Pubblicato in "Osservatorio Internazionale " giugno 10. n. 6     HOME

 

LA SCIENZA NELL’ISLAM  MEDIOEVALE


Giovanni De Sio Cesari

 Indice :islam, mondo antico e scienza, - eredità scientifica dell’antichità -contributo  originale  arabo

 

 

 

ISLAM, MONDO ANTICO E SCIENZA

 

La civiltà islamica è il risultato della conquista di terre di antichissime tradizioni culturali: è un  fatto unico nella storia

L’espandersi della fede islamica avvenne in brevissimo tempo in conseguenza di una conquista militare, cosa  mai accadute per nessuna delle grandi religioni, tutte precedenti all’islam e dalle quali l’islam trasse i propri credenti. In meno di un secolo  dalla morte del profeta Maometto gli eserciti mussulmani avevano conquistato la Siria, l’Egitto, il nord Africa, la maggior parte della penisola iberica e avevano fattie incursioni nel Poitou e nella Burgundia nell’Occidente. Avevano sottomesso la Persia, si erano scontrati anche con gli avamposti dell’impero cinese nell’Asia centrale e erano penetrati nel sub-continente indiano. L’Islam  si scontrò rapidamente e con forza con le maggiori civiltà dell’Asia e dell’Europa e sin da allora esse non hanno potuto dimenticare la sua esistenza o le sue pretese.

 

Gli arabi non furono nè così barbari da distruggere la civiltà né così originali da crearsene una. Ma la loro originalità consistette nel  fatto che non si assimilarono e non si persero , prima o dopo, nelle civiltà che conquistarono. Piuttosto il risultato del loro urto con l’antichità fu il formarsi di una civiltà veramente nuova al di fuori degli antichissimi contesti e ciò avvenne molto  rapidamente: appena avvenute le conquiste il processo di formazione era già cominciato .

La capacità dell’Islam a dare nuova forma al mondo antico risiede nel legame fra valori religiosi e la vigorosa forza dei combattenti arabi:, la civiltà islamica fu il risultato della interazione fra i conquistatori e i conquistati perchè molte risposte esistevano già nelle terre conquistate. D’altra parte. cercare  il sapere era uno dei valori religiosi dei mussulmani.  

Sarebbe possibile citare diversi brani del corano  e degli   Hadith al riguardo: qualche esempio

“Si dirà che sono  giudicati allo stesso quelli che hanno conoscenza e  quelli che non  le hanno?” , “

La ricerca del sapere è compito di ogni credente, uomo o donna che sia”  “L’inchiostro degli studiosi è uguale al sangue dei martiri “ ,

 

Il sapere, però, a cui qui si allude è fondamentalmente il sapere religioso cosi come avveniva nel mondo cristiano del tempo ma tale sapere fu esteso, con il passar del tempo anche alle scienze profane cosi come avvenne poi, qualche secolo dopo pure nel mondo cristiano, anche sull’esempio e sull’impulso di testi tradotti dall’arabo  

Innanzi tutto gli scienziati mussulmani, benché fossero astronomi, matematici o fisici,  intendevano non di meno di  lavorare per la gloria di Dio e al servizio della religione  quando si dedicavano alle scienze derivate dai Greci o dall’India. E’ poi, in secondo luogo, è da notare che il Corano ha definito  il ruolo dell’uomo sulla terra. Dio  ha dato all’uomo l’onore della ragione ed ha  assegnato la terra a lui  perché egli la possa modellare e per realizzare la sua  missione  e adempiere al suo ruolo sulla terra, l’uomo deve ricercare il sapere. Avendo avuto a propria disposizione contemporaneamente  il sapere  greco,  persiano e indiano i mussulmani accolsero le grandi opere delle precedenti civiltà con avidità e con infinito rispetto. Sotto i primi califfi Abbassidi, valenti studiosi furono incoraggiati a impegnarsi nella traduzione in arabo  dei migliori scritti disponibili   dal siriaco, dal greco, dal sanscrito, dal persiano, dal copto .

 

EREDITÀ SCIENTIFICA DELL’ANTICHITÀ

 

Nell’innestarsi delle tradizioni culturali dell’antichità nel mondo mussulmano  si possono sottolineare tre punti :

1) la velocità e la abbondanza delle produzioni locali di carta di buona qualità facilitarono  e intensificarono la produzione letteraria.

Nel mondo islamico I’arte dello scrivere e del copiare i libri tradotti o in originali presto si sviluppo ampiamente  e gli studenti si raccolsero per prepararsi a professioni elevate e rispettate. La produzione letteraria fu accompagnata di un vasto interesse pubblico e da una domanda sempre crescente di manoscritti. Pertanto l’arabo divenne, e rimase per secoli, la lingua franca per tutti i rami delle scienze.

2) Gli studiosi che maggiormente contribuirono alla traduzione in arabo non erano mussulmani.( Hunayn Ibn Ishaq, SahI Ibn Haloun, AI-Batriq, Thabit Ibn Qurrah, Ibn Massawaih,ThesphiIe figlio  di Tommaso di Emessa), altri non erano arabi benché residenti nel mondo arabo  e contribuirono alla formazione e allo sviluppo della civiltà islamica. I libri furono divisi e assegnati loro secondo la loro specializzazione. In un certo numero di casi i traduttori erano studiosi in quel campo per conto loro come i tre figli di Shakir che erano medici e matematici e Hunayn  Ibn Ishaq che era un medico La ammirevole flessibilità della lingua araba rese possibile coniare un vocabolario filosofico e scientifico in gradi di esprimere i più complessi termini scientifici e tecnici

3) Il movimento delle traduzioni rese un grande servizio ai classici e da allora  preservò  molti importanti manoscritti i cui originali erano smarriti o distrutti nel saccheggio delle loro terre di origine. Tale attivo movimento durò fino alla fine del X secolo. Come risultati delle traduzioni si costituirono versione arabe di libri di ogni ramo del sapere. Alcuni argomenti ricevettero più attenzione che altri come la medicine,la  filosofia,la matematica, la astronomia e le scienze in generale.

Invece la poesia, il teatro religione e storia furono ampiamente  trascurate con la eccezione della Poetica di Aristotele che fu tradotta da Abu Bisllr Matta nel X secolo.

 

L’ opera scientifica mussulmana passò attraverso tre stadi :

a) traduzione, b)commento ed critiche  c) compilazione di opere esaurienti

Le conquiste culturali ellenistiche e del periodo romano alessandrino furono assolutamente fondamentali nei  primi due stadi cioè nelle traduzione e  nei commenti ed critiche. Alcune opere scientifiche classiche furono ripetutamente tradotte e commentate. Fra queste ci furono gli Elementi  di Euclide, l’Almagesto di Tolomeo, il Corpus medico di Galeno, come le opere di Platone e di Aristotele. Anche le raccolte di commenti su queste opere scritte originariamente in greco furono tradotte, ad esempio il Commentario di Temisto sulla De Anima di Aristotele tradotto da  Hunayn Ibn Ishaq. Questo genere di lavori indusse gli studiosi mussulmani a scrivere i i loro commentari e le loro critiche L’illustre medico mussulmano Abu Bakr al-Raz (morto nel 925 d C.) scrisse una critica sull’opera di Galeno conosciuta in Occidente con il titolo latino Dunbiotationes ad Galenum. Un altro medico Ibn al-Naphis (XIII secolo) scrisse un commentario su alcuni capitoli del Corpus medico di Ippocrate. Nella fisica Tolomeo fu oggetto di due lavori critici da parte di Ibn al-Haytham (Xi secolo) Dubitationes in Ptolemeamum  e Soluzione ai dubbi  sull’Almagesto Inoltre Ibn al-Haytham  sottopose Euclide a due studi critici. Soluzione delle difficoltà negli elementi di Euclide  e Commentario sulle premesse degli Elementi di Euclide: tutte e due i lavori erano intesi probabilmente a formare un commentario all’intera opera degli Elementi

E’ significativo il fatto che una tale rinascita culturale fu segnata  dal sorgere di istituzione educative, scientifiche e mediche come scuole, biblioteche ed ospedali. Le moschee erano a disposizione degli studiosi che avevano la possibilità di insegnare non solo le scienze religiose e le discipline connesse ma anche le scienze profane. La prima scuola sorse in Nishapur  (Korasan, attualmente in Iran) alla fine del  X secolo. Altre scuole furono fondate, con corsi adeguati,  a Bagdad, a Damasco, al Cairo a Fez, a Cordoba. Le biblioteche nel mondo islamico erano sia statali che private ed erano particolarmente numerose nelle capitali e nelle grandi città. Esse erano fondate e finanziate dai governanti come dalle persone colte  e potevano trovarsi vicino agli edifici delle moschee alle scuole, agli ospedali

La prima maggiore biblioteca indipendente   Bayt al-Hikma  ) cioè: Casa della sapienza) fu fondata sotto il califfo Haroun el Rascid. Sotto suo figlio,Ma’mum questa biblioteca fu ampliata, generosamente rifornita e ricevette un grande impulso a stimolare un fiorire  di attività intellettuale. Uno dei primi obiettivo fu di tradurre in arabo opere greche persiane e indiane

Ricche biblioteche furono al Cairo, a Cairuan e a Cordoba.Nella sua autobiografia Ibn Sina (Avicenna, morto nel 1037) fa riferimento alla  grande biblioteca di Buckara  (attualmente nell’Uzbekistan ) dove fece buon uso dei suoi manoscritti nella sua prima giovinezza.

Non c’è dubbio che il sorgere di istituzioni mediche contribuì alla solida fondazione e al costante progresso della educazione medica. Il primo ospedale con tutte le attrezzature necessarie in quel tempo fu istituito da Haroun el-Rascid a Bagdad nell VIII secolo e il medico cristiano Jibra 'jl Ibn Bukhtishu da Jundishapur (o Gondeshapur in  Persia)  fu chiamato a dirigerlo Comunque il più famoso ospedale a Bagdad fu fondato nell’ultimo quarto del X secolo da Abdi al Douòah, emiro della dinastia Buyid. Esso fu generosamente dotato  e provvisto di tutto il personale costituito  da 24 medici, chirurghi, oculisti, farmacisti e inoltre personale non medico  per gli edifici, la cucina e la amministrazione dell’ospedale. Con la sua ricca biblioteca medica l’ospedale costituì un punto focale e un utile centro per insegnare medicina, e per istruzione e pratica di giovani medici. Al-Razi raccomandava che un medico doveva   acquisire tanto la teoria quanto la pratica al capezzale dell’ammalato.

Ospedali furono anche costituiti in altre città mussulmane come l’ospedale  Nuri (al bimrestan  al-Nuri)  a Damasco e Aleppo,il Nasri e il Mansouri al Cairo.   

Analogamente in nord africa e in Spagna molti ospedali furono costituiti e le loro descrizione sono restate in varie fonti letterarie Essi si svilupparono in svariati tipi generi dagli ospedali generali che provvedevano a ogni genere di  malattie a quelli specializzati nel trattamento dei lebbrosi o dei folli e anche degli animali.

 

CONTRIBUTO  ORIGINALE  ARABO

 

 Non di meno il valore dei contributi mussulmani allo sviluppo delle scienze sono da ricercare senza alcun dubbio nell’incontro delle civiltà. Alcuni studiosi tendono a sopravvalutare i risultati della civiltà islamica, Altri sembrano sottovalutarli e ritengono che il sapere mussulmano se non preso dai greci  fosse mutuato dall’India o dalla Persia  

Alcuni studiosi ritengono che i mussulmani caddero sotto la magia della cultura greca e non si liberarono mai dai limiti dei risultati scientifici greci e che mai giunsero a  un completo affrancamento, a staccarsi da essi. 

Se è vero che il retaggio di molte culture furono trasmesse da altre lingue nell’arabo attraverso le traduzioni  questo però non significa che i mussulmani furono dei semplici ripetitori. In realtà essi usarono il sapere ricevuto per giungere a un secondo stadio  in cui  divennero maestri ricercatori sperimentatori, approntarono nuovi metodi di ricerca scientifica .esplorarono non solo i manoscritti degli antichi ma anche la stessa natura. Pertanto assimilarono le scienze ereditate le perfezionarono e ne scoprirono di nuove. In questo modo i mussulmani arricchirono il mondo con le loro ricerche e diedero un grande piano  per la raccolta delle esperienze scientifiche I loro testi furono poi tradotti in Occidente  dove furono studiati per secoli come testi fondamentali.

 

Le scienze si svilupparono molto ampiamente all’incontro fra  i bisogni sociali e il clima intellettuale  prevalente nella società mussulmana. Matematici come al-Khluwarizmi.  al-Battani al- Bruni. Umar aI-Khayyam. al-Tousi ,al Kashi  e tanti altri diedero contributi autentici e originali e composero  manoscritti di valore. Essi insegnarono  l’uso delle cifre (i numeri arabi) che portarono allo sviluppo e alla estensione dei concetti matematici di base. La parola algebra deriva dalla parola araba al-jabr che significa “ reintegrazione" :Jabr  significa aggiungere qualcosa a una data quantità o moltiplicarla in modo da renderla esattamente uguale a un’altra. Al-Khuwarizmi (conosciuto in Occidente come Algorismus) e Umar aI-Khyyan sviluppò considerevolmente l’algebra e pose le basi della geometria analitica. Le due monografie di Al-Khuwarizmi (algoritmo) sulla aritmetica e sull’algebra furono tradotte nel XII secolo in latino rispettivamente da Roberto Chester e  Gerardo di Cremona, Esse furono usate come principali libri di testo in Europa fino al XVI secolo. Un altro matematico,  al-Battani fu conosciuto in Occidente come  Albategnius Altri matematici come al –Biruni e al-Tousi furono indubitabilmente i fondatori della trigonometria piana e sferica che era  sconosciuta ai Greci . I suoi studi e i suoi sviluppi furono motivati dal bisogno della soluzione numerica ai problemi connessi alla astronomia sferica

Non molto tempo furono compiute parecchie osservazioni astronomiche e vennero fatte deduzioni ed elaborata una nuova teoria planetaria, gli strumenti furono notevolmente migliorati. Nel campo della fisica gli studiosi mussulmani fecero  maggiori progresso nell’ottica ,nelle lenti, nella riflessione non solo correggendo e chiarendo le concezioni greche ma anche nella natura della visione o spiegando fenomeni naturali ma anche combinando teorie fisiche con metodi matematici.  AI Hassan Ibn al- Haytham un  insigne fisico  si oppose alla teoria di Euclide e Tolomeo secondo la quale i raggi visivi  andavano dall’occhio all’oggetto e sostenne che la luce andava dall’oggetto all’occhio. Egli cercò di dimostrare come una forma in grado di rappresentare il profilo visibile di un oggetto potesse entrare attraverso la pupilla e per quella via giungere al cervello dove si completa il processo della visione. Egli offri la prima ricerca registrata sui fenomeni della camera oscura. La sua indagine immortale sull’ottica e sulla riflessione è contenuta nella sua  Citab al-Manazir tradotta in latino come De Optica Thesaurus da Frisner nel 1572.

Nondimeno i medici mussulmani contribuirono a un grande piano per il miglioramento e il progresso della medicina e delle materie affini  come la farmacologia, la chirurgia, e simili e il mondo stesso deve ad essi un grande debito. Abu Bakr al-Razii Ali Ibll ~Abbas (Hali Abbas)i Ibn Sina (Avicenna) , al-Zahrawj (Albllcasis) e Ibn al-Nafis (Annafis) furono illustri medici che contribuirono al massimo alo sviluppo della educazione medica, della pratica e promossero etica professionale e modelli.

Gli scritti di Hullayn sulla oftalmologia e ,in particolare, in suoi Dieci trattati sull’occhio furono manuali fondamentali per gli studi di anatomia e di fisiologia dell’occhio e del trattamento elle sue affezioni. L’altro suo trattato sulla protezione medica dei denti e delle gengive (Fi Hifz al-Asnan wal-Lathah)  diede uno speciale rilievo all’igiene orale e alla funzione dei denti in relazione all’intero processo digestivo Ma la sua opera più nota sull’arte del guarire fu il

Masaill Fi al- Tybb generalmente conosciuta come Masai Hunayn Egli suddivise l’arte del guarire in due parti: teorica e pratica. La suddivisione fu poi seguita fedelmente dai successivi  e influenzò i testi medici latini del tardo medioevo.

Abu Bakr al Razi conosciuto in Occidente come  Rhazes) fu uno dei più grandi doctor clinici. Egli fu il primo fisico  che si rifiutò di arrendersi ciecamente alla autorità delle dottrine e delle ipotesi  di Galeno.  La sua esperienza ed analisi dei sintomi la sua maniera di trattare e curare resero celebri  i suoi casi clinici presso i medici posteriori. Egli scrisse sulle proprie osservazioni fatte in ospedale e volle che i suoi studenti facessero relazioni sulle loro osservazioni. I suoi scritti rivelano originalità. Il più famoso fra i testi medici è al-Hawi J al-Tibb  una opera esauriente, una enciclopedia medica. Essa  consiste in una raccolta durata tutta la vita di estratti di libri che aveva letti insieme a proprie esperienze mediche. Tratta di ogni malattia dalla testa ai piedi comprendendo febbri, malattie della pelle, trattamento delle fratture e sistemazione delle ossa. Esso include le basi della scienza della fisiologia, e della anatomia. Nel 1279 fu tradotto in latino da un medico ebreo siciliano, chiamato  Faraj bin Salim con il titolo  Continens .Fu uno dei  nove volumi che costituivano l’intera biblioteca della facoltà di medicina di Parigi nel 1395 e uno dei primi libri medici di questa grandezza ad essere stampato in Occidente  nel 1486.

Il trattato di Al Razi sul vaiolo e sul morbillo fu rinomato per la sua originalità ed è il primo  su questi argomenti nella storia della medicina.   Egli distinse fra il vero vaiolo e il morbillo che  descrisse attentamente e basò le loro diagnosi su  segni e sintomi. Il lavoro fu anche tradotto in latino con il titolo De  variolis et morbilis  In seguito esso fu stampato circa quaranta volte in Occidente fra il 1498 e il 1866.

Con Ibn Sina (conosciuto in Occidente come Avicenna) la medicina raggiunse il culmine dei suoi risultati nel mondo mussulmano. Egli dette un cosi originale contributo alle conoscenze mediche che dominò per parecchi secoli nell’insegnamento della medicina La sua  opera monumentale fu al Qanun Fi al Tibb ( Il canone della medicina)  che tratta quasi ogni aspetto della medicina: fisiologia, igiene, patologia, terapia e materia medica.  Fu tradotta in latino da Gerardo da Cremona nel XII secolo e divenne uno dei più celebri  testi  medici in diverse  università europee fino al XVII secolo. Essa appare in diciassette edizioni latine e una in ebraico nel XV secolo tanto da  dire che offuscava le stesse opere di Ippocrate e Galeno