Rubriche

Problemi e società

Cristiani e nuovo M.O

Giovanni De Sio

Lunedi, 7 febbraio 2011
Il 1 gennaio l’attentato di Alessandria in una chiesa copta poneva il drammatico problema dei cristiani in Medio Oriente: nello spazio di pochi giorni tutto sembra esser cambiato e ci si pone l’interrogativo di quale possa essere la sorte dei cristiani nel nuovo quadro politico sociale che va delineandosi. Non è possibile dare una risposta perchè gli avvenimenti sono ancora cosi fluidi , cosi incerti che nessuno può prevedere veramente quale sarà l’esito finale. Si può ragionevolmente essere certi che Mubarak perderà il potere cosi come un pò tutti i rais degli attuali regimi a meno che non riescano a fare riforme sostanziali ma è impossibile prevedere quale tipo di società, quale assetto politico finirà con il prevalere: da questo ovviamente dipenderà il destino dei cristiani in Medio Oriente.
Cerchiamo comunque di fare il punto della situazione. Vediamo innanzi tutto il quadro storico. Nella tradizione islamica i cristiani ( e gli ebrei ) costituivano il popolo del libro (Ahl al-Kitab), erano i Dimmy (i protetti) : avevano liberta di religione ma non la pienezza dei diritti civili. Con la diffusione della cultura e dei modelli occidentali l’assetto politico dei paesi islamici entrò in crisi. Si manifestarono due correnti culturali una favorevole alla conciliazione dei modelli islamici con quelli occidentali ( i Giovani Turchi ad esempio) e un altra invece che sosteneva la loro alterità e quindi il ritorno all’islam integrale. Con la fine del colonialismo dopo la seconda guerra mondiale un po dappertutto prevalsero correnti nazionaliste che si ispiravano ai modelli occidentali in versione alquanto vagamente socialista ( Nasserismo in Egitto e un po dappertutto , bath in iraq e Siria, FLN in Palestina ). Il laicismo del modello ebbe l’effetto , dopo oltre un millennio, di emancipare i cristiani. di far ritrovare a essi la pienezza dei diritti politici un po come era avvenuto nell’800 per gi ebrei in Europa. Dagli anni 80. però, i regimi laici cominciarono ad entrare in crisi non essendo riusciti a risolvere gli enormi problemi di sottosviluppo e finirono con il degenerare nella corruzione e nella tirannia. A questo punto riprese quota la opzione integralista: tornare all’islam come reazione al fallimento del laicismo di stampo occidentale. In questo quadro pero si tornava pure alla antica emarginazione dei non mussulmani cioe dei cristiani come prevista dal Corano La situazione si aggravò con il conflitto violentissimo con l’Occidente dopo l11 settembre. I cristiani sono sospettati di essere dei complici dei loro correligionari occidentali mentre i deboli regimi laici erano poco disposti ad affrontare ulteriore impopolarità per difenderli. Questo in sintesi il quadro in cui maturarono gli attentati di Alessandria l’ultimo e il più grave di una serie infinita di episodi simili. Improvvisamente, però, il quadro sembra del tutto mutato : masse sconfinate di cittadini spinti dalla povertà, dalla disoccupazione dalla spaventosa corruzione delle classi dirigenti sono scesi in piazza travolgendo impetuosamente i governi, un nuova caduta del Muro di Berlino possiamo dire. In effetti le motivazioni sono simili : il confronto con il tenore di vita degli occidentali e la scoperta della propria arretratezza. I modello in tutte e due i casi sono quello occidentali e quindi anche laicismo e libertà religiosa. Al movimento si sono però accodati anche i movimenti islamisti che d’altra parte sono gli unici che hanno una organizzazione diffusa e capillare. Se questi ultimi riusciranno a prevalere a impossessarsi della rivoluzione, come riuscì a fare Khomeini 30 anni fa in Iran allora avremo la formazione di repubbliche islamiche e i cristiani saranno ancora emarginati. Tuttavia pare piuttosto difficile che questo possa avvenire e gli stessi movimenti religiosi in campo appaiono molto moderati. Vi è quindi la fondata speranza che i cristiani possano tornare a godere della parità dei diritti in stati democratici sul modello occidentale.
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