana lotta per la vita e per il successo che ognuno legittimamente intraprende. Si potrebbe rispondere però che se si diventa consigliere regionale per “meriti fisici” e non per competenza politica è come se si imbrogliasse a un concorso: anche chi supera per raccomandazione o perchè ha copiato in realtà ha usato “quello che aveva”: però è chiaro che non ha usato le capacita e le attitudini richieste. Tuttavia questa risposta, pure data da molte, non affronta la questione propriamente di fondo: perche sarebbe disdicevole, meritevole del disprezzo universale di tutte le piazze del mondo il fatto che una donna raggiunga le proprie mete, come ad esempio alti guadagni, usando il proprio corpo? Non ci sembra facile dare una risposta positiva partendo da certi assunti, diciamo, per intenderci, da certo femminismo di ispirazione del 68 che grida che l’utero è della donna che ne può fare quello che vuole. Infatti in questa ottica: se una donna vuole vendere la sua sessualità al migliore offerente sono fatti suoi, nessuno dovrebbe intervenire: quindi come pure qualche oratrice ha sostenuto non si tratta di un fatto morale (“morale” pare sia poi diventata quasi una mala parola) ma semplicemente di una infrazione alle selezioni concorsuale per posti di lavoro. La soluzione non ci pare in ordine con il significato generale della manifestazione. Se ammettiamo che è del tutto lecito usare il proprio corpo, la propria sessualità in ogni modo non si vede perche le tante donne, che la usano ( siano esse escort, libere prostitute, ragazze da calendario) siano da condannare.
Il fatto è che in realtà tutti vedono come l’dea che la donna raggiunga le proprie mete non per le sue capacita culturali di intelligenza di sensibilità ma perche offre la sua sessualità al migliore offerente è una offesa alla femminilità alla dignità, all’immagine della donna.
Insomma: non si puo sostenere che solo se la donna fosse costretta sarebbe un male ma che se la donna invece offre liberamente la propria sessualità questo sarebbe lecito. Ma questa conseguenza è logicamente proprio quella a cui si perviene se si parte dall’assunto che non vi sono regole morali nella sessualità che il solo parlarne sarebbe una intollerabile ingerenza nelle scelte e personali di ciascuna, che esiste una liberta irrelativa in campo sessuale In sostanza la prostituzione nelle sue varie forme sarebbe cosa lecita mentre solo la costrizione alla prostituzione sarebbe illecita. Ma allora sarebbe come dire che bere un caffè sarebbe lecito ma costringere una persona a berlo sarebbe illecito. Certamente nel caso del caffè sarebbe indubitabile. Ma esistono valori etici per cui la bellezza, che è pure un dono di natura ( di Dio, se preferite) può essere usata nell’ambito dell’amore( nessuno lo nega) ma se posto in altro ambito diviene invece una colpa e una vergogna. cosi come sempre è stato per tutti i popoli e le epoche.
Pare che la morale sessuale, in certi ambienti, cacciata dalla porta rientri poi dalla finestra
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