Pubblicato in " Appunti " agosto     2015 n 8 , anno XIII       HOME

 

 

Potere alle donne

 

Giovanni De Sio  Cesari

 

Spesso si parla di apporto femminile ai vari campi della vita sociale intendendo cioe che le donne possederebbero   particolari inclinazioni e capacità specifiche diverse da quelle degli uomini e sarebbero in grado  quindi di svolgere rilevanti ruoli sociali politici   in modo diverso  (migliore) da quello degli  uomini  Non si tratterebbe quindi di una uguaglianza dei sessi che nega  caratteristiche specifiche dei sessi considerando tutti uguali di fronte a uguali compiti ma di valorizzare particolari doti femminili 

Una questione preliminare a prescindere dal merito della discussione:

ma se noi pensiamo che uomini e donne hanno diverse attitudini generali nello svolgere  i compiti, allora possiamo parlare ancora di uguaglianza  dei sessi in senso moderno? cioè non in senso di pari dignità ma di efficacia?  Mi debbo aspettare sentenze diverse se il giudice è un uomo o una donna? Allora possiamo ammettere indifferentemente alla  carriera giudiziaria uomini e donne? Evidentemente la risposta dovrebbe essere  negativa.

 Nel  passato le  differenze di genere sono state esaltate fino a parossistiche esagerazioni e quindi i ruoli assolutamente distinti.  Modernamente  sembrano che non esistano piu differenze: uomini e donne possono ricoprire gli stessi ruoli ugualmente bene.

 Ma se noi pensiamo che abbiano attitudini diverse allora conseguentemente  penseremo che è logico  riservare alcuni ruoli agli uomini e altri alle donne. In teoria potremmo anche pensare che i ruoli politici e sociali di grande rilevanza è meglio che sia ricoperti da donne ma più facilmente finiremmo con il rinchiudere nuovamente le donne nei  ruoli tradizionali di moglie e madre,  angeli del focolare

Passando poi al merito

L’elemento principale che viene addotto  è che si  si ritiene le donne piu dotate di  empatia, piu sensibile meno incline all’autoritarismo   E’ l’ idea cioe che un mondo rette da donne sarebbe  piu umano, giusto e soprattutto più pacifico. Se le donne avessero il potere non ci sarebbero più guerre e i conflitti di ogni genere diminuirebbero sensibilmente .

Vediamo allora che ci dice la esperienza storica. Abbiamo molte donne  che hanno ricoperto di fatto o di diritto ruoli politici di grande importanza. Ricordo la donna  faraone  Hatshepsut, Teodora di Bisanzio, Elisabetta  I di Inghilterra,  l’imperatrice della Cina Cixi, Indira Gandhi, la Teatcher  ( magari la Merkel e la Camusso). Non pare che questi personaggi siano stati più empatici , piu inclini alla mitezza dei loro corrispondenti  uomini. Il problema è che le decisioni politiche non si prendono per emapatia, per altruismo, chiunque sia  a prenderle,  uomo o donna

Alcuni affermano poi  che se le donne non si mostrano  empatiche allora significano che imitano i modelli maschili:  è un evidente errore logico che  si definisce petizione di principio  Si definisce femminile cio che è empatico quindi se una donna (o un uomo) non si comportano in tal modo si dice che NON  hanno assunto modelli femminili .

Ma  nella realtà le donne sono piu empatiche ( usiamo questo termine)  degli uomini?  Si fa   riferimento alla maternità. Certo la mamma è sempre la mamma , il padre non sempre fa il padre. Tuttavia io non direi nemmeno che  poi i padri  che fanno i padri siano meno empatici verso i figli Ma a prescindere di questo    e uscendo fuori dal ruolo genitoriale  la esperienza non suggerisce affatto che le donne siano piu empatiche. Nelle scuole come  tutti gli ambienti di lavoro non  ci si aspetta affatto che le donne siano piu empatiche, meno combattive, meno dure degli uomini.

Non vedo veramente su quali basi si possa dire che per natura le donne sarebbero piu empatiche

Matriarcato

L’idea nasce dalla teorie di  Fromm sulla società matristica e patristica .  Vengono distite due tipi di societa: quella matristiche sarebbero  basate sulla disponibilita, apertura, empatia, sull’altruismo insomma,  quella patristiche sul potere, il possesso, l’egoismo insomma sull’egoismo. In realta poi Fromm non indica nessun esempio storico di civiltà  matristica limitandosi a vaghi accenni sulle primitive comunità cristiane o sul primo umanesimo:  anche se fosse vero e non mi sembra, comubque non si tratterebbe di società ma di comunità informali non ancora strutturate in società.

Fromm in realtà postula che le società primitive  sarebbero state   matristiche basate sulla comunità delle risorse e che solo in un secondo momento sarebbero diventate patristiche in contemporanea e per l’effetto del nascere della   porprietà  privata dei beni  il matrimonio esclusivo ( non piu il libero accoppiamneto) sarebbe sorto  per la necessita di trasmettere a figli propri i beni accumulati

 Si tratta  di teorie  senza alcuna base logica o fattuale che purtroppo alcuni testi per le scuole, sull’onda del  68, hanno riportato  facedole passare per verità storiche acquisite  

 

In realtà  il matriarcato  non esiste e non è mai esistito: spesso  viene confuso con l’ordinamento matrilineare che è altra cosa Quest’ultimo  è  un ordinamento familiare raro ma comunque presente. Comunemente la moglie entra nella famiglia del marito . nel matrilineare invece  marito e moglie stranamente non formano famiglia ma restano ciascuno nella propria di origine: i figli fanno parte solo della famiglia materna e le funzioni di padre sono ricoperte dallo zio materno. In questo caso i legami sessuali appaiono secondari, quasi liberi perche comunque  il padre biologico non ha nessuna funzione. Sembra una stramberia ma ha la sua ragion: in questo modo le famiglie sono formate da tutte persone con legami i sangue e di affetto :pensate al dramma della ragazza che invece deve entrare sposandosi in una famiglia tutta di estranei

Ma non esistono società primitive  nelle quali il potere  spetti alle donne  ma solo società poco strutturate nelle quali quindi anche i ruoli maschili e  femminili erano poco accentuati come non è mai esistito un comunismo primitivo ma solo societa di raccoglitori ( non si dice più primitivi) nelle  quali non esistevano beni e quindi nemmeno la proprietà privata di essi che si è affermata soprattutto invece con la rivoluzione agricola

E ridicolo pensare che a un certo momento, alcune migliaia di anni fa, gli uomini hanno pensato di assicurarsi quali fossero  i propri figli veri a cui lasciare la eredità dei beni ( pare il film” Quando  le donne avevano la coda”): si tratta di istinti  essenziali in tutte le specie  animali  

Soprattutto queste teorie partono da una  banalizzazione dell’evoluzionismo pensando a una orda primitivi di uomini  simili ad animali che è la matrice del peggiore razzismo .

 In realtà l’uomo che sia raccoglitore o viva in società post industrale  è sempre un essere culturale che ha proprio vedute filosofiche, sociali, etiche e religiose: magari possiamo dire che nelle societa piu semplici l’etica ha maggiore forza.

 

Nei 3000 anni di storia e in tutte le civiltà che conosciamo  i rapporti  di ruolo uomo donna hanno sempre due caratteristiche: divisione dei compiti  e gerarchia  uomo donna. che pero possono essere attuarsi  in modi diversissimi:  Il ruolo della donna nell’800 in Europa  era molto diversa che in Cina nello stesso periodo  ma questi principi li troviamo ugualmente Possiamo chiamarlo patriarcato  anche se il termine in genere indica altra cosa. Solo nell’ultimo secolo   si è  avuto il superamento di questi principi(  (per quanto  parziale, teorico ecc)   Questa rivoluzione  mi pare  è forse la più importante  della nostra cultura

 Conclusione

La parificazione uomo donna caratterizza lo società moderna occidentale ( pure quella cinese per la verità )  piu che ogni alto carattere, certo più della democrazia  della liberta ,forse dello stesso benessere. Sarebbe interessante vedere la relazione  fra di esse.   Non a caso è diventata questione emblematica nel mondo islamico:  Ma on possiamo basarci su certe sciocchezzuole che comunque  anche se per caso fossero  fondate ( cosa che io escluderei in modo categorico )  certo non saranno  mai patrimonio culturale condiviso nella nostra società