Pubblicato in " Appunti "  dicembre    2018   anno XV  n 12 HOME

 

 

Grillo e M5S

 

Giovanni De Sio Cesari

 

Grillo nel suo discorso al Circo Massimo del 21 novembre 2018  ha parlato vagamento di un ridimensionamento del ruolo del PdR  ma fonti del M5S hanno subito precisato che non è nel contratto del governo e quindi non se ne farà nulla A prescindere del merito  della questione a me sembra che il fatto da rilevare sia quanto ormai Grillo sia lontano dal Movimento che ha fondato Si potrebbe anche discutere del ruolo del capo dello stato che ha  assunto sempre più una funzione regolativa  non prevista dalla costituzione o almeno nel primo cinquantennio del suo funzionamento  Da Napolitano  in poi infatti la istituzione ha preso un po sotto tutela il governo  in conseguenza, probabilmente della debolezza della politica stessa. Si  è visto addirittura il PdR dare  incarico a Cottarelli, un estraneo alla maggioranza parlamentare  pure esistente  Ma il problema non è una redefinizione dei ruoli

  Il fatto è che le affermazioni di Grillo si muovono su una linea ben chiara  e coerente:  L’dea fondamentale  è che la rete renda effettivamente possibile una democrazia diretta.  Lo stesso concetto  fu ribadito qualche tempo prima più esplicitamente da     da Casaleggio iunior  che profetizzò la fine della democrazia rappresentativa e il sorgere di una vera democrazia in cui il popolo prende direttamente le sue decisioni attraverso la comunicazione  diretta tramite web.

E’ questo il fulcro per il quale noi , cinque  anni  fa, definivamo il grillismo come  un millenarismo del XXI secolo. Il millenarismo, diversamente dalla utopia ,  che disegna fin nei particolari tutti gli ordinamenti dello stato ideale (Tommaso Moro, Platone ) ma ritiene di aver trovato la chiave risolutiva   per  giungerà a un mondo  senza il male Non  si sa  esattamente come sarà, come si organizzerà  perchè al di fuori della nostra immaginazione che è sempre legata al mondo corrotto  e pieno di male in cui viviamo 

Il male può essere indicato in  una falsa religione ( eresie medioevali),  in un sistema economico (marxismo,)  nella esistenza di un governo (anarchia), in  una educazione repressiva ( Montessori), perfino una cattiva sessualità  (sinistra freudiana)

Secondo Grillo  tutto il male in Italia (ma anche nel mondo) deriva dalla separazione  fra governanti e governati ( cioè dai partiti): bisogna stabilire  la VERA  sovranità  popolare di tipo assembleare

 Da qui l idea che gli eletti siano dei semplici portavoce degli elettori che non governino cioè nel nome del popolo  che li hanno eletti come  nelle democrazie rappresentative ma che  facciano effettivamente e realmente governare il popolo, Da questo punto di vista  il Movimento  non puo  diventare un partito senza perdere la sua funzione

Venire a un accordo con i partiti sarebbe entrare nel sistema quindi la fine del movimento Ci sono solo  due esiti possibili : prendere il 100% o fallire . Dice 100% e non 51 % non per esagerare: vuol dire che tutti alla fine riconosceranno  la evidente giustezza delle  idee che porta avanti e quindi il movimento sarà sciolto perche avrà raggiunto i suoi fini

Grillo è tutto  preso dall’ idea che, cacciata questa classe dirigente, corrotta e disonesta, tutto andrà in qualche modo a posto.  E la illusione millenaristica che si ripete nella  storia: tutta colpa della chiesa, del papato, del capitalismo , della sessualità deviata, dei metodi scolastici, degli ebrei

In realtà cosa è successo realmente nel M5S?  ha raggiunto effettivamente il potere o almeno ne è diventato una componente essenziale ma proprio e in quanto  ha abbandonato la illusione millenaristica del suo fondatore .

 Il M5S, infatti   ha una capo politico che ha più poteri di  quelli degli  altri partiti,   E finita la illusione che caratterizzò la  prima entrata in  parlamento per cui ciascuno degli eletti era intercambiabile  con gli altri e che le cariche potessero ruotare  dall uno all‘altro  Ora  vi sono alcuni esponenti che hanno assunto la direzione della politica, altri che sono comprimari importanti e altri ancora, la grande maggioranza,  semplici gregari,  come sempre avviene in tutti i partiti

 E’ vero che per qualche decisione più importante  si fa ricorso ancora alla  consultazione on line  Ma a  parte la scarsa chiarezza e garanzia del procedimento, in realtà  hanno diritto a pronunciarsi solo una parte infinitesimale degli elettori del movimento : circa 100 mila sarebbero quelli  che  hanno diritto ma in genere una buona metà non si prende nemmeno la pena di pronunciarsi : abbiamo solo un 50 mila elettori sulla piattaforma Rousseau. Essi rappresentano appena un 6 per mille rispetto agli 8 milioni di eletto grillini  (e  meno del 2 per mille  di tutti gli elettori) e ancora In pratica assolvono la funzione degli iscritti degli altri partiti : costituiscono pero un numero  molto piu piccolo,  a parte  che in qualche modo  la iscrizione non è libera come in qualsiasi partito ma vengono , diciamo cosi cooptati nella stessa piattaforma. Parlare quindi di governo del popolo è assolutamente inappropriato, direi ridicolo

Si è dovuto poi, per andare  il governo sottoscrivere un accordo ( il cosiddetto contratto) con un altro partito, accordo particolarmente difficile ed oneroso  La lega infatti ha ben poco a spartire  con  il M5S .è’ il partito da più tempo  radicato nelle istituzioni locali, ha programmi opposti:  _l’unico legame è la conclamata spinta  anti sistema

L’alleanza fra partiti è passata dal rango di inciucio a quello di contratto e le non poche voci di dissenso all’interno dello stesso movimento sono state  tacitate  in nome di esso Non si poteva  forse pensare a un rinnegamento del principio grillino di non fare alleanza piu completo e plateale

L idea che la volontà del popolo debba essere comunque  rispettata  si trova alle prese con i limiti oggettivi  di ogni politica, Se  il popolo decide  che tutti abbiano una villa al mare, non significa certo che questo sia possibile. La funzione della politica, della classe politica e dei partiti  è proprio  la  intermediazione fra le volontà popolare e la effettiva realizzazione. I M5S ha dovuto fare quindi un bagno nella realtà.  Di Maio si è affacciato al balcone festante annunziando  a una folla  festante che con la finanziaria aveva vinto, che  la povertà era stata abolita, addirittura In realtà si è trattato  di una manovra finanziaria molto modesta: il 2,4 %  sfora di poco quello che era atteso, non è diverso da quello  attuata dai governi precedenti, Renzi addirittura parlava  di un 2,9   Si puo attuare ben poco dei mirabolanti programmi promessi con tanto poco. Ma non solo la manovra ha portato a uno scontro con la UE  ma soprattutto ad allarme dei  mercati il cui risultato non è prevedibile Si constata inoltre   che buona parte  della cifra sforata sarà necessaria per  pagare lo spread. Non c’è nessuna  politica rivoluzionaria ma solo il proseguimento di quella modesta e scialba  dei governi precedenti

Una consultazione  popolare sulla uscita dall’ euro era uno dei cardini  dei grillini  ma il governo deve  continuamente  ripetere e assicurare che non ha alcuna intenzione del genere e. malgrado questo. non è nemmeno creduto

 

Cosa è rimasto allora dei principi ci Grillo ? ben poco : di fronte alla realtà le illusioni millenaristiche si sono dissolte  come  nebbia al sole.  In effetti  il punto fondamentale è la impossibilità della  democrazia diretta Certamente internet offre  possibilità di comunicazioni e controllo prima impensabili: tuttavia il limite fondamentale della democrazia diretta non è quello della comunicazione ma della impossibilità  che il comune cittadino possa giudicare di complesse situazioni per le quali  occorre la mediazione politica dei partiti o di altro potere politico

 La democrazia diretta   comporta che ogni elettore  debba  pronunciarsi direttamente su ogni questione  ma il comune cittadino non ne ha nè la competenze  e nemmeno il tempo. La nostra società è una società estremamente complessa, non è realistico pensare che ogni cittadino abbia la competenza necessaria per giudicare di  riforma della magistratura o di programmi scolastici , per decidere il tasso di interesse, per valutare complicate crisi internazionali.  Nemmeno si chiede ai  politici di essere  dei giuristi, dei pedagogisti e degli islamisti;  tanto varrebbe allora chiamare a governare  queste categorie di esperti.  

In realtà il compito dei politici è quello di operare una sintesi o, meglio, una mediazione fra la volontà popolare e le ragioni degli esperti. I secondi vedono la realtà dal loro punto di vista specifico  (e non sono poi ordinariamente in accordo fra di loro), mentre il popolo  ha delle aspirazioni generali ma non è in grado di tradurle in atti concreti  che le  realizzino effettivamente

il politico è colui  che ha la legittimità del potere:  esercita la sua funzione  avvalendosi di una serie di persone considerate esperte (che si tratti di un faraone o un presidente democratico, non cambia molto)
Il buon politico è quello che riesce ad aggregare il consenso e si circonda di persone capaci: Il cattivo politico crede di poter fare tutto da solo e si circonda di yes men.

Grillo pero è ancora considerato il padre dei M5S ma è un come i tanti  i padri della storia  Capita spesso che personaggi che hanno avuto una grande popolarità ma i cui programmi non sono stati  realizzati vengano assunti al ruolo di " Padri della Patria"  anche se in realtà il modello da essi propugnato è uscito del tutto sconfitto  dalla storia reale. I nuovi governanti infatti  non hanno interesse a condannare una figura prestigiosa: molto meglio canonizzarlo, farne una icona e in qualche modo dichiararsi suoi continuatori mentre in realtà si è andati in tutta altra direzione. E il caso ad esempio di Mazzini o di Gandhi, : l’italia e l’india formate in loro nome non hanno nulla o quasi nulla di del loro pensiero ma comunque essi vengono venerati come i padri della patria