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La Sentinella

Giovedì 22 luglio 2004

 

Nicholas Berg: analisi del comunicato terroristico

 

Il filmato relativo alla decapitazione di Nicholas Berg ha scosso il mondo intero. Tuttavia, raramente è stata fornita la traduzione del comunicato che veniva letto. Generalmente, si crede che esso sia la lettura della sentenza di morte, ma ciò non è per nulla vero.

 

Il comunicato infatti non parla né di Berg né dell’imminente decollazione, e questo – a nostro parere – ci sembra avvalorare i dubbi su quell’esecuzione che potrebbe essere stata eseguita in un altro momento o ai danni di un uomo già ucciso. D’altra parte, tutta la vicenda appare poco chiara e sembra più un oscuro affare di spie che di un occasionale ostaggio.

 

Tale problema però ora non ci interessa particolarmente. Esaminiamo invece il testo letto, che è soprattutto un’esortazione propagandistica in favore del jihad, e come tale è rivolta non agli occidentali ma ai mussulmani

 

Il messaggio

 

Lode a Dio che piega il sole con un cenno e che raggiunge  gli infedeli sconfiggendoli.

Dio con la sua giustizia ci guarda tutti i giorni , benedizione su tutti coloro le cui case sono illuminate dall’islam.

 

Nazione dell’Islam,

la prima luce dell’alba  già si intravede così come si comincia a intravedere la vittoria. Dio ci ha onorato a Falluja con una vittoria da Lui stesso propiziata e appoggiata.

 

Nazione dell’Islam,

c’è ancora forse una scusa  per restare indifferenti ? Come può riuscire a dormire un mussulmano mentre vede sgozzare l’Islam, mentre vede calpestare la sua dignità , mentre vede la fonte di disonore e delle sevizie nella prigione di Abu Ghraib?

 

Dove è la vostra indignazione  per il trattamento ricevuto dalla religione di Dio ? Dove è la vendetta  per gli abusi e i soprusi contro le donne e gli uomini mussulmani dentro le prigioni dei crociati?

 

Dio vi ringrazia  ma vi chiede : perchè non vedete che Dio si è mostrato? Perchè non vedete da soli  i giovani dell’islam sempre volenterosi e dediti al sacrificio?

Possibile che non apprendiate da loro cosa significa sacrificio?

 

Per quanto ancora somiglierete alle donne e non fate altro che gemere, e urlare e piangere?

Tra i sapienti c’è chi si rivolge ai popoli liberi del mondo, chi spera in Kofi Annan, che implora l’aiuto di Abu Moussa [segretario della lega arab]) , chi promuove manifestazioni pacifiste come se non avesse mai ascoltano le parole di Dio “o mussulmani, incitate i credenti al combattimento”. Non siete ancora sazi della guerra santa fatta attraverso i congressi  e le riunioni culturali ?

 

Non è ancora giunto per voi il momento della vera guerra santa  fatta sguainando la spada  con la quale fu inviato in terra il signore dei profeti? Oppure, come al solito disapproverete la nostra azione per compiacere gli americani?

 

Che il Profeta sia benedetto, Lui è il nostro migliore difensore lui che ha ordinato di tagliare la testa  ai prigionieri della battaglia di Badr.

 Noi vediamo in  lui la nostra guida.

 

Quanto a te Bush , cane dei crociati , con l’aiuto di Dio , devi aspettare che arrivino giorni molto difficili. Insieme ai tuoi soldati ti pentirai di aver posto piede in Iraq e di avere alzato la spada contro i mussulmani.

 

Quanto a voi, mogli e madri degli americani, noi vi diciamo che abbiamo offerto  all’amministrazione americana lo scambio di questo prigioniero con alcuni prigionieri  di Abu Ghraib,  ma l’amministrazione ha rifiutato.

 

Noi vi diciamo che è stata offesa la dignità delle musulmane e dei mussulmani nelle prigioni di Abu Ghraib e in altre prigioni. Per questo voi dovete  aspettare bare e ancora bare seguite da altre bare.

 

L’approfondimento

 

A tale proposito, sono opportune alcune osservazioni chiarificatrici. Viene ricordata la battaglia di Badr. Evidentemente, ci si rivolge ai mussulmani perchè difficilmente un occidentale coglierebbe il senso di questo richiamo.

 

Nel 634, terzo anno dell’egira – presso i pozzi di Sadr – circa 300 mussulmani affrontarono quasi mille soldati provenienti dalla Mecca che avevano avuto il compito di proteggere una carovana. I seguaci di Maometto furoni i vincitori. Si trattò di un piccolo scontro, ma nella storia dell’Islam ebbe una grande importanza e si parlò anche di visioni di Maometto, di intervento di angeli, di atti eccezionali di eroismo. Il fatto è considerato comunque come la prima battaglia del jihad .

 

La sorte dei superstiti viene variamente decritta: alcuni vennero rilasciati, ma altri furono decapitati per ordine diretto di Maometto. Il comunicato, ricordando l’episodio, vuole giustificare l’uso della decollazione per i nemici dell’Islam, visto che già nella prima battaglia Maometto stesso dispose in tal modo.

 

Tutto lo scritto è pregno di uno spirito religioso con continui richiami alla fede, al Corano, agli haidith, in tono drammatico ed escatologico. I sequestratori sentono di detenere la verità e la vittoria. Non c’è spazio per il compromesso, che sarebbe un tradimento della Santa Causa.

 

Viene cosi – senza alcuna esitazione – affermato il rifiuto dell’Onu e di qualsiasi mediazione, del confronto culturale, del pacifismo nonché del conseguente  richiamo alla guerra “vera”, combattuta e sanguinosa, l’unica in grado di liberare l’Islam dai suoi nemici. Si fa riferimento all’“umiliazione” dei mussulmani nelle carceri che ha particolarmente colpito il mondo islamico, soprattutto per i suoi risvolti sessuali

 

Gli avvenimenti di Falluja sono percepiti come una vittoria: nel momento in cui gli americani si fermano per evitare ulteriori massacri e per tentare un accordo, gli atti in questione vengono sentiti come una vittoria.

 

Si allude poi a una richiesta di scambio di prigionieri, ma le autorità americane hanno invece sempre smentito. In merito, non sapremo se tale richiesta è stata realmente avanzata o meno, ma – come abbiamo già ricordato – tutta la vicenda è poco chiara.

 

L’impressione generale che ne ricaviamo è quella dell’impossibilità del dialogo fra occidentali e fondamentalisti. Il linguaggio stesso del comunicato pare quello di mille anni fa: nessun cittadino contempoaneo – non solo europeo – si esprimerebbe in questi termini o, peggio, trasmetterebbe una videocassetta dell’esecuzione agli organi informativi: il fondamentalismo arabo sembra quindi fuoriuscito da un romanzo di storia medievale.

 

Per quel che concerne l’ultima parte del comunicato, essa è rivolta invece agli occidentali – definiti   “crociati” – ai quali viene minacciata una serie infinita di lutti non solo per l’invasione dell’Iraq, ma per avere aggredito i mussulmani, la causa  vera e propria del jihad. 

 

Il valore esemplare della pubblica esecuzione

 

Ci si è chiesto anche per quel motivo l’uccisione è avvenuta tramite la decapitazione. Probabilmente, essa è stata sentita come la  più conforme alla tradizione islamica. In realtà va rilevato – da un parte – che in Iraq  era in uso l’impiccagione e anche la fucilazione. Dall’altra, che la decollazione necessita di persone particolarmente esperte nell’uso della spada, le quali sono difficili da reperire. Perciò l’esecuzione è stata particolarmente straziante.

 

Occorre sottolineare che la sensibilità araba è diversa, almeno per gli integralisti, i quali ritengono che la punizione dei colpevoli debba essere eseguita in pubblico, come ammonimento a tutti. Teniamo presente che qualche secolo fa anche la sensibilità occidentale era molto diversa.

 

Nel corso della Rivoluzione Francese, davanti alla ghigliottina si trovavano individui che applaudivano a ogni testa caduta. In precedenza, le pene erano molto più terribili: non solo decapitazioni, ma  torture come mezzo giudiziario ordinario.

 

Dall '800 in poi, invece, queste pratiche divennero insostenibili. Ciò spiega la nostra riluttanza a guardare le immagini della decollazione di Nicholas Berg, ma in altri tempi l'esecuzione aveva un valore "esemplare" e doveva essere mostrata pubblicamente. Lo scopo del truce filmato è dunque di fornire un esempio e di atterrire gli occidentali. Forse il proposito è già stato raggiunto.

 

Giovanni De Sio Cesari