Pubblicato in " Appunti " luglio   2010 n 7,anno VII                                            HOME

 

 

Rivoluzione di Ottobre:

non è mai avvenuta.

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 

 

Non si mette  assolutamente  in dubbio che la rivoluzione  bolscevica in Russia sia stato un  fatto, anzi ” il fatto “ centrale di  tutta la storia del  secolo scorso senza la quale tutti gli avvenimenti  successivi non possono essere compresi. Si afferma invece semplicemente  che nell’ottobre del 1917, e precisamente il 25 di ottobre dei quell’anno secondo il calendario giuliano, vi fu, in effetti, piuttosto un colpo di stato  che fu poi un momento centrale della Rivoluzione che  consistette in una lunga  e sanguinosissima  guerra civile

Chiariamo i concetti: si parla di  rivoluzione se operano masse di cittadini ( la presa della Bastiglia) mentre "colpo di stato" se ad agire invece sono  forze militari già in qualche modo riconosciute (colpo di stato del 18 brumaio con cui Napoleone rovesciò il Direttorio). Nel primo caso le folle si muovono disordinatamente, spesso a caso: la Bastiglia non era affatto un obbiettivo politico  e lo divenne solo  dopo come simbolo;   nel secondo caso si  agisce  in base a uno piano ben preordinato prendendo il controllo dei punti sensibili: ad esempio nel 18 Brumaio: l’assemblea , la tipografia di stato. i punti strategici di Parigi.

 Una rivoluzione non necessariamente deve consistere in una insurrezione armata, anzi, in genere accade che il popolo scenda nelle strade  in modo massiccio e incontenibile e allora anche le forze armate  che dovrebbero mantenere l’ordine finiscono con il  far causa comune  o almeno  restano neutrali: i regimi allora cadono di colpo (ad esempio la rivoluzione iraniana  contro lo Shah) Altre volte invece la Rivoluzione incontra forti  resistenze oppure più comunemente si spaccano nelle loro componenti che si affrontano sanguinosamente in una guerra civile (la rivoluzione messicana)

 Ora vediamo sommariamente gli avvenimento della rivoluzione russa.

 

La caduta dello Zar fu opera di una rivoluzione generale, nel complesso, pacifica: un tentativo di repressione con la morte di una cinquantina di dimostranti a Pietrogrado fu un infelice tentativo isolato che fece precipitare la situazione. Lo zar abdicò.,senza opporre praticamente resistenza e quindi arrestato precauzionalmente:  una tipica rivoluzione in cui il popolo scende in piazza e il regime cade senza essere in grado di opporre resistenza,

In seguito la mitologia comunista ha fatto credere, a livello popolare e propagandistico, che lo Zar fosse abbattuto da una rivoluzione comunista (bolscevica). In realtà storicamente i Bolscevici ebbero un ben piccolo peso nella caduta dello zar: il nome di Marx era quasi del tutto sconosciuto alle masse russe e solo un piccolissimo gruppo, insignificante dal punto di vista numerico, anche se molto bene organizzato come un partito di rivoluzionari pressocche di professione  si riuniva intorno a Lenin che per altro si trovava, come è noto. all’estero come quasi tutti  gli altri esponenti.

 Ora chiarificando il concetto :quando diciamo che un fatto A è causa di un effetto B riteniamo che se non ci fosse stato A non ci sarebbe stato B. Lo zar è caduto per non essere riuscito a fare le riforme necessarie (causa generale) e per l'esasperazione generale dovuta alla guerra. (fatto immediato)
Ora pare evidente che anche se non ci fosse stato il piccolo gruppo marxista lo Zar sarebbe caduto lo stesso mentre se non ci fosse stato lo scontento generale della nazione non sarebbe caduto. Il pensiero liberale e socialista di ispirazione occidentale era limitato a piccole minoranze: fra di esse poi vi era anche una piccola minoranza di ispirazione marxista. Pertanto possiamo dire che non furono i comunisti a far cadere lo zar ma la esasperazione generale

 

Nel febbraio del 17 si formò il governo Kerenskij,  una specie di governo di unità nazionale, potremmo dire: però i programmi sul cosa fare dopo lo zar restavano molto vari  e contrastanti e non erano pochi quelli che pensavano a reintegrare lo zar in una funzione di monarca costituzionale come avveniva in Occidente e come si erano mosse, fin dall’800, le riforme russe poi mai completate.

Nell’urgere degli avvenimenti drammatici, nel pieno di una guerra dalla quale  non si era voluto o potuto ritirarsi, nella generale inesperienza di ordinamenti democratici mai avutosi in Russia,  le scelte difficilmente avrebbero potuto essere risolte democraticamente.

 Ci fu prima un tentativo della sinistra rivoluzionaria e poi un altro del  generale Kornilov di segno contrario: contro questo ultimo e in difesa del governo si mossero le milizie bolsceviche.

Kerenskij allora fissò le elezioni per il novembre. Per evitarle e prendere il potere  il 25 ottobre le milizie bolsceviche, le "guardie rosse" presero il controllo dei punti strategici della città di Pietrogrado senza colpo ferire:  i ministeri, la banca nazionale, la centrale telefonica, le stazioni ferroviarie

Kerenskij allora fuggi  mentre   gli altri membri del governo provvisorio si chiusero  nel famoso Palazzo d'Inverno già sede dello zar e quindi del governo  post zarista. Le Guardie Rosse allora accerchiarono il palazzo. Le poche forze a difesa del palazzo non fecero nessuna seria resistenza: solo il battaglione femminile della signora Botchareva, per i tempi una vera bizzarria, tentò una sortita e furono catturate senza combattere. In tutto si contarono 5 marinai e un soldato morto
 La presa del palazzo di Inverno non venne operata quindi da folle di cittadini ma da milizie armate che non trovarono quasi resistenza: un classico esempio di un colpo di stato , non certo di una rivoluzione

 

Ma da questo momento gli avvenimenti precipitarono sempre di più. Già a Mosca la presa del potere non fu cosi facile Gli ordinamenti politici, la struttura sociale e amministrativa della Russia collassarono dovunque come spesso accade in questi casi: iniziò quindi una convulsa e sanguinosa guerra civile che non può ridursi semplicisticamente a uno scontro  fra Bolscevici e zaristi: fu molto più complessa, vi parteciparono tutti le fazioni politiche, sociali e nazionali. Alla fine della guerra civile emersero come vincitori i bolscevici. Il motivo fondamentale del loro successo  si può ravvisare nel fatto che erano gli unici ad avere una visione chiara del “cosa fare” , un vero e  proprio programma politico e soprattutto una classe dirigente in grado di attuare effettivamente i provvedimenti.  Che una tale classe dirigente rivoluzionaria e un tale programma fosse poi effettivamente attuato o attuabile è cosa diversa che emerse poi negli anni seguenti la rivoluzione fino allo stalinismo e dopo, fin quasi ai nostri giorni

 Ma questo è altra storia.